Cronaca di un successo annunciato

Da Lacrespa @kiarastra

Avevo promesso che vi avrei aggiornato sul famoso debutto della sorella Tapirigna ed eccomi qua in diretta dallo Sudd, a cui sono giunta dopo tante peripezie.

E’ noto che così come sono un asso nello scegliere le migliori date per partire (in ordine sono, quando c’è uno sciopero, quando qualcuno decide di porre fine alla propria vita sui binari, quando arrivano cataclismi in aspettati o la mia carrozza è inagibile o prende fuoco) così lo sono quando devo scegliere i posti in una sala vuota per assistere ad uno spettacolo. Se sono dei posti di

prima dell’inizio

merda quelli saranno miei. Comunque giunta nel luogo figo dello spettacolo che si teneva in una sala di una specie di negozio (e non stiamo a parlare delle paranoie che mi sono fatta prima di entrarvi domandandomi “ma sarà questo il posto?” , anche se la presenza di alcune attrici che facevano uno spettacolino visibile dalla vetrina avrebbe dovuto darmi qualche certezza) ho attesa gli altri avventori pro Tapirigna e pazientemente abbiamo atteso che si levasse il sipario (metaforicamente poichè non ce ne era). Il primo pezzo era tratto dal teatro dell’assurdo in cui gli attori strepitosi del pezzo interagivano molto col pubblico ( e lì ho ringraziato i miei posti di merda, per avermi garantito la mancata interazione) dando vita a scene surreali e divertentissime.

il ciliegio

Il secondo prevedeva la Tapigna presenza, ed era tratto dal Giardino dei ciliegi di Cechov: tutti i personaggi erano dei bamboli che parlavano e si muovevano come tali: al che ho capito perchè ogni tanto in questi mesi la sorella iniziasse ad assumere un espressione da bambola assassina e iniziasse a parlare come una posseduta. La messa in scena (che naturalmente era una riduzione della piece) è stata molto bella, con coreografie annesse e mia sorella addirittura andava a tempo con le altre attrici…miracoli del teatro. Applausi e brava e bis a profusione per mia sorella!

Poi la conclusione prevedeva Beckett che a me non è molto piaciuto perchè non ho capito proprio niente…però il regista era molto figo.

Ma la cosa più divertente di tutto è stata il giorno dopo la lezione aperta del suo corso di teatro.

Ora io avrei dovuto raggiungere il luogo in orario, ma siccome dovevo recarmicisivi con la nipote nipote MV ho ritardato di 10 minuti circa: ho avuto anche l’ardire di suonare il campanello mentre la lezione era già in atto e mi ha aperto una signora Maestra con gli occhi rovesciati per  il nervoso. Vabbè. Comunque siamo arrivate proprio in tempo all’esibizione della sorella che secondo me in questa occasione è stata più brava forse perchè si sentiva più a suo agio. Dopo tutti a festeggiare e a brindare con una birra in un locale in via Darwin dove fanno dei panini favolosi e si beve un’ottima birra, ma non mi ricordo come si chiama.

Era tutta una comitiva di attori giovani, infatti MV si è trovata benissimo a parlare di gruppi nuovi underground della nuova scena musicale italiana o che so io, mentre noi over 30 ci guardavamo un po’ spaesati cercando di inserci nella conversazione citando I cugini di campagna o i Pooh ( con cui fai sempre una porca figura a sciorinare tutto il repertorio).

Ma il teatro è bello per questo perchè è un collante universale che riesce a tenere aggregate tante anime diverse, anche se, diciamo, fiumi di birra aiutano.

Nella speranza che la nostra eroina Tapirina riesca a racimolare i soldi per il corso II livello del prossimo anno ( se interessati a donazioni inviatemi email per ricevere estremi per bonifico benefico) io vado a scolare i fagiolini. A presto



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