Dalle vicende amorose di Tanuzzo alle sonorità gitane di Amore Zingaro e in un certo senso, anche nell’ultimo singolo dei Pachira, possiamo trovare nell’amore un “fedelismo alla linea” dove l’amata, questa volta, è la Sicilia e la sua bellezza.
“Crocetta e la trivella” è ispirata dall’attuale.
La Sicilia è infatti al centro di diversi progetti per lo sfruttamento dei giacimenti di gas e petrolio, l’esortazione è quella di puntare invece su di un patrimonio più sostenibile, redditizio e meno rischioso, fatto dalla sua bellezza, storia e cultura.
Con questo singolo i Pachira vogliono parlare delle trivellazioni, qualcosa che li riguarda direttamente, sostenendo le ragioni delle tante persone per cui lo sviluppo dell’isola deve percorrere strade alternative.
Una Sicilia che sia in grado di offrire al mondo le sue spiagge, le sue montagne, il suo cibo, la sua storia, le sue tradizioni, guardando magari alle energie rinnovabili, rompendo con un sistema fatto di ponti che crollano, incuria nei monumenti, città sporche, mare inquinato, servizi fatiscenti.
La Sicilia di chi vuole che si “campi” di altro, dove il bene comune prevalga sugli interessi di pochi. Lo so, manca il “e vissero felici e contenti…” ma è opinione diffusa che del resto “in Sicilia solo di turismo dovremmo campare”.
Facciamolo, bene però!
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