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Crocchette di pollo

Da Patalice
Crocchette di polloEra il momento perfetto per intervenire.
Bastava allungare la mano, 
prendere un pop corn, magari due, 
e metterle il braccio dietro le spalle.
Il film era lento e noioso, 
da orticaria, 
lei frignava in un fazzoletto di carta madido, 
naso rosso e mascara colante,
tuttavia, non le riusciva di non essere bellissima. 
Il suo amico Leo gli diceva spesso che, 
con le tipe, 
funzionava anche la tecnica dello sbadiglio a braccia sollevate, 
con finale in abbraccio.
Lui non avrebbe avuto quella sfrontatezza nemmeno tra un milione di anni, 
la sua vita non era un film,
non sarebbe mai stato seduto su una spider, 
con l'occhiale da sole da figo, 
e l'orologio da James Bond al polso, 
perché lì la sua intera esistenza sarebbe stata speciale, 
e non solo quella puntata pilot di un teen serial tanto noioso da non meritare nemmeno 20 minuti in tv, che era la sua esistenza... Fattostà che lei era bella, 
si, 
piangeva per uno sfigato senza una gamba, 
e aveva il naso che gocciolava, 
ma era lì, 
in quel momento, 
seduta vicino a lui. Non perché non ci fossero altri posti a sedere, 
non perché la casualità avesse così deciso, 
solo perché lui le aveva chiesto di essere lì, 
e lei lì c'era voluta essere.Immerso in questi pensieri profondi, 
ed anche un po' romantici, 
non si accorse che il film era finito.Male, a giudicare dalla condizione di dilagante atterramento del pubblico femminile. "Merda" esclamò.Lei lo guardò con sorpresa, girando la testa in quelli che erano poco meno di 360 gradi.Aveva espresso il disappunto verso la sua scarsa capacità d'azione, 
fagocitando tutto quel suo autolesionismo in un'espressione gergale infinitamente fuori luogo.Ed ora se ne stava lì seduto, 
come un tordo, con la bocca semiaperta, e la consapevolezza che, il silenzio, lo stesse rendendo ancora più imbecille."Non doveva finire così."Lei spalancò un po' gli occhi e le spalle indietreggiarono, 
come per accentuare per bene quanto fosse incredibilmente imbecille. Invece, al contrario di quanto pensasse, la sua bocca perfetta, 
si dischiuse in un sorriso e disse: "Che carino!"Merda [solo nella testa] carino è quel tuo orribile cane dal naso schiacciato; 
è quella maglietta con la scritta oscena, 
carino è Winnie fottuto Pooh!Stirò le labbra in un modo che, alle persone civili, ricordava un'espressione di felicità, 
e si alzò dalla poltrona. Il piano era un film, 
perché al cinema era buio, 
e trovare il coraggio di baciare una come lei, 
era cosa fattibile solo senza vederla. Tuttavia aveva fallito.Quindi ora gli toccava il piano B.C'era un solo unico, piccolo problema... 
Non c'era piano B.Era certo di farcela, ed invece,
i 126 minuti del film non gli erano bastati. Erano in silenzio da una vita,  nel fresco chiarore della sera scesa,
ed era orribile, 
perché finché parlavano gli attori, nell'oscurità della sala, 
era stato tutto bellissimo,
ma ora sentiva quell'assenza di vocali e consonanti messe insieme, 
pesanti come macigni..."Crocchette di pollo"Così come "merda", anche "crocchette di pollo" era uscito dalla sua bocca senza la benché minima logica.Lei spalancò di nuovo gli occhi, così tanto che per un attimo parve ne uscissero i bulbi oculari."Hai fame? C'è una specie di fast food anni 80, qui, dietro l'angolo. Se vuoi ci prendiamo qualcosa..."Lei corrugò la fronte, e respirò allargando esageratamente le narici. Aveva detto "crocchette di pollo", cosa si aspettava? Avesse detto pizza, hamburger, qualsiasi altra pietanza forse... 
Ma 
CROCCHETTE DI POLLO, 
buon Dio, che cavolo aveva pensato?!"Sono uno sfigato, penso di se, quel nerd che tutti i ragazzi prendono per il culo e che le ragazze scansano per paura di essere contagiate; fanno bene i bulli a prendersela con quelli come me, perché abbiamo occasioni servite su piatti d'argento, e le scansiamo con forche che puzzano di allevamenti di bestiame. Farebbe bene a dirmi di no, a simulare una chiamata al cellulare e correre dalla nonna malata da soccorrere, perché io non la merito. Lei è perfetta, con quel viso stralunato di bambina annoiata, con le ciocche di capelli sfuggite alle mode bicolori, e con quelle manie di dire le cose prima con la faccia e poi con la voce. Ed io so che darei credito a chi mi chiama "strambo", se ora le dicessi che DEVE dirmi si, perché io la amo, anche se non è ortodosso, e lo faccio dalle elementari, da quando la maestra ci ha messo in fila vicini, per via della stessa lettera del cognome, eppure lo farei lo stesso.Ed io, fossi in lei, mi direi di no, ma non saprei di pentirmi di quel no, e che quel pentimento mi perseguiterebbe fino alla fine dei giorni, ed io le voglio evitare di arrivare a 104 anni, tipo Rose del Titanic, avvizzita ma purtroppo lucida, a litigare con il ricordo che si fa pungente!Le voglio risparmiare 85 anni di tortura!Perché una che piange così al cinema, e che compra i popcorn ma si mangia tutte le mie gelatine, dove la trovo?""Se non è lontano... Una cosa veloce!"Divennero le due frasi preferite di sempre...

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