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Cronos (recensione)

Da Bangorn @MarcoBangoSiena

Primo cortometraggio di Guillermo del Toro, che vede tra l’altro per la prima volta insieme due suoi attori ricorrenti: Ron Perlman e Federico Luppi. Trovarlo è stato meno facile del previsto, tra l’altro recitato mezzo in inglese e mezzo in spagnolo, con sottotitoli. Già in questa pellicola che ha vent’anni tondi tondi, la classe del regista messicano si vedeva.

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Trama

Un anziano antiquario, rinviene per caso in una statua raffigurante un arcangelo, uno strano congegno a carica, che una volta azionato, rivela diversi aculei che penetrano nella sua carne. A poco a poco si rende conto che a ogni contatto con questi pungiglioni, il suo corpo ringiovanisce, ma aumenta anche la sua sete di sangue. Ma qualcun altro è alla ricerca dello strano artefatto e non esiterà a farsi vivo…

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Considerazioni

Un buon film, non perfetto forse, ma considerando il budget possiamo consideralo un piccolo gioiellino. Ci sono alcune parti che lasciano spazio a qualche critica, forse dovute a un taglio e montaggio finale, ma questo non inficia il giudizio sul film.
Ovviamente a farla da padrone, oltre alla regia di Del Toro, anche i due attori antagonisti del film, Luppi e Perlman, perfetti nei ruoli e ottimi interpreti, che danno vita rispettivamente all’antiquario e ad Angel de la Guardia, nipote del magnate che ricerca il congegno per allungarsi la vita.

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Si potrebbe liquidare la storia come un film sui vampiri, quando in realtà si va oltre alla definizione. Un mix tra alchimia, mitologia e anche folklore se vogliamo, scritto direttamente dal regista. Interessante anche la citazione a uno dei più misteriosi autori di trattati alchemici del secolo scorso, qui in veste di costruttore del congegno e primo immortale a beneficiare dei suoi effetti.
Non potevo aspettarmi di più da questo film, che consiglio di recuperare e guardare, contestualizzandolo ovviamente.


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