Primo atto del progetto “Open”, che vedrà la sua conclusione in autunno. La mostra di Cristian Chironi, ironica e pungente, origina dalla contaminazione di episodi linguistici. Nel tentativo di evidenziare quanto l’identità sia il risultato di sovrapposizioni e fusioni di diversi elementi.
Introdotta dalla