Revolution day è il nome del nuovo sito di Rosario Crocetta (attualmente in fase di costruzione) che, presumibilmente, si occuperà degli elementi di “rottura” e di “discontinuità” della politica che si propone di portare avanti il nuovo Governatore sempre che gli inquilini dell’Assemblea Regionale Siciliana glielo consentano…
Bene: indubbiamente la rivoluzione culturale promessa da Crocetta è iniziata e per rendersene conto basta sfogliare le pagine del suo sito “Crocetta Presidente” sulla rete. Troverete tagli, esclusioni, verifiche amministrative, denuncie anche di carattere penale e via discorrendo….
Convinti che le rivoluzioni sono fatte di episodi coraggiosi, battaglie vinte ma a volte perse, vittime cadute nel campo della legalità, rinvii a giudizio, inchieste politico/amministrative, attendiamo speranzosi che la rivoluzione in atto raggiunga la sede dell’Azienda Siciliana Trasporti spa, partecipata al 100% dalla Regione Siciliana perché chiarisca il motivo per cui, a fronte di una riduzione del programma d’esercizio e dei relativi contributi regionali è risultata essere l’unica, fra le 140 aziende del trasporto pubblico locale a trovarsi nella spiacevole condizione di dichiarare (quasi) il fallimento…
Poco ci importa se agli Amministratori e ai Dirigenti della Società sia praticato un taglio del 10 o del 20% degli emolumenti percepiti… quello che deve fare Crocetta, per rendersi ancora più credibile, è mandare a casa TUTTI i Cuffariani e i Lombardiani che hanno gestito in maniera a dir poco “allegra” la Società sin dalla sua trasformazione in spa, accumulando circa cento milioni di debiti a fronte di una quarantina di (difficilmente esigibili) crediti vantati e ciò “abbellendo” bilanci annuali che altrimenti sarebbero risultati tutti passivi determinando la chiusura ingloriosa dell’Azienda.
Azione “buona e giusta” sarebbe poi quella, da parte del Governatore, riassumere lo striminzito gruppo dei 19 interinali che, a differenza dei circa 280 colleghi già stabilizzati dall’Ast e, dopo quattro anni di onorato servizio, sono stati inopinatamente licenziati andando a costituire una nuova squadra di lavoratori “esodati” che la Regione avrebbe l’obbligo morale di salvaguardare. Il gruppo, infatti, è rimasto senza lavoro, senza ammortizzatori sociali (è scaduta loro anche l’indennità di disoccupazione) e senza un centesimo in tasca giacchè creditori di ben cinque mensilità arretrate e della 13^ (del 2011, non del 2012 !) per non aver saldato l’Azienda le fatture alle Società che avevano in carico i predetti precari e che si rifiutano di corrispondere gli emolumenti dovuti fino al completo soddisfacimento dei crediti vantati nei confronti della Società committente…
Tocca al nuovo Governatore, infatti, mettere mani al portafoglio (non quello personale, ovviamente, ma quello della Regione) e saldare le spettanze a quei poveri Cristi giacchè Crocetta rappresenta, di fatto, quale maggiore responsabile del “Socio Unico” di Ast spa, il nuovo “datore di lavoro” mentre, potrebbe anche ricomprendere fra i 18000 precari regionali in attesa della stabilizzazione, quell’esiguo numero di precari Ast che non porterebbero certamente al default la Regione Sicilia e ciò nella prospettiva di un rilancio dell’Azienda Siciliana Trasporti che da sessant’anni ha lodevolmente assolto il ruolo del soddisfacimento delle esigenze di mobilità dei Siciliani…