Marsiglia, mi sei arrivata addosso subito, fin da quando l'aereo è atterrato su quel mare blu dopo aver sorvolato terre dalle forme perfettamente geometriche; sei arrivata col tuo essere sbilenca, quasi a voler riscattare quella perfezione che ti circonda e che non ti rappresenta. Arrivi coi tuoi odori di volta in volta acri, gentili, piccanti, acidi, amari, dolci, per importi prepotentemente e dirmi che ci sei.L'impatto è violento. Tu non ami le mezze misure.
Geometrie aliene
Ed allora eccomi, sono pronta, vediamo chi si sfinisce per prima.Sono un osso duro io, sappilo.Ti prenderò, anche se mi sfuggi, anche se inventi scorciatoie, se diventi impervia e scontrosa, perché io ti ho vista come sei davvero, non puoi nasconderti ormai.
Giochi di specchi
Già ti sento un poco addolcita mente giungo al Vieux Port dove barche silenziose sostano attraccate come in una deriva perenne che consola e culla, eletta a casa da passi stanchi di andare.
E la mattina mi sorridi coi tuoi colori tenui che mi sono andata a cercare da qualche parte, io che instancabilmente affondo le mani nel torbido perché è l'unico modo che conosco per portare a galla qualche piccola pietra liscia che quando il sole ci batteràmi accecheròma ne sarò felice
Poi camminando per i campi al tramonto di ritorno alla mia stanza troppo spoglia raccolgo un mazzolino di lavanda che mi tiene compagniaaspettando che il suo profumo riempia ogni spazio e scacci ogni pensiero.Solo voglio inebriarmi della sua essenzaimmaginando un campo giallo e violadove correre col vento nei capellie sentirti già lontana ruggire nella tua schiuma dorata.
[to be continued...]