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Croazia: adesione ue in dirittura d'arrivo ma il traguardo potrebbe allontanarsi

Creato il 07 giugno 2011 da Pasudest
CROAZIA: ADESIONE UE IN DIRITTURA D'ARRIVO MA IL TRAGUARDO POTREBBE ALLONTANARSILa Commissione europea è "pronta" a chiudere i negoziati di adesione con la Croazia, Lo ha dichiarato il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso. Alla Croazia restano da chiudere quattro dei 35 capitoli negoziali necessari per “allineare” il Paese candidato ai principi fondamentali dell'ordinamento comunitario. Oltre al delicatissimo capitolo negoziale n.23, che concerne “sistema giudiziario e diritti fondamentali”, sono ancora aperti quelli relativi a “concorrenza” e “disposizioni finanziarie e di budget”.
I negoziati di adesione servono a fare in modo che al momento dell'adesione l'ordinamento del Paese candidato sia allineato ai principi fondamentali dell'Unione. “Siamo sul punto di realizzare un avanzamento decisivo lungo la via della Croazia verso l'adesione europea, penso che sarà questo l'argomento delle notizie molto buone di venerdì”, ha detto Barroso preannunciando per il fine settimane l'ufficializzazione della chiusura dei negoziati. Dopo il parere positivo della Commissione europea la parola passa ai singoli Paesi membri e, una volta raggiunto l'accordo per dare via libera all'adesione, deve essere redatto un Trattato di adesione che richiede la ratifica da parte di tutti gli altri Paesi membri.
La prossima riunione utile del Consiglio europeo è quella fissata per il 23 e 24 giugno prossimi, ma l'ammissione di un nuovo Paese membro richiede l'unanimità e proprio in quella sede il veto dei Paesi più restii a nuovi allargamenti - Regno Unito e Olanda in testa - potrebbe mettere un freno alle ambizioni europee di Zagabria che punta all'adesione nel 2013. Per evitare uno stop che avrebbe conseguenze negative sia in Croazia che nel resto dei Balcani, potrebbe prendere corpo la mediazione francese per una “adesione sotto sorveglianza” che però potrebbe ritardare l'ingresso ufficiale nell'Unione anche di un anno.
L'altra opzione è quella applicata, per esempio, a Bulgaria e Romania, entrate nell'Ue nel 2007 e da allora sottoposte ad un monitoraggio semestrale da parte di Bruxelles per verificare i progressi effettivi compiuti dal paese sotto la minaccia di vedersi bloccare i fondi Ue e di altre sanzioni. Secondo alcune fonti diplomatiche a Bruxelles, questa ipotesi sarebbe bene avviata. In ogni caso le prossime saranno settimane cruciali per le prospettive di piena integrazione europea della Croazia.

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