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Crisi e guerre, soluzione necessaria e intrinseca al modello democratico-borghese

Creato il 13 marzo 2013 da Bruno

Crisi e guerre, soluzione necessaria e intrinseca al modello democratico-borghese
Premessa: il discorso vuole essere un corollario a quanto già introdotto col post precedente. Tesi del discorso è che crisi e guerre, lungi dal costituire "malfunzionamenti", o "incidenti di percorso", sono esattamente il fine cercato dal sistema democratico-borghese ( modello concepito in Europa durante il tardo medioevo, sviluppatosi concettualmente tramite Umanesimo e Rinascimento, ed implementato fattivamente attraverso le Rivoluzioni Massoniche ).
Anche in questo caso si invita alla comprensione dei concetti qui esposti in termine di "funzionalità meccanica intrinseca del sistema", sospendendo ogni categoria di giudizio morale. Così come per il termine stesso di "massoneria", che va ripulito dall' immagine molto folkloristica e completamente distopica con cui essa viene generalmente dipinta da certo web. Ancora una volta, invito quindi a considerare "le opposte categorie" non come antitesi, ma come fasi successive, entrambe necessarie al funzionamento sistemico. L' icona del "Giano Bifronte" valga a sintesi riassuntiva di tale modello, del suo modo di procedere e della sua visione della Storia.
( NOTA: Nel post vengono esposti concetti importanti sui quali non ho intenzione di tornare continuamente, e che quindi in avanti darò per scontati ed acquisiti. Se ne consiglia pertanto una più attenta lettura ).

