Quest’estate verrà ricordata come l’estate senza vacanze. Un cane abbaia giù per strada e ora Daniele si è messo a parlare al telefono con il suo amico per decidere tattiche di gioco improbabili utili a sterminare tutto il resto del mondo in modo che loro due possano trionfare in un videogame… Come se non bastasse la lavastoviglie fa un rumore insopportabile.
Eppure quando ho iniziato a scrivere non volevo lamentarmi.
Comunque, avevamo un grande progetto: un viaggio in Puglia perché lui non la conosce. Piano piano le nostre aspettative di vacanza sono andate ridimensionandosi con l’esaurirsi dei soldi: prima dovevamo andare in un albergo, poi abbiamo optato per un b&b, alla fine ci aspettava un soggiorno in un posto di preti che per 30 euro a persona ti davano colazione e un pasto. Non sembrava male. Ci saremmo potuti girare la Puglia, avremmo fatto un tuffo nella Grotta della poesia – già m’immaginavo le fotografie –, poi avremmo visto Otranto sulle tracce dell’omonimo romanzo di Cotroneo e saremmo passati da Martina Franca in onore di Desiati, che al momento pare stia in Germania. Tappa inevitabile sarebbe stata la mia Taranto, mia e non mia, mia non fino in fondo, e lì finalmente avrei conosciuto la nuova zia, la seconda moglie dello zio Giovanni, detto Gianni. Mio padre aveva già suggerito alcuni ristoranti, certi amici molto simpatici ci aspettavano per un pranzo a casa loro, io stavo cercando gli eventi pugliesi più carini nel mese di settembre…
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Dicono che una principessa facesse il bagno in quelle acque e che i poeti andassero lì a guardarla per prendere ispirazione… La Grotta della poesia.
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Un frammento del mosaico immenso e misterioso all’interno della cattedrale di Otranto. Adamo ed Eva.
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Taranto, dove sono nata.
Poi abbiamo fatto due conti, ci sarei anche riuscita a sopravvivere alla vacanza, ma lui aveva paura di non farcela. E per non prosciugare tutte le risorse le vacanze tanto aspettate saranno dirottate verso la casa al paese dei suoi genitori, dove lui ha amici che conosce da quando è piccolo e io non so con chi parlare, esclusi gli alberi e i gatti.
Sotto sotto sono contenta, perché covo una stupida superstizione: che la mia regione natale mi porti sfortuna. La vacanza pugliese infatti era stata oggetto di dibattiti e ripensamenti, però mi sarei messa da parte volentieri di fronte al suo desiderio e alla fine, stuperstizione o no, mi sarebbe piaciuto ritornare.
Ah, dimenticavo: abbiamo fatto un weekend a Sperlonga, ma per dirla tutta abbiamo soggiornato a Lenola, che costava di meno. Siamo stati in spiaggia per circa due ore. E a cena abbiamo mangiato così bene che poi ho vomitato.
Ma il mondo sta ricominciando! Non c’è dubbio: è settembre! Tutti riiniziano a lavorare!
Io riesco solo a pensare a quanto avrò da studiare e spero di fare in tempo per la consegna della tesi di dottorato. Questo è l’ultimo anno.
Ornella Spagnulo
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