In via Volontari vi sono due stabili da tempo puntellati con quella che, con una certa presunzione, si chiama “messa in sicurezza”. Questi due stabili sono esattamente di fronte ai locali dell’oratorio della chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, locali da qualche tempo restaurati e utilizzati dall’Agesci di Montegranaro. Qui si riuniscono molti ragazzi che ridanno vita al centro storico di Montegranaro. Va detto che gli Scout hanno preso questi locali in condizioni pietose e li hanno risistemati con grande cura nonostante i pochi mezzi.
Torniamo ai due edifici pericolanti. Domenica 4 dicembre è crollato il tetto – o quel che ne restava – di uno dei due. La cosa è passata in silenzio ma la settimana successiva, quando i ragazzi dell’Agesci si sono ritrovati come di consueto, hanno notato l'accaduto e hanno avvertito i Vigili Urbani. La conseguenza è stata che ora la zona è transennata e gli Scout non possono più accedere ai loro locali.
Intendiamoci: siamo in Italia, e a Montegranaro per giunta, terra del “facciocomemipare”. Le transenne quindi sono state rimosse puntualmente non si sa da chi e ora in via Volontari si circola con estrema tranquillità, inconsapevoli del pericolo. Ma giustamente gli Scout, che il pericolo lo conoscono, non se la sentono di radunare decine di ragazzi in prossimità di uno stabile che potrebbe crollare da un momento all’altro.
Quello che c’è da chiedersi è questo: se si rende necessario l’uso di transenne per chiudere una pubblica via non vorrà dire che la messa in sicurezza dei due edifici non era poi così sicura? In base a quali criteri si stabilisce se una messa in sicurezza sia idonea o no? In questo caso possiamo dire che, chiunque l’abbia firmata, s’è sbagliato di grosso? L’ultima domanda che mi pongo è questa: fino a quando ci saranno le transenne, anche se spostate di lato, in via Volontari? Ah, ne ho anche un’altra: quando potranno tornare nei propri locali gli Scout?
Luca Craia