Crisi e guerre, soluzione necessaria e intrinseca al modello democratico-borghese
Il Sistema, oggi
Riprendendo alcuni post precedenti ( Cfr: post1 e post2 ), ribadisco il concetto fondamentale di "sistema" occidentale attuale quale modello ciclico di organizzazione storico-sociale, che si struttura in CICLI STORICI a loro volta procedenti per 4 FASI  ECONOMICO-FINANZIARIE.
Come in un motore a scoppio, scopo delle fasi è portare allo "scoppio finale", vera "fase utile e propulsiva" dell' intero ciclo, attraverso la quale il sistema espande sè stesso, "esportandosi" ai territori limitrofi.
La "dinamicità" forzosamente introdotta nel sistema attraverso l' espediente finanziario del debito, è voluta e cercata in antitesi alla "staticità e stabilità intrinseca" proprio a tale fine. Anche il concetto di "conquista" differisce in tale sistema dai precedenti modelli "imperiali", in quanto esso ( new order ), a differenza dell' espansione coloniale ( old order ), non sottomette i territori conquistati, ma esporta in esso il modello stesso "democratico-borghese", favorendo sia l' unificazione territoriale che lo sviluppo in essi di una classe borghese a cui viene esteso il privilegio di classe sociale portante ed il conseguente potere ( la cui caratteristica è quindi "redistribuirsi", in antitesi al precedente accentramento ).
La democazia rappresentativa è il modello socio-politico adottato per favorire poi, all' interno del nuovo territorio annesso, lo sviluppo e rafforzamento di una classe borghese atta a fare da motore economico interno ( intendere in questo senso la dichiarazione mediatica attuale circa "l' esportazione della democrazia" ).
La finanza è l' escamotage poi adottato per fare in modo che il potere non si accentri nè all' interno del territorio, nè all' interno di tale classe privilegiata, ma sia spinto forzosamente all' esterno, in una sorta di moto "centrifugo" ( in antitesi al precedente moto "centripeto" imperiale ), a delocalizzarsi ed espandersi.
Crisi e guerre, soluzione necessaria e intrinseca al modello democratico-borghese Non solo quindi tale modello è veramente rivoluzionario rispetto al precedente modello imperiale ( ed ecco perchè chi lo legge come "volontà imperialista americana" è un orbo e coglione -e se a farlo sono proprio studiosi e storici il sospetto di malafede è legittimo- che non si avvede delle antitesi rispetto ad ogni logica imperiale, nè del fatto che gli stessi Usa non siano che il prodotto, poi trasformato a "Golem", di tale modello storico ), ma introduce anche un' altra interessantissima dinamica ciclica atta a limitare il potere centralmente conseguibile, che è quella di rinnovarsi storicamente e geopoliticamente proprio attraverso l' auto-abbattimento parziale del potere conseguito. 
Una fenice che muore e risorge: il moto "circolare" è introdotto quindi proprio per abbattere quelle "leve" che hanno portato una precedente configurazione sociale e storica ad assumere in sè il potere, in modo che tale potere conseguito non vada a vantaggio finale di un solo "centro", ma venga spinto ( proprio attraverso l' espediente finanziario ) a delocalizzarsi ed espandersi ad ogni ciclo storico. E questo è esattamente quanto il sistema intende per "progresso".
Un moto a spirale elicoidale:  ecco quindi che il moto fasico circolare non si limita alla pura ripetizione di sè, ma AVANZA anche verso un' UTOPIA FINALE, vera "tesi" escatologica dell' intero impianto, vero assunto ideologico, storicamente promosso attraverso la massoneria, del "moto accellerato" impresso alla Storia.
( Ora, questo è foriero di tutta una serie di considerazioni, che rimando ad altro momento, sia sul "perchè" che sulla "bontà del fine". Qui voglio solo ricordare il contesto storico-culturale da cui tutto ha avvio: un occidente rinchiuso e ridotto ad un sistema totalitario feudale "cattolico" che ha completamente stravolto ogni originale principio "cristico", riducendolo a scusa prima per le guerre sante, poi per la sottomissione coloniale di interi continenti, e la concomitante resa in schiavitù di intere civiltà ).
Architetti ? ... Ora, analizzandone bene le dinamiche intrinseche, risulta anche ovvio perchè un tale sistema così perfettamente calcolato non possa certo generarsi "sua sponte" per semplice volontà di dominio di un gruppo egemone, e perchè necessiti della continua "conduzione storica" di una "volontà" che USA le dinamiche che via-via genera e distrugge, pur senza IDENTIFICARSI in nessuna di esse.
Ecco perchè affermo e ribadisco l' eticità degli "architetti" che al sistema sovrintendono. Anche se l' attuale sistema è, per necessità intrinseca, un "Giano Bifronte". ( ... ma non è detto che tale modello debba poi protrarsi all' infinito ... )
Crisi e guerre, soluzione necessaria e intrinseca al modello democratico-borghese
Un procedere bifronte
E veniamo a noi, vedendo nella nostra "attualità ciclica" la conduzione effettuata attraverso il succedersi di fasi "economiche" ( prima ) e "finanziarie" ( poi ).
Tenendo sempre presente che tale "procedere" non è affatto apertamente dichiarato, ma condotto in modo occulto attraverso l' induzione nell' Immaginario Collettivo di assunti ideologici, filosofici, immaginifici appunto che poi verranno realizzati dallo stesso "corpo sociale" attraverso un' adesione di tipo prettamente passivo-emozionale.
( Ossia nient' altro che gli "opposti" colori rosso e nero delle bielle che muovono la locomotiva nel filmato di Vasco, per capirci al volo. Locomotiva condotta "dal fuoco" in un viaggio "storico" che parte da un punto ben preciso -la landa dominata da una croce- per approdare, dopo i differenti scenari che essa "attraversa e supera", ad un preciso punto di arrivo, la "città disegnata", necessario sostrato  dove può finalmente avvenire e concretizzarsi la "rinascita" -il pube femminile- ... Repetita iuvant ... ).
1) Ripresa e sviluppo socio-economico:  è la fase corrispondente ai nostri anni '50/'60, ossia la ricostruzione del tessuto sociale ed economico necessaria a riavviare un nuovo ciclo storico, dopo l' abbattimento del precedente ( rinascita della fenice ). Da notare, per inciso, come in ogni epoca tale fase di rinascita non si limiti ad una riproposizione del vecchio, non si limiti alla pura rinascita economica, ma porti sempre con sè una profonda innovazione culturale del pensiero, una rinnovata carica di entusiasmo, un rifiorire di valori, nuovo immaginario, arti e cultura prima -non a caso- abbattuti e mortificati. E' la fase dove il sistema deve tornare "buono", ed una caratterialità "sana" tornare a farsi tessuto psicologico dell' intera piramide sociale.
2) Fase produttiva:  è la concomitante e conseguente fase più propriamente "produttiva", dove si privilegia l' economia e sviluppo reale, il fiorire ed affermarsi della classe borghese, l' accumulo di capitali, lo sviluppo industriale, ecc.
3) Fase finanziaria:  ben lungi dall' essere una "dinamica intrinseca del capitalismo", come Marx vorrebbe ( Cfr. con questo scritto di Kleeves ), vengono a questo punto SCIENTEMENTE aboliti dei precisi "limitatori" al capitalismo stesso -precedentemente adottati- e contestualmente favoriti quei sovrapposti finanziari atti allo sviluppo di "bolle virtuali" sempre più soffocanti l' economia reale. E' la fase di finanziarizzazione dell' economia, corrispondente all' attuale "filosofia neoliberista", la fase in cui il sistema deve cambiare diabolicamente faccia, trasformandosi da buono e costruttivo in perverso e distruttivo.
Tale fase come visto, lungi dall' essere "folle e schizofrenica", risponde ad un ben precisa "volontà architettonica" di "limitazione interna dell' accentramento del potere conseguito", e spinta centrifuga del medesimo a delocalizzarsi altrove. Anche questa fase viene nell' immaginario supportata dall' introduzione di tutta una serie di valori, pensiero culturale e filosofico in antitesi con quello precedente: è la fase in cui anche socialmente si premia l' opportunismo e la caratterialità "sadica" a tessuto psicologico della piramide sociale. Contestualmente si cominciano anche ad introdurre, mediaticamente favorire e catalizzare quegli elementi di "dissenso" atti al futuro superamento di tale fase, elementi che verranno poi mediaticamente canalizzati a favorire una profonda riforma strutturale, o un esito demolitivo bellico.
Nell' informazione comincia quindi necessariamente ad insinuarsi un forte elemento di propaganda bipolare: in parte atta all' applicazione della nuova "forma mentis", in parte già tesa al suo futuro superamento ( leggi il web attuale anche in questa chiave di "immaginario per il superamento" ).
4) Fase aspiratoria:  è il corrispondente della fase che viviamo attualmente, quella in cui il Debito ( espediente finanziario scientemente introdotto ) diventa insostenibile e serve sia a far scappare, costringendole a delocalizzarsi, le maggiori capacità imprenditoriali -capitali e maestranze- sia a far parzialmente fallire le rimanenti onde poterle più facilmente riconvertire in un nuovo tipo di tecnologia ( bellica se si prevede un epilogo cruento, di nuova tecnologia finora tenuta "nel cassetto" se si prevede una transizione pacifica ad un nuovo ciclo produttivo ).
La soluzione fin qui prevalentemente adottata di un esito bellico di una crisi estesa serve dunque sia a cancellare e resettare brutalmente un debito artatamente montato a "problema insolubile", che all' "esportazione" dei capitali e della borghesia imprenditrice ( ossia esportazione del modello sistemico stesso ), che alla conseguente necessità di ricostruzione interna atta a far "ripartire" l' economia ed il sistema stesso. ( ed ecco anche perchè le guerre, da guerre di frontiera che erano, investono nell' era moderna l' intero territorio che toccano ).
  
COROLLARI:
1) L' "esportazione del sistema" e la "limitazione del potere" attraverso esso stesso internamente conseguita da una classe egemone, sono dunque la vere volontà sottostanti da cui tutto genera, e da cui genera la necessità di un "motore finanziario" atto a far esplodere localmente il sistema stesso, e al contempo spingerlo forzosamente ad espandersi all' esterno, delocalizzando capitali e borghesia. 
2) L' "estrema ratio" bellica consente alla fenice di "morire e rinascere dalle ceneri" ( ossia a tale sistema di: 1 esportarsi, 2 limitare il potere già conseguito, 3 ripartire ) in modo molto più veloce, dinamico ed irreversibile che non attraverso una difficile e lunga via diplomatica e pacifica.
3) Il fatto che l' "espediente finanziario" sia via-via introdotto in modo sempre maggiore a sostituire in toto l' opzione bellica ( anzichè limitarsi a prepararla ), ci indica che il sistema non è affatto "guerrafondaio" in sè, e che esso stesso tenda ad un superamento potenziale dell' espediente bellico.
Si rilegga dunque in tal senso sia la demonizzazione "pubblicitaria" in corso degli Usa quali vettori di una "perversa volontà imperiale", sia il sottostante discorso, solo apparentemente cinico e perverso, ma in realtà molto sincero, chiaro ed esplicativo, lasciato a suo tempo trapelare tramite l' attuatore "Hal 9000" Monti.
  E serva anche a capire definitivamente che il medesimo disegno retrostante si serve sia di "facce cattive" che di "facce buone" per evolvere ...
( Che poi mediaticamente si generi ed usi una "opposizione di pancia" alle stesse "interfacce cattive prima utilizzate" per condurre emozionalmente la massa ad "opporsi", e quindi di fatto a concretizzarlo, beh quello si chiama "conduzione architettonica" appunto ... ma questo, se non l' avete capito finora, non lo capite più ).
   



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