L’istinto naturale, che spinge le anime ad adorare un Dio, a cercarlo, a servirlo, è prova dell’esistenza, natura e origine dell’anima. Nessuna felicità umana sazia veramente il cuore. Nessuna scienza umana sazia veramente l’intelletto. Cuore e intelletto cercano, insoddisfatti, sentendo che quanto hanno è imperfetto. E questo pungolo a cercare viene dall’anima, che tende al suo Bene Supremo e Infinito, né si appaga di ciò che è limitato nel tempo e nella potenza e che con facilità delude. Dio non suscita nella creatura, che Egli ha creato, desideri irrealizzabili, né istinti inutili, perché la Sua Sapienza amorosa, infinita, perfetta, mette solo tendenze, che possono raggiungere lo scopo, perché in esso, dopo la fatica, trovi soddisfazione. Concede ai bruti la possibilità di soddisfare i loro istinti. A maggior ragione e con maggior perfezione all’uomo, suo capolavoro creativo, concede di soddisfare l’istinto spirituale, che è raggiungere la sua felicità eterna piena e perfetta, soprannaturale, perché l’uomo non può essere soddisfatto realmente altro che quando riposa in Dio suo Creatore. Nell’anima dell’uomo, anche inconsapevolmente dalla stessa, Dio ha scolpito le formule della Legge e la meta e il premio che l’ubbidienza ad esse ci procura. Legge naturale, legge morale, legge spirituale, voce della coscienza, anelito dello spirito è nell’uomo, per l’anima spirituale, una forza che grida “fa” o urla “non fare”, mentre dall’alto una Luce attira e indica il vero fine, la vera gioia nell’ordine, nella pace, nel possesso del regno di Dio. (…) Nonostante le apparenze e le demolizioni dei senza Dio, mai come ora, e specie nei colti, è sentito il bisogno di conoscere Dio e il suo Cristo. La vita intellettuale, la vita naturale non saziano i cuori delusi. Tutti sentono, anche se non tutti vogliono confessarlo, che vi è un’altra fonte di vita, la vera, quella che appaga, e che questa si trova nella conoscenza di Dio e del suo Cristo. I secoli, la scienza, le scoperte, le dottrine hanno respinto la figura di Cristo come forma di figura sorpassata. Ma nel fondo delle coscienze vi è un anelito al Ripudiato, una sofferenza per questa privazione che l’umanità si è data. In basso a conforto delle miserie. In alto a conforto del sapere che si sente mancante di un appoggio e di una voce che sorregge e anela a un ritorno a Gesù Cristo per risolvere problemi sociali e individuali, scientifici e morali. Ritornare a Colui che è Via, Verità e Vita, che è Luce e Pace, che è fonte della grazia, una sete di bere alla Fonte di vita che è il Vangelo di Cristo, di rinnovarsi in Lui, di ricristianizzarsi, di salvarsi. Perché Lui solo è Salvezza.
Brano tratto da “QUADERNETTI” di Maria Valtorta Centro Editoriale Valtortiano