Mattuogli, gioielli realizzati da Cristina Senatore assemblando materiali di scarto
Descrizione:
Mattuoglio è una parola napoletana; indica qualcosa che si ammassa indistintamente. Potrebbe essere l’equivalente spaziale dello scarabocchio. Ha una sua forte espressività. Indica anche quel groppo che si forma in noi quando non riusciamo a dire qualcosa di importante, di impellente. Un gioiello così ha una sua carica interna. Attenzione, potrebbe esplodere. (testo di Riccardo Dalisi)
Biografia Cristina Senatore:
Ho cominciato a disegnare all'età di 3 anni e non ho più smesso! Mio padre mi regalava i rotoli di carta che servivano nelle telescriventi.. io passavo le ore a riempirli.. metri e metri di carta bianca, srotolavo e disegnavo, non mi stancavo mai! Mia madre per distogliermi mi andava gridando dietro: “Nella testa non hai altro che una montagna di carta scarabocchiata!!”, non sapeva di dire la verità! Da che ho memoria ho “visioni di disegni”.. da sempre infatti se osservo qualcosa che mi ispira oppure qualcosa di bianco ( una parete, un foglio, un vestito, qualunque cosa) dopo qualche attimo vedo forme, fantasie e colori arrampicarsi su quell'oggetto, come in un cartone animato, e sento forte il desiderio di correre a disegnare! Disegno ovunque, sui margini delle pagine dei libri, sugli scontrini della spesa.. con la matita, con il mouse, con il gessetto, e con qualunque cosa riesca a lasciare un segno su una superficie. Da ragazzina volevo frequentare il liceo artistico e poi l’accademia, ma mio padre voleva che facessi il notaio e perciò ho frequentato il liceo classico.. la mia vita stava andando in una direzione ed io in un’altra, così ho ripreso in mano le redini e ho svoltato! Dopo varie esperienze lavorative in settori diversi (segretaria amministrativa, pubbliche relazioni, vetrinista, incastonatrice di brillanti, aiuto-gemmologo, impiegata presso uno studio notarile…) piano piano ho fatto in modo che il disegno scivolasse nella mia attività lavorativa fino a far diventare esso stesso il mio lavoro. Ho cominciato dal settore in cui lavoravo, quello orafo, disegnando gioielli e ricostruendo al pc, con programmi di grafica vettoriale, i marchi dei clienti sui certificati che accompagnavano i gioielli, poi ho avuto un’esperienza come stilista nel settore dell’infanzia e da lì son passata a progettare i primi prodotti pubblicitari, le immagini aziendali di piccole imprese locali. Nel 2003 decido di approfondire le mie conoscenze e di dare una base più solida al mio metodo progettuale, così mi iscrivo all'Università, alla Seconda Università degli Studi di Napoli, al corso di Disegno Industriale per la Moda, una bella esperienza, ho incontrato molta gente interessante! Nel 2006 conseguo la laurea breve con una tesi in Storie e Progetto dell’Arte Contemporanea dal titolo “Sex appeal spettrale. La moda nel mondo di Salvador Dalì” (da qui la mia passione per la poetica e l’opera di questo insuperato artista) e porto a casa un soddisfacente risultato: 110 lode e menzione speciale. Tra il 2005 e il 2006 partecipo a vari concorsi di grafica vincendone alcuni, ad esempio quello indetto dall'A.Di.S.U. (Azienda per il Diritto allo Studio Universitario) per l’ideazione del loro logo aziendale, o quello per la modernizzazione delle pregiate sete di San Leucio (Silk International Competition), oppure quello di Pagine Bianche d’Autore che non vinco ma che mi premia ugualmente con la pubblicazione della mia opera “No comunicazione, no mondo”, definita “un tecnologico collage cubista”, su tutti gli elenchi telefonici della Campania 2005/2006. Sono circa dieci anni ormai che faccio della mia passione anche il mio lavoro. Non è sempre facile soprattutto nella mia città, Napoli, e soprattutto da quando ho deciso di diventare free lance per dedicarmi alla crescita della mia bambina. Dieci anni in