Crisi Ucraina. L’Alto rappresentate per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione Europea, Catherine Ashton, di ritorno dalla sua missione in Ucraina, ha portato l’annuncio che il predicente Yanukovich avrebbe deciso di firmare il contestato accordo di associazione con l’Ue, al centro della crisi Ucraina.
La crisi Ucraina era nata proprio dalla decisione di Yanukovich, dopo tre anni di estenuanti negoziati, di rifiutare di sottoscrivere l’accordo e questo ha scatenato grandi proteste in tutto il paese, con manifestazioni imponenti di cittadini filo europei, preoccupati per la serica isolazionista, o comunque, lontana dall’orbita europea che il presidente Yanukovich aveva deciso di imprimere al paese.
Ashton ha sottolineato come la commissione sia pronta a discutere “su alcuni aspetti dell’attuazione dell’accordo”, ma senza “riaprire il negoziato”, riaffermando la posizione netta dell’Europa, irritata dal tira e molla del presidente Yanukovich e preoccupata dalle grandi manifestazioni e dalla crisi Ucraina. “Le reali sfide economiche possono essere vinte non solo con il sostegno delle istituzioni europee, ma mostrando di avere un progetto serio”, ha detto Ashton.
Proprio questo comportamento integerrimo europeo avrebbe convinto Yanukovich, che fino a ieri aveva cercato di “alzare la posta”, chiedendo 20 miliardi di euro per sottoscrivere l’accordo. Mentre la Russia, con il presidente Putin, nicchia sulla questione e ribadisce di non esserne in alcun modo coinvolta, la crisi Ucraina continua, con manifestazioni e proteste anche in questi ultimi giorni. Polemiche anche per molti arresti, considerate vere e proprie “retate casuali”, con l’arresto di persone senza nessuna colpa.
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