Magazine Diario personale

Cronaca di un'orticaria

Da Mr
"Nel prossimo post parlerò della prima esperienza di smalto rosso che ho messo sulle unghie dei piedi. Rosso Chanel (numero 475, il rosso per eccellenza, aggressivo e raffinato al contempo; un must! Red Dragon, mai fuori contesto, utilizzabile in ogni momento della giornata, per qualsiasi occasione, indossando anche il più semplice degli outfit... Anche quello da orfanella, per intenderci! Oppure, ancora meglio, Chanel Rouge Fatal, il rosso più sensuale e perfetto al mondo) nella mia fervida e altezzosa testolina. Ma in realtà  hóngsé 红色 Kiko make up (una brutta copia cinese spacciata per milanese) nelle mie tasche in fase di svuotamento. Ché fra qualche settimana, stipendi in forse, denudata di tutti i miei averi, a fare da pendant alle unghie dei piedi, avrò solo lo scarlatto del manto di Nostro Signore incoronato di spine nel pretorio; mentre il paio con il portafogli lo farà la canna alla sua destra. Insomma, una crista povera in canna!"  si era riproposta MR, volendo approfondire, mossa da impaziente fermento comunicativo, anche l'argomento 'Antiche maledizioni risalenti al tardo Impero Romano, con testi in latino e invocazioni in greco, da tirare contro O la rumena che ha ricominciato a flertrare con la leonessa, nonché contro la tracheite che ha colpito MR in piena estate'. Ecco invece che oggi pone una proroga e vi parlerà dell'orticaria che due notti fa le ha fatto visita. A voler essere precisi, qualche excursus negli argomenti 'tracheite' e 'antiche maledizioni' ci sarà giacché è a causa dell'una che la furiosa vertigine del prurito si è accesa e grazie alle altre - con qualche espediente aggiuntivo - che si è placata. Tutto si è scatenato in seguito all'assunzione di un farmaco che ha provocato una reazione allergica. In buona sostanza, MR due notti fa sembrava una malata esantematica di ritorno, una cartina geografica con tanto di puntini, petecchie, ponfi in bassorilievo di ogni dimensione... Dentro gli interni coscia l'Africa e l'Oceania, sugli arti superiori l'Europa e l'Asia, l'Italia sotto un'ascella; le capitali del mondo; mari, fiumi, laghi, corredati di vegetazione e infiorescenze delle più rare varietà. Il climax geofisico è andato gradualmente ed esponenzialmente prendendo piede (ed evidentemente non solo quello) generando un mordente formicolio, un appiccicoso solletico, passando per uno scorticante grattamento. MR, esausta, fra una maledizione e l'altra, si è messa alla ricerca di qualche rimedio aprendo internet che ha suggerito  docce fredde, creme idratanti, antibiotiche, cortisoniche, olio, e qualsiasi prodotto a base di benzodianzepine. Ha aperto l'armadietto dei medicinali, ha cercato ogni tipo di crema, farmacologiche e idee beauty, valide e scadute. Dopo varie docce gelate si è cosparsa il corpo di qualsiasi sorta di unguento, compreso l'ansiolitico in gocce, uno sull'altro, terminando con un latte d'asina ed una crema al Pan di stelle dell'esistenza delle quali era stata ignara fino a quel momento. Redatta e disegnata come una mappa che avrebbe fatto la gioia di Tolomeo, unta come una porno diva, avvolta in un panno di cotone, dopo qualche ora ha ripreso regolare possesso del letto, sotto il condizionatore d'aria (altro suggerimento internettiano per far rientrare l'istamina) sbocconcellando ciliegie, come un'antica romana in attesa del sonno ristoratore. Alle otto del mattino, quando quel limbo di corpulenta ferocia cutanea stava per abbandonare MR, e questa cominciava a pensare che tutte quelle sostanze sul corpo non erano poi così male, l'assopimento si è impadronito di lei. A mezzogiorno si è svegliata da un incubo come se nulla fosse successo.

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