cui ho cercato di rispondere a tutte le richieste che mi sono state fatte, le più disparate, ho disegnato gioielli e volantini, marchi e allestimenti di interni, testate di free press, cartelloni pubblicitari e biglietti di auguri. Eppure ogni volta che comincio un nuovo disegno, in senso lato, cha sia una semplice illustrazione o un progetto complesso, l’entusiasmo e l’emozione sono gli stessi di sempre! Ogni nuovo progetto è una sfida bella ed emozionante da intraprendere! Sono ancora tante le cose che non ho fatto e che vorrei fare (come disegnare per i bambini, lavorare nella redazione di una rivista, progettare e impaginare cataloghi di arte, disegnare tessuti e parati, progettare linee per la casa, ecc..). L’ultima avventura che sto vivendo con entusiasmo è quella del Blog http://ilbaulevolante.blogspot.com/ . È cominciato tutto per gioco.. delle nuove amiche di Facebook incontrate sulla fan page della rivista “Casa Facile”, con i loro blog mi hanno invogliata ad aprire uno spazio tutto mio in rete, anche se all'inizio ero scettica, sono così abituata a saltare da una cosa all’altra, da un interesse all'altro che non riuscivo nemmeno ad immaginare una linea da seguire, qualcosa attorno a cui far ruotare il blog.. ma le mie nuove amiche hanno insistito e mi hanno sostenuta e così ci ho voluto provare.. Il risultato è che il blog sta riscuotendo un inaspettato successo: in meno di tre mesi dalla sua apertura registra quasi 5.000 visite, è visto da più di 30 paesi sparsi per il mondo e mi ha addirittura portato alla collaborazione con la stessa rivista “Casa Facile” di Mondadori grazie alla direttrice, Giusi Silighini, che ha notato le mie illustrazioni e me ne ha voluto commissionare alcune per la rivista (pubblicate su CasaFacile di giugno e luglio 2011 in edicola in questi giorni)!!
Continua così la nostra serie di interviste creative con il grafico \ illustratrice Cristina Senatore:
- Cos'è per te Cristina la creatività?
La creatività è per me un modo di essere. Essere creativi vuol dire non lasciarsi sopraffare dal verificarsi degli eventi che generano la realtà, ma partecipare attivamente ad essi in maniera attiva e reattiva. Decidere di prendere parte al cosmo e modificarlo spingendo nella direzione più vicina alle proprie intime convinzioni.
- Quali stili e movimenti artistici ti hanno più influenzato nel tuo percorso evolutivo?
Ciascun incontro con la storia dell’Arte in generale e con la poetica di ogni singolo artista in particolare (che la condividessi o meno) mi ha lasciato qualcosa che è andata ad arricchire tanto la mia formae mentis quanto il mio modus operandi, e che puntualmente riaffiora nella mente nel momento creativo influenzandolo. Ma se proprio dovessi esprimere una preferenza, sceglierei surrealismo e pop art. La pop art perché per certi versi fornisce la chiave di lettura di molti aspetti che costellano il quotidiano e che sono apparentemente insignificanti. Il surrealismo, la cui conoscenza ho avuto modo di approfondire durante la stesura della mia tesi di laurea (ho dato infatti una tesi sul rapporto intercorso tra Salvador Dalì e il mondo della moda, dal titolo: “Sex appeal spettrale. La moda nel mondo di Salvador Dalì” scoprendo cose molto interessanti che non vengono mai prese in considerazione e in analisi dai critici dell’arte né da quelli della moda), credo sia estremamente attuale, anzi credo che addirittura stia vivendo una nuova fase.. Sono innumerevoli, infatti, le espressioni della contemporaneità (dal cinema alla narrativa, dalla pubblicità alla vita quotidiana) che si alimentano di quel sogno e si basano su quel potere occulto del nostro desiderare inconscio che il surrealismo si proponeva di scandagliare all'inizio del secolo scorso.
- L'illustrazione e il fumetto molte volte vengono snobbati, considerati arti minori, cosa ne pensi a riguardo?
Credo che la definizione “arti minori” sia obsoleta e non rispecchi più i nostri tempi. Chiunque si proponga di incontrare e magari capire una civiltà, un’epoca, una cultura (sia anche la propria) non può ignorare nessuna delle sue forme di espressione, significherebbe ottenere solo un’idea distorta e parziale di quello che essa è in realtà. Ecco perché non condivido, ad esempio, la posizione di chi critica la “TV spazzatura” senza averla mai vista, di chi snobba facebook evitando volutamente di attivare un proprio profilo, ecc.. Si possono non condividere alcune forme di espressione, ma per criticarle le si deve almeno conoscere! E per quanto riguarda l’illustrazione e il fumetto, non dimentichiamo quante volte forme di arte NON considerate “minori” attingano da essi (vedi il cinema), e nemmeno che certi fumetti si basino e diffondano i capisaldi della propria cultura di riferimento (vedi i manga).
- Il grande Salvador Dalì affermava: "Il disegno è la sincerità nell'arte. Non ci sono possibilità di imbrogliare. O è bello o è brutto." Come definiresti oggi il rapporto tra arte e bellezza?
Sulla bellezza si potrebbe discorrere all’infinito. Ogni epoca si rispecchia in certi canoni di bellezza. L’arte contemporanea spesso si discosta da ciò che per la nostra formazione culturale definiremmo “bello” (basti pensare all’opera “Merda di artista” di Piero Manzoni degli anni ’60 o alle più attuali mucche vivisezionate di Damien Hirst ). Platone sosteneva che “il bello è lo splendore del vero”, mentre Dostoeskij scriveva che la bellezza “è cosa tremenda e orribile” e non a caso, soprattutto in riferimento alla figura femminile, lo stesso Dalí volle denudare l’ambiguità che si trova in fondo al concetto di bellezza disegnando una donna moderna dall’aspetto attraente e ripugnante allo stesso tempo, una donna irresistibile ma con un corpo cosparso di tremende protuberanze (esempi in molte opere degli anni ’30) ma perfettamente rispondente, per Dalí, all’era moderna. La donna, il sex appeal, la coppia dicotomica attrazione/ripugnanza sono argomenti intorno ai quali Dalí ha speso 80 anni della sua vita e carriera di artista e che non si possono riassumere in poche righe! Dal canto mio credo che la bellezza, possa, oggi più che mai, essere considerata un sentimento... è quell’emozione che un’opera, anche non bella esteticamente, riesce a provocare in chi ne “usufruisce”, quel sentimento che smuove qualcosa all’interno e muove il mondo.
- Il programma del Bauhaus aveva come obiettivo quello di creare un nuovo tipo di artista creatore che sapesse avvicinarsi alle necessità umane secondo un metodo preciso. Il designer è un artista creatore?
Il designer è un creatore ma non è necessariamente un artista. Il design, per sua natura, ha delle finalità pratiche che l’arte non ha. Ciò non toglie che un designer possa essere anche un artista o viceversa!
- Che differenza c'è oggi per te tra arte e design?
Come dicevo prima... il design deve per sua natura rapportarsi alla vita quotidiana, deve coniugare il pensiero astratto, la filosofia di pensiero, con le esigenze del tempo e del luogo nel quale opera cercando il più possibile di agevolare la vita quotidiana semplificando i modi di fare esistenti o introducendone di nuovi. L’arte può restare nella sfera dell’astratto.
- Che rapporto c’è tra moda e design?
Coco Chanel diceva: “ la moda passa, lo stile resta” si potrebbe dire la stessa cosa del design... Se il design è ricerca non solo della bella forma ma della forma migliore, quella che agevola ed esalta e contribuisce al miglior funzionamento di un determinato oggetto / prodotto ogni sua conquista sarà la pietra su cui poggeranno tutte le altre future. Il design è frutto di un esercizio razionale e spinge sempre in avanti le sue conquiste, la moda è soggetta alle oscillazioni del gusto, a volte torna sui suoi passi.
- Come vedi l'evoluzione del design e della produzione di pezzi unici personalizzati?
Alla personalizzazione non si dovrebbe mai rinunciare! È essa che ci salva! Ci impedisce di diventare un mondo di automi! Che ben venga, sempre!
- Eco-design & riciclo... una moda passeggera o un nuovo modo di vedere le cose?
L’unico modo in cui si dovrebbero vedere le cose! Un risveglio, speriamo definitivo, dal delirio di onnipotenza di cui l’umanità è stata preda per già troppo tempo. La troppa velocità, la conquista della capacità di produrre qualunque tipo di oggetto ci venisse in mente, ci ha fatto perdere di vista che il nostro ingegno ci dovrebbe servire a migliorare la qualità della vita sfruttando al meglio le possibilità che ci offre la natura nel rispetto assoluto degli equilibri che regolano il nostro rapporto con essa. Dovremmo ricordare più spesso che questo è, finora, l’unico pianeta che disponiamo per viverci!
- L'utilizzo della rete web 2.0 (social network, blog, forum ecc...) aiuta gli artisti a farsi conoscere ed apprezzare?
Credo di si… C’è sempre stato un centro focale nelle comunità di tutti i tempi in cui potessero avvenire le operazioni di scambio di merci quanto di idee e che fosse punto di ritrovo quanto crocevia per altre destinazioni … il web credo che sia l’agorà dei nostri tempi, la piazza del paese, da dove prima o poi, come sosteneva Totò in uno dei suoi film, chiunque deve passare!
- Ed infine parlaci dei tuoi progetti ed eventi futuri...
Non faccio mai dei progetti a lungo termine.. ho dei sogni perenni, come ognuno ne ha, e cerco di realizzare quelli, i progetti riguardano il modo in cui realizzarli.. e perciò non ne faccio troppi.. cerco di raggiungere i miei sogni con i mezzi che mi offrono la vita, la sorte, Dio... Sogno di incrementare il mio lavoro di grafico e illustratrice fino a contribuire seriamente al mantenimento della mia casa e della mia famiglia; sogno di avere delle buone idee (nel senso che possono far del bene) e diffonderle anche attraverso i miei disegni; sogno di disegnare per i bambini per regalare loro un sogno; sogno di modificare il mondo con un disegno; sogno di avere il tempo e i mezzi per realizzare i progetti che mi si palesano, come visioni, nella testa; sogno di realizzare lavori a quattro mani, otto, dieci e di scambiare idee con artisti veri, scrittori, musicisti, chef… Sogno di disegnare per Vogue, e per qualcuna delle case editrici che seguo (sogno in parte avverato grazie al direttore Giusi Silighini della rivista “CasaFacile” Mondadori), sogno di imparare a scrivere bene per scrivere un libro oppure per curare una rubrica (in realtà era un sogno di qualche tempo fa.. non ci penso da un po’.. ma se l’ho sognato, questo sogno è sempre mio!). Sogno che alla porta vengano a bussarmi Il prof. A. B. Oliva o qualche altro studioso dell’arte per discorrere a lungo con loro davanti ad un caffè; sogno di incontrare di nuovo M. Emmanuel Ungaro a cui ho potuto stringere la mano durante una conferenza ai tempi dell’università (un uomo che emana un fascino incredibile e indimenticabile!) e magari disegnare una fantasia per i suoi abiti; sogno di disegnare tessuti e vederli addosso alla gente per strada, sulle loro borse, sui vestiti, sui cappelli, sulle scarpe, oppure di vedermeli svolazzare sulla testa sulle lenzuola, tovaglie, tende stese al sole! Sogno di aprire un grande laboratorio/negozio/salotto con enormi vetrate, dove accatastare e lavorare materiali di scarto recuperati in giro per il mondo per farli ritornare a vivere in nuovi oggetti capaci di far innamorare. Sogno di viaggiare tanto, e di trasformare quello che vedo e sento in giro per il mondo in un disegno o in qualcos’altro. Sogno una piccola casa con un grande giardino verde pieni di limoni e fiori affacciato sul mare e che questo giardino diventi un salotto sempre aperto a tutti. Sogno un fiume di visite, di commenti e di iniziative per il mio blog http://ilbaulevolante.blogspot.com e che diventi la mia terrazza sul mare virtuale con tanto di visite improvvise di gente che abbia voglia di raccontare storie interessanti e anche il mio laboratorio di accumulo e rielaborazione sul web!
Per informazioni:
[email protected]
http://ilbaulevolante.blogspot.com/
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