Un piano dei governi sovrani per cercare di salvare le banche in crisi potrebbe giungere dal ricapitalizzare le banche. Questo è quanto fuoriuscito dalla riunione tenutasi settimana scorsa a Lussemburgo tra i 27 ministri dell’economia a appartenenti alla Unione Europea. Il momento, infatti, è di quelli topici in cui nulla può essere lasciato al caso. Per questo, secondo alcune indiscrezioni, il clima all’interno dell’Ecofin era tutt’altro che sereno.
L’organismo ha passato al vaglio la gamma delle possibili soluzioni per evitare che il dramma greco, in particolare il rischio default del paese ellenico, possa travolgere anche gli istituti di credito. Le vie di uscita da una situazione del genere non sono molte e le poche a disposizione devono essere pesate con la necessaria attenzione. Tre quelle che l’Ecofin sta valutando in questi giorni pieni di incognite. La prima riguarda una possibile ricapitalizzazione da parte dei governi nazionali degli istituti di credito economicamente più deboli ed esposti alla crisi.
Si tratta di individuare un livello ‘Core Tier 1’ sotto il quale le banche in questione verrebbero sottoposti ad una cura fatta di iniezioni (di danaro pubblico). Ma in questo caso le incognite sono troppe: come farebbero fronte ad una misura del genere paesi in forte crisi come Grecia e Portogallo? La seconda tira in ballo direttamente la Bce che, in un sistema bancario in cui nessuno si fida di nessuno, verrebbe chiamata ad un gettito di prestiti. La terza riguarda L’Efsf, European Financial Stability Facility, che agirebbe come una banca attraverso denaro prestato dalla Bce. Liquidità che verrebbe poi girata agli istituti di credito.
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