Ad avere la peggio è stato Bartolomeo Tartagna. Gravemente ferito, le sue condizioni sono apparse subito estremamente gravi, tanto che nonostante i soccorsi si è spento poco dopo.
Colpito alla gola anche Gaudenzio Fortis, ma benché la ferita potesse avere conseguenze più gravi, è stato fortunatamente giudicato fuori pericolo.
A dare il via alla collutazione pare sia stato lo stesso Bartolomeno Tartagna, ben conosciuto in paese come uomo squilibrato, violento e facinoroso.
Testimone del fatto il notaio ortese Elia Olina, che ne lasciò notizia nel suo diario, nella cronaca dell’anno 1546. Egli aggiunse che il “suddetto Bartolomeo… da vivo non combinò che mali, procurandosi così la morte. Era odiato da quasi tutti i rivieraschi e anche dai suoi familiari.”
Sempre Olina ci informa che negli stessi giorni, per intercessione di suo padre Giovanni e di altri amici, fu fatta la pace tra gli uomini di Armeno e quelli di Miasino.
Con buona pace di quanti rimpiangono costantemente il buon tempo antico, quando non c’era internet a rovinare la gioventù…