I titoli di Stato sono i protagonisti della crisi finanziaria che sta attanagliando il nostro Paese. I risparmiatori si stanno chiedendo se l’Italia sia ad un passo dal default o se invece possa farcela a risanare i suoi conti. In poche parole, andare in default significa fallire, per cui, se l’Italia fallisse, i soldi che i risparmiatori hanno prestato allo Stato non verrebbero restituiti o restituiti in parte e chissà dopo quanto tempo.
Questa paura, assieme con la speculazione e altri fattori economico-politici, è la causa della violenta impennata dello spread (differenziale di rendimento tra Bund tedeschi e Btp a dieci anni): venerdi si è attestato a 456 punti base, dal massimo storico di mercoledi scorso quando aveva segnato 575 punti (il conferimento dell’incarico di Primo Ministro all’economista Mario Monti ha attenuato le tensioni sull’Italia).
La conseguenza è stata l’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato: venerdi il rendimento
del decennale è sceso sotto il 6,6% (era arrivato sopra il 7,5%).
Vogliamo comunque fare alcune considerazioni. L’Italia è un Paese ricco, non è la Grecia dove la ricchezza procapite non è in grado di risanare il debito. L’Italia ha un bilancio attivo, ma purtroppo il mercato ha percezioni negative (basate esclusivamente sulla consistenza del debito pubblico) e su queste la speculazione ha intravisto il modo di tessere i suoi affari. Secondo noi non bisogna invece avere timori di investire in titoli di Stato.
I mercati giudicano l’affidabilità di uno Stato come se fosse una azienda, cioè guardano il bilancio e se l’utile permette di pagare i debiti. Di uno Stato viene considerato il conto economico, guardando solo il debito senza valutare se gli azionisti, nel nostro caso i cittadini, siano ricchi o poveri. E i cittadini italiani, in linea generale, al contrario di quelli greci, sono detentori di risparmi enormi e potrebbero aiutare il Paese comprando titoli del debito pubblico.
Nonostante i timori, in questi giorni stiamo assistendo ad una grossa domanda di titoli di Stato, da parte di privati e investitori istituzionali, che offrono ottimi rendimenti. E poi decidere di ricomprarsi il debito potrebbe fermare la speculazione, senza contare che è anche conveniente perchè i tassi sono veramente allettanti. Comprare un titolo con un rendimento doppio rispetto a due anni fa è una occasione da non perdere.