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Via libera del Consiglio europeo all'adesione della Croazia nel 2013. I 27 capi di Stato e di governo Ue riuniti oggi a Bruxelles, hanno dato luce verde alla proposta avanzata la scorsa settimana dalla Commissione europea di ammettere la Croazia come 28mo Stato membro. La decisione arriva alla vigilia delle celebrazioni per il ventesimo anniversario dell'indipendenza: la Croazia sarà il secondo Paese della ex Jugoslavia a entrare nell'Unione dopo la Slovenia, nel 2004.
Nella dichiarazione ufficiale il Consiglio chiede che siano prese "tutte le decisioni necessarie affinché i negoziati di adesione con la Croazia siano chiusi da qui alla fine di giugno" e raccomanda la firma del trattato di adesione "entro la fine dell'anno". Dopo questo passaggio, si aprirà la fase di ratifica (parlamentare o referendaria seconda delle diverse leggi dei 27), mentre Zagabria indirà un referendum popolare sull'adesione.
Il Consiglio europeo ha approvato la proposta francese, sostenuta dai Paesi membri più restii a nuovi allargamenti come Olanda e Regno unito, che pone la Croazia sotto la "sorveglianza speciale" della Commissione europea da ora e fino al momento dell'ingresso ufficiale. Durante questo periodo, nel caso Zagabria fosse giudicata inadempiente rispetto agli obblighi da rispettare per l'adesione, si potrebbe arrivare anche alla decisione di far slittare la data di ingresso che per il momento è stata fissata al primo luglio 2013. La “sorveglianza speciale” potrebbe poi essere estesa anche successivamente all'ingresso nell'Ue, come è stato fatto per Bulgaria e Romania.
Alla Croazia restano da chiudere quattro dei 35 capitoli negoziali aperti nel 2005, ognuno dei quali deve servire ad allineare l'ordinamento e le normative del Paese candidato agli standard dell'Unione su determinati settori che vanno dal sistema giudiziario a quello delle imposte, dall'istruzione alle regole della concorrenza, dalla libera circolazione di persone e cose ai diritti umani e civili, ecc. ecc. I 27 invitano Zagabria a proseguire "i suoi sforzi di riforma, in particolare per quanto concerne il settore giudiziario e dei diritti fondamentali", inclusi nel capitolo n.23, il dossier più delicato nel processo di integrazione europea della Croazia.
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