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Come informano i media croati, questa settimana e' cruciale per l'ingresso della Croazia nell'Ue. Quello che resta e' l'attesa e la speranza nel migliore. Gia' oggi, giovedi', alla riunione dei rappresentanti permanenti a Bruxelles, si dovrebbero avere le prime indicazioni se il Governo croato ha soddisfatto il suo compito, vale a dire se potranno esser conclusi i negoziati entro la fine di giugno. Lunedi' prossimo alla riunione ministeriale, se l'esito sara' quello aspettato, si potrebbe ottenere la data esatta dell'ingresso della Croazia nell'Ue. La presidenza ungherese dell'Ue ha convocato per il prossimo 21 giugno la conferenza intergovernativa sulla Croazia alla quale si dovrebbe concludere questo difficile processo di negoziati. Dopo sei lunghi anni, risulta che negli ultimi due mesi sono stati compiuti passi molto significativi. "Si tratta innanzitutto della valutazione politica in combinazione, si potrebbe dire, con le pressioni e le premiazioni nei confronti di Zagabria perche' Bruxelles in questo momento praticamente spinge verso l'adesione all'Ue" ha detto Tonino Picula, membro della presidenza del Partito socialdemocratico ed ex ministro degli esteri croato.
Si parla di un possibile epilogo finale proprio in occasione della celebrazione del ventesimo anniversario dell'indipendenza della Croazia il prossimo 25 giugno. Ma dalla Croazia arrivano anche notizie di un possibile monitoring aggiuntivo dopo la conclusione dei negoziati. "Il monitoring e' espressione di incredulita' vale a dire una prova che l'Ue non ha nessuna illusione sulle capacita' riformatorie di questo Governo" ha rilevato il deputato del maggiore partito di opposizione Tonino Picula, iscritto anche al PRNtt. Il partito governativo invece risponde alle critiche indicando che l'opposizione in effetti tende ad ostruire la conclusione dei negoziati. Secondo SDP e' chiaro che il tema viene utilizzato per scopi elettorali ma sono certi nel fallimento di una tale tattica. Il maggiore partito di opposizione ritiene inoltre che il referendum sull'adesione deve svolgersi dopo le prossime elezioni parlamentari e non prima o parallelamente.
Visitando in una delle citta' della regione Slavonia i tavolini delle scuole elementari e del Consiglio dei giovani che hanno iniziato la celebrazione della settimana europea della gioventu', il presidente croato Ivo Josipović ha detto di non credere ai recenti sondaggi secondo i quali il maggior numero di euroscettici sarebbero proprio i giovani. Il scetticismo dei giovani e' conseguenza della mancanza di informazione, e' dell'opinione Josipović e ha sottolineato che e' compito non soltanto dei vertici dello stato bensi' anche delle altre istituzioni a mostrare tutte le parti buone che sono sicuramente piu' numerose rispetto ai difetti dell'ingresso della Croazia nell'Ue. E' importante, ha detto il presidente croato che i giovani comprendano che l'Ue e' per loro una importante occasione, non soltanto a livello personale bensi' anche per l'intero Paese. Josipović ha aggiunto di non essere minimamente preoccupato sull'esito del referendum sull' adesione perche' ritiene che la maggioranza dei cittadini croati e' a favore dell'ingresso e si e' detto convinto che con l'avvicinamento del referendum questa percentuale sara' in aumento.
[*] Corrispondente di Radio radicale. Il testo è tratto dalla corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est del 19 maggio
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