Cagliari, la Croce Rossa Italiana ha paura, incubo tagli alla Croce rossa Italiana. I tagli falcidiano dipendenti civili, molti di loro sono quotidianamente impegnati nel 118 , ma la crisi economica li manderà in mobilità e dalla mobilità, ormai è noto, esiste solo il licenziamento. Oggi in piazza a Cagliari davanti alla Prefettura, con bandiere e striscione, hanno manifestato il loro dissenso alla bozza di decreto sul riordino della Cri.
Non solo Cagliari ma tanti altri presidi di crocerossini in lotta, oggi hanno invaso le città italiane. In Sardegna i lavoratori interessati dai possibili esuberi sono trentatrè: la maggior parte di loro (circa venti) opera a Cagliari, gli altri sono divisi fra Sassari e Nuoro. “Contestiamo l’impostazione del decreto e siamo seriamente preoccupati – ha spiegato Fabrizio Brandas, Uil – stiamo parlando di personale vincitore di concorso. Si effettuano, inoltre, circa 3500 interventi all’anno sette giorni su sette”. Fra i dipendenti vi è anche chi lavora per la Croce Rossa da 32 anni. “Si vuol dare una picconata – è netto in una nota – a coloro che da sempre non fanno distinzione di colore, religione o classe sociale quando bisogna aiutare qualcuno: il nostro essere presenti nel primo soccorso e nelle attività socioassistenziali ha sempre garantito ai più bisognosi un intervento tempestivo e professionale”. Tanti e diversi sono stati i presidi, in Umbria per esempio il sit in si scioglierà solo in tarda sera