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Croazia: la prima vacanza senza…

Creato il 26 agosto 2012 da Auroradomeniconi

Complice il nuovo lavoro – che mi ha sì tenuta lontano dal blog per un po’ ma che mi ha anche regalato due settimane di ferie inaspettate – nonostante il periodo non proprio propizio (di solito prediligo luglio) mi sono concessa una settimana di vacanza in Croazia. Niente da dire sulla bellezza del dirimpettaio paese balcanico, che offre meravigliose spiagge rocciose, profonde acque cristalline, caratteristici e colorati porticcioli, fresche radure e rigeneranti pinete. Mi sono divertita a nuotare in un mare strepitoso, che mi ha ricordato la parte tirrenica della Calabria per l’acqua alta già a tre passi dalla riva; mi sono goduta due divertenti gite in barca, con Bob Marley e Vasco Rossi a far da colonna sonora; mi sono abbronzata come non mai, assumendo un bel colorito bronzeo che, a detta delle mie amiche, mi dona molto. Eppure…

Croazia: la prima vacanza senza…
Già da metà viaggio mi ero accorta che questo genere di vacanza non fa per me. Il mare non mi rilassa, anzi mi stanca. Il caldo, benché il clima fosse molto meno afoso di quello che ho ritrovato in Italia al mio rientro, mi è venuto a noia. Per quanto l’Adriatico croato sia molto più limpido e invitante di quello italiano (di Cesenatico, per intenderci), dopo un po’ di giorni ti accorgi che le spiagge sono tutte uguali…

A complicare le cose, qualche piccolo dettaglio che ha reso la vacanza unica nel suo genere… e non in senso propriamente positivo. A chi mi ha fatto notare che disfare le valigie al ritorno da un viaggio è l’unico lato negativo di una vacanza, rispondo con un elenco di elementi che sono (ahimè) mancati in questo mio viaggio, da cui il titolo di questo post. Ricorderò infatti la vacanza croata del 2012 come la prima senza:

- Fare fotografie: io sono una che fotografa anche il proprio paesello, se offre degli scorci che vale la pena immortalare. Figuriamoci quando ho tempo a volontà e un soggetto mai visto prima da fotografare a piacimento. Peccato che qualche giorno prima di partire per la Croazia io abbia acquistato una macchina fotografica nuova di zecca e mi sia dimenticata di infilare in valigia il cavetto per ricaricare la batteria. Morale della favola: dosando le foto e usando poco la macchina per mantenere in vita la batteria il più a lungo possibile, il congegno si è tristemente spento martedì 21 agosto, quando mancavano ancora due giorni e mezzo di viaggio. Va bene che ho imparato l’arte della parsimonia (100 foto in otto giorni, un record assoluto per me!), va bene che spesso le fotografie non rendono il panorama al 100%, ma c’erano tanti piccoli particolari che ho potuto imprimere solo nella mia memoria cerebrale. E chissà per quanto poco tempo vi resteranno…

Croazia: la prima vacanza senza…
Per aggiungere la beffa al danno, da poco ho acquistato pure un signor Smartphone con il quale avrei potuto fotografare di tutto e di più. Per pigrizia, non volendo imparare a usarlo in vacanza, ho portato con me quello vecchio (che ha sì la fotocamera, ma non mi fa scaricare le foto…). E a dirla proprio tutta, avrei potuto portare con me anche la macchina fotografica vecchia che, poverina, non ha nulla che non va se non che va a pile alcaline… presto o tardi, però, non avrei potuto più foraggiare nemmeno lei (per un motivo che leggendo capirete), per cui sarebbe stato comunque difficile fare fotografie così come sono abituata.

- Soldi: nell’epoca dell’elettronica l’uso di una carta di credito o di un semplice bancomat consente di viaggiare senza portarsi appresso considerevoli somme di denaro. Il pensiero spesso comune è che le carte sono ormai accettate (quasi) ovunque e che all’occorrenza si ritira moneta locale con il bancomat. Attenzione, però! Come ho tristemente scoperto a mie spese (in tutti i sensi!!!), il bancomat che vi fornisce la vostra banca deve essere abilitato per l’estero, altrimenti quando state per rimpinguare le vostre casse qualsiasi bancomat in cui provate il ritiro vi ricorderà, in maniera alquanto brutale, che la vostra carta non è valida. Non c’è bisogno che vi dica quanto sia deprimente e scoraggiante dover ricorrere a prestiti dai compagni di viaggio anche per le più piccole spese, vero? Tuttavia, ho fatto tesoro dell’esperienza e per il prossimo viaggio all’estero so già che: mi assicurerò di avere un bancomat abilitato; partirò con un bel gruzzolo di euro, da cambiare in loco; se rimarrò senza soldi chiederò agli amici di turno di farmi un finanziamento considerevole fin dall’inizio, oppure chiamerò i parenti a casa per farmi fare un vaglia, un eurocheque o un qualsiasi altro versamento per non farmi sentire una pezzente costretta a chiedere l’elemosina.

In pratica, è stata una vacanza votata al massimo risparmio. E pensare che ora guadagno più di prima e che ho ricevuto pure il TFR dal precedente datore di lavoro, per cui l’aspetto economico del viaggio era proprio quello che mi preoccupava di meno… sbagliato! Come già faccio durante il resto dell’anno, mi è toccato ridurre le spese pure in vacanza

:(

- Souvenir di viaggio: vi ricordate la mia passione per i regalini di viaggio? Ecco, nonostante i tanti “travel week end” che si sono susseguiti nel corso dell’anno, come al solito avevo lasciato l’acquisto del calendario per la vacanza lunga, quella estiva, ma visti i problemi monetari di cui sopra nel 2013 non scandirò il passare dei mesi con belle immagini della Croazia. C’è da dire, però, che nei negozi di souvenir croati non ho visto nemmeno un calendario, per cui la mia sarebbe stata una missione quasi impossibile. L’unica concessione che mi sono fatta (e di cui mi sono pentita quasi subito) è stato un braccialetto di conchiglie che mi piaceva proprio tanto. A conti fatti, però, avrei potuto conservare i soldi. Oppure comprare un regalino ancora più economico del già scontato bracciale per continuare la collezione di “oggetti dal mondo” che fa bella mostra di sé su una mensola nella mia camera. Mi consolerò la prossima volta, magari con un doppio regalo

;)

- Ingrassare: ragazzi, voi non ci crederete (e forse non lo dovrei nemmeno dire…)! Chi mi conosce sa che, nonostante i migliori propositi e il controllo della dietologa sempre dietro l’angolo, quando sono in viaggio non tengo certo dietro alle calorie. Non c’è miglior modo di rilassarsi in vacanza, secondo me, se non quello di concedersi il tempo per conoscere e apprezzare tutto ciò che la meta del nostro viaggio offre, anche e soprattutto dal punto di vista gastronomico. Seguendo questa filosofia (che, credetemi, lì per lì fa molto felici

;)
), di solito ritorno a casa con qualche chilo in più. Quest’anno direi che alla prossima visita sarà felice la mia dietologa: nonostante assalissi il buffet dell’albergo sia per colazione che per cena, saltando il pranzo e concedendoci solo un gelato a metà giornata sono tornata a casa con ben 2 chili in meno! A onor del vero, devo dire che anche le lunghe nuotate che mi facevo giornalmente possono aver contribuito a questo (insperato) risultato.

- Passione: il primo pensiero che mi ha assalito a vacanza conclusa è che ero contenta di essere a casa. E’ stato un po’ strano, perché questo non mi succede mai; come vi dicevo, credo semplicemente di aver sbagliato il tipo di vacanza. A conti fatti, se devo essere del tutto sincera, non ho quasi avvertito la passione che solitamente anima tutti i miei viaggi. Sarà stata la delusione di non potermi sfogare con le fotografie, sarà stata la scocciatura di non avere soldi miei a disposizione, sarà stato che otto giorni di solo mare possono essere molto lunghi… fatto sta che il pensiero del rientro a casa, o peggio del ritorno al lavoro non mi intristiva per niente. E questo non è bene.

Voi che ne pensate di queste mie disavventure? Vacanza rovinata, oppure occasione per cogliere ciò che veramente conta di un viaggio? Io credo che forse sono stata punita perché ho voluto a tutti i costi sfruttare le impensate ferie e impiegarle in un bel viaggetto…

Ora inizio a organizzare la prossima uscita, che sarà in Umbria e a pensare a qualche suggerimento per un vostro eventuale viaggio in Croazia.


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