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Croazia: il regalo di bruxelles per il ventennale dell'indipendenza

Creato il 30 giugno 2011 da Pasudest

Di Marina Szikora
Il testo è tratto dalla corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale
La Croazia ce l'ha fatta finalmente. Dopo quasi sei lunghi anni di negoziati, venerdi' scorso, 24 giugno da Bruxelles e' arrivato il migliore augurio per il ventennale dell'indipendenza croata che si e' celebrato il 25 giugno. Dopo il vertice dell'Ue svoltosi lo scorso giovedi' e venerdi' a Bruxelles, l'Ue ha dato il segnale verde per la conclusione dei negoziati di adesione della Croazia garantendo che gli ultimi quattro capitoli negoziali verranno chiusi entro la fine di questo mese. Alla conferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy, il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso, il premier ungherese Viktor Orban, il cui apese presiede attulamente all'Ue e la premier croata Jadranka Kosor, e' stato confermato che la Croazia dovrebbe diventare il 28-esimo stato membro dell'Ue il 1 luglio 2013 mentre a fine di quest' anno dovrebbe essere firmato il trattato di adesione.
"Voglio congratularmi con Lei con tutto il cuore per questo raggiungimento che rende possibile alla Croazia di aderire pienamente alla famiglia europea. Cio' non sarebbe stato possibile senza il difficile lavoro del governo croato, del popole e senza la Sua personale guida" ha detto a Bruxelles il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy rivolgendosi alla premier Kosor. Ringraziando i vertici europei, la premier croata ha voluto sottolienare che non ci sono vie di ritorno per quanto riguarda i processi di lotta contro la corruzione, criminalita', riforma della giustizia e che cio' e' per il bene di tutti che vivono in Croazia. "Un momento storico importante per la Croazia" ma che manda anche il messaggio ai vicini: quando la Croazia diventera' membro dell'Ue continuera' ad aiutarli e sostenerli "perche' questa e' l'unica via per la pace permanente, stabilta' e prosperita' in Europa sudorientale" ha detto la presidente del governo croato.
Sabato quindi una giornata particolare culminata nella festa del ventennale di indipendenza. Ricordiamolo, il 25 giugno 1991 viene considerata una delle date piu' importanti della storia croata. Quel giorno, il Parlamento croato ha preso la decisione costituzionale con la quale la Repubblica di Croazia e' stata proclamata stato sovrano ed indipendente e con questa decisione e' stato avviato il processo di separazione dalle altre repubbliche jugoslave e fu avviato anche il processo del riconoscimento internazionale. Sappiamo tutti che questo processo e' stato poi ostacolato da Belgrado con una guerra di aggressione contro la Croazia. Per la presidente del governo croato Jadranka Kosor "i due decenni della Croazia moderna si festeggiano rafforzati con il comune successo nella realizzazione dell'obiettivo strategico – il ritorno della Croazia a casa, laddove ci appartiene – in Europa".
La premier ha espresso il suo particolare ringraziamento ai difensori senza i quali non ci sarebbe una Croazia moderna nonche' al primo presidente croato Franjo Tuđman che "aveva guidato il popolo croato per realizzare il sogno millenare croato" ha sottolineato Kosor. Ha aggiunto che la libera espressione della volonta' dei cittadini croati al referendum sull'adesione nell'Ue e' la priorita' che richiede l'insieme di tutti i fattori politici e sociali rilevanti e di tutte le forze in Croazia. Jadranka Kosor ha sottolineato che negli ultimi due anni il suo governo ha effettuato praticamente la parte piu' grande e piu' difficile dei negoziati, ha dimostrato di poter realizzare anche gli obiettivi piu' ambiziosi tra cui la lotta senza compromessi contro la corruzione e la criminalita', il rafforzamento dello stato di diritto in cui non c'e' e non ci potra' essere posto per politici e funzionari pubblici corrotti.
"La Croazia entra in una fase nuova nella quale l'amore per la patria si dovra' dimostrare creando le condizioni per la ripresa economica" ha avvertito pero' nel suo intervento alla riunione solenne del Governo croato in occasione della festa di indipendenza il capo dello stato Ivo Josipović. Il Presidente ha sottolineato che "la Croazia e' entrata nella fase in cui la democrazia non e' piu' un obiettivo che ci soddisfa bensi' il mezzo per raggiungere il progresso e il benessere dei cittadini"."Questa e' l'occasione per noi tutti in Croazia di ringraziare a quelli che hanno difeso in modo responsabile e corraggioso la nostra liberta'" ha detto Josipović ma ha rilevato anche che "La loro prontezza al sacrificio della propria vita per il nostro diritto di vivere in liberta' e con giustizia, purtroppo, mostra anche chiaramente tutta la schifezza traditoria della corruzione e della non legalita', la faccia criminale di quelli che hanno usato la guerra per saccheggiare illegalmente il patrimonio del popolo e che con il profitto della guerra hanno sputato sulla santita' del sacrificio. Noi dobbiamo insegnare ai nostri figli i valori di questi sacrifici – affinche' accolgano la responsabilita' e costruiscano la Croazia come una casa del lavoro, onesta' e giustizia" ha detto Ivo Josipović.
Ricordando, proprio in ocassione dei ventanni della Croazia indipendente, le varie vicende della recente e piu' lontana realta' politica croata, va detto anche che esattamente due anni fa l'allora premier croato Ivo Sanader, a sorpresa di molti nell'Ue ma nientemeno a sorpresa dell'opinione pubblica croata, ha presentato le dimissioni lasciando una situazione del tutto imprevedibile. I negoziati di adesione croati in quel momento erano sotto il peso del blocco sloveno a causa dell'irrisolta disputa sul confine. Va detto anche che fino a quel momento, Sanader e' stato il politico croato prediletto a Bruxelles. Lo stesso Barroso aveva dichiarato dopo le dimissioni di Sanader che il suo ruolo e' stato storico e lo ha ringrtaziato per la collaborazione. Poi, sulla scena politica e' arrivata Jadranka Kosor, nominata all'incarico di premier dal suo predecessore e stretto collaboratore Sanader.
Oggi l'Europa riconosce alla presidente del governo croato la sua fermezza e il corraggio nella ricerca di soluzione degli ostacoli che la Croazia affrontava nel processo negoziale. La lunga disputa con la Slovenia, grazie all'accordo Kosor-Pahor verra' risolta per mezzo di un arbitrato internazionale. Le istituzioni statali, sotto la guida di Jadranka Kosor hanno iniziato a processare i piu' importanti casi di corruzione ad altissimo livello. E' stata rafforzata la collaborazione con il Tribunale dell'Aja e Zagabria si e' assunta l'obbligo di processare i crimini di guerra davanti alle corti nazionali, soprattutto per quanto riguarda i casi di crimini di guerra commessi da parte dei croati. Per tutte queste ragioni, scrive in un commento Augustin Palokaj del quotidiano croato 'Jutarnji list' Kosor e' diventata la preferita tra i leader dell'Ue. Tuttavia, almeno cosi' si dichiara, quando avra' inizio la campagna elettorale in Croazia, i leader delle istituzioni europee si terranno da parte. E quando arrivera' il momento del voto e del pronuciamento dei cittadini della Croazia, staremo a vedere se vi sara' l'apprezzamento degli elettori verso il successo europeo oppure sara' decisiva tanta delusione e amarezza per l'attuale situazione in Paese.

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COMMENTI (1)

Da matia
Inviato il 01 luglio a 09:02
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magari aspetiamo prima il referendum in croazia e poi vediamo se si entra!