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Cronaca di un'infinita decadenza: il libro in Italia

Creato il 14 ottobre 2014 da Massimo Citi
Cronaca di un'infinita decadenza: il libro in Italia
Il mercato del libro nostrano infatti si restringe sempre di più, inesorabilmente: nel 2013 gli italiani che leggono almeno un libro l’anno sono scesi ancora, -6,1% ovvero 1,6 milioni di lettori che hanno abbandonato i libri per un anno intero, compreso bambini (-7,4% nella fascia fra 6 e 14 anni), donne (-4,7%), forti lettori da più di 12 libri l’anno (-10,3%).
Il libro ci sta lasciando.  Questi dati, pubblicati dal sito Bibliocartina.it al quale vi rimando per ulteriori dati, sono stati distribuiti in occasione dell'inizio della Fiera del Libro di Francoforte e ci forniscono un dato non solo pesante e negativo, ma soprattutto inserito in una tendenza che non sembra voler terminare. Avevo già parlato a gennaio di quest'anno in questo post della situazione pietosa della lettura in Italia e non mi sembra il caso di tornarci su. Può essere interessante, comunque, notare che la posizione in classifica del rapporto con i libri in Italia ha avuto un cambiamento. Da terzultima in Europa l'Italia si piazza ora in penultima posizione, subito prima della Grecia.  Ringraziate l'allenatore. 
Cronaca di un'infinita decadenza: il libro in Italia ... Ma la domanda davvero interessante è: dove sono finiti i forti lettori? Perché non comprano più libri? C'è un problema di crisi, innanzitutto, che è sotto gli occhi di tutti. Ma attenzione, la domanda fatta dall'ISTAT riguarda il numero dei libri letti, non il numero dei libri acquistati [*].  Ohibò. Ecco che da un problema tipicamente economico ci spostiamo a un problema di tipo culturale e - perché no - esistenziale.  In Italia, a quanto pare, poco meno di un milione di lettori ha rinunciato di brutto a leggere, riducendo nettamente il numero di libri letti/anno. Il che, lo ammetterete, è piuttosto strano. Ma se diamo un'occhiata alle statistiche ci accorgiamo di un aspetto delle statistiche che non è immediatamente evidente. Nella categoria dei forti lettori, infatti, le performance peggiori, ovvero con un dato in netta diminuzione, sono state a carico delle fasce di età comprese tra i 20 e i 44 anni. In sostanza emerge che i forti lettori sono sempre meno nella quota più attiva della società, ovvero tra i 20-40enni. Ed ecco che un dubbio mi coglie.   Un altro articolo mi ritorna in mente. 
Nel quinquennio c2008-2012 nel sud si sono persi oltre 500mila posti di lavoro, un numero che mostra in maniera evidente come per un giovane del sud rimanere nel proprio paese di nascita significhi non avere prospettive di lavoro.
L'articolo proviene dalla rivista on line ArticoloTrentasei. Praticamente questo significa che sempre più giovani ad elevato profilo professionale e di buona cultura tende ad abbandonare il nostro paese e a trovare un lavoro al Nord o decisamente in un altro paese. 
Guarda caso, infatti, se andate a rileggervi i dati contenuti nell'articolo prima citato scoprirete che gli editori italiani stanno tentando di inseguire i nostri connazionali fuggiti all'estero. 
Quindi in apparenza sarebbe sufficiente mettere in connessione i dati relativi alla caduta dei lettori nell'età compresa tra i 20 e i 44 anni e la fuga all'estero per ritrovare - almeno in parte - i nostri poveri grandi lettori misteriosamente scomparsi. 
Ovviamente la tendenziale scomparsa dei grandi lettori ha tante altre ragioni, dalla diffusione capillare dei cellulari e al tempo che essi ci portano via, al poco tempo libero disponibile, alla lettura veloce sul PC o sul tablet, alla qualità mooooolto discutibile dell'offerta, alla difficoltà di trovare subito disponibili titoli un po' meno corrivi, fino alla tendenziale scomparsa delle librerie di quartiere o nei piccoli centri [**]. Senza contare le persone che, semplicemente, pur essendo nati qui e vivendo e lavorando qui, hanno smesso di leggere nella nostra lingua.
Fatto si è che la fuga dall'Italia ci sta configurando come un paese non solo più povero ma anche più ignorante.
Voi che cosa ne dite?
Cronaca di un'infinita decadenza: il libro in Italia
[**] ovviamente il dato comprende sia i libri su carta (p-book) che i libri elettronici (e-book)
[*] Su questo tema ritornerò presto. Ho incontrato i miei ex-colleghi librai ai Portici di Carta e non posso fare a meno di confidarmi con voi...

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