Antonio Ingroia ottiene un incarico dal governatore Crocetta: sarà il presidente di Riscossione Sicilia, la società che si occupa delle imposte in Sicilia.
Con questa nomina, confermata a Palazzo d'Orleans, l'ex candidato premier, leader di Rivoluzione Civile, dovrebbe evitare il ritorno mei ranghi giudiziari: il Csm aveva individuato Aosta come nuova sede di lavoro. Il plenum del consiglio superiore della magistratura, su questa scelta, è ancora convocato per mercoledì. La società Riscossione Sicilia, qualche giorno, fa è finita al centro delle cronache perché Crocetta, nel corso di una conferenza stampa, ha denunciato consulenze milionarie e una gestione allegra della società. Forse anche per questo, la scelta è caduta sull'ex pm, con il quale il presidente della Regione ha avviato un dialogo anche di natura politica. Crocetta e Ingroia si sono più volti incontrati, negli ultimi giorni: "Mi piacerebbe portare nel mio Megafono - aveva detto il governatore in un'intervista a Repubblica - quell'area della sinistra rappresentata da Ingroia - È un grande magistrato, se lui è disponibile potrei utilizzarlo anche in Regione". Un'ipotesi che si è concretizzata oggi.
Crocetta ha fatto sapere che Ingroia ha accettato di guidare Riscossione Sicilia Spa: "Aspettiamo naturalmente il Csm", ha aggiunto. Come vice presidente del consiglio di amministrazione, il governo siciliano ha nominato l'avvocato Lucia Di Salvo, "moglie di un magistrato", ha sottolineato
il presidente. Nel cda anche l'avvocato Maria Mattarella, figlia di Piersanti, l'ex presidente della Regione siciliana assassinato dalla mafia il sei gennaio 1980. "Da rivoluzionario a gabelliere", ironizza Maurizio Gasparri (Pdl). "A uno che doveva fare la "rivoluzione civile" - continua - è toccato un posto da lottizzato comune. Niente male. Tireranno un sospiro di sollievo i cittadini della Valle d'Aosta". E sul web imperversa il dibattito sull'ultima svolta di Ingroia.