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Cronache di un’ateniese/primo giorno

Creato il 09 luglio 2015 da Annerrima

Atene, primo giorno. La nostra avventura comincia all’aeroporto di Orio al Serio, dove mi sgamano due creme solari troppo grandi da portare come bagaglio a mano. Avevo sempre sfidato la sorte pensando che l’autorità se ne fregasse dei belletti, ma stavolta sono dovuta andare a imbarcare il bagaglio che poco prima non avevo voluto mandare in stiva. Sul filo del rasoio arriviamo all’imbarco, col bel Gabriele scocciato ma ce la facciamo.

In volo conosco una signora di mezza età, che scopro ex studentessa di filosofia alla Sorbona, dove conobbe un greco di Lesbos che ora sta andando a trovare. È una maestra elementare, una milanese vecchio stampo che ama conoscere luoghi, posti e persone, con la quale attacco bottone dopo un poco anche per via delle urla selvagge dei bambini dietro di noi, che mi impediscono di dormire; uno di loro scalcia sullo schienale di Gabriele che tenta di scrivere un articolo sull’iPad. La maestra mi mostra foto di Atene che mi fanno un po’ ricredere del fatto che non sia una bella città, come molti mi hanno detto. Mi fido del suo giudizio, soprattutto perché ha fotografato un gatto identico a Scippi confidandomi di avere anche lei un micio rosso.
Sbarcati all’aeroporto andiamo a prendere il bus, costa un po’ meno della metro. E lì scopriamo come protestano i greci: invece di interrompere il servizio, fanno viaggiare i passeggeri gratis. Avere capito bene: gratis. Increduli rimaniamo sul mezzo anche se la metro sarebbe più rapida (e anche quella sarebbe gratis). Arrivati nella famigerata piazza Syntagma, sono le quattro ormai, abbiamo fame e ci fiondiamo in un locale da turisti. Due panini e un’acqua grande cinque euro, non male.

Arriva Anna, la mia compagna di università greca: è venuta a prenderci con la sua cagnolina Persa. Ci accompagna lei alla metro, poi ci diamo appuntamento a un’altra fermata perché lei con Persa non può entrare. La metro è un piccolo museo: scavando per crearla hanno trovato reperti antichi oggi esposti nelle teche con tanto di spiegazioni. Un utilizzo dei luoghi pubblici intelligente.  

Cronache di un’ateniese/primo giorno
 Comunque l’oggetto simbolo della giornata è un peluche su un water in una vetrina del quartiere dove siamo, Exarchia. Mi chiedo il motivo di tale campagna pubblicitaria: lo spot potrebbe essere “i nostri water sono così bello che stimolano perfino gli animali finti”, o è un arredo puramente estetico?

Ai posteri(ori) l’ardua sentenza.

(Continua…)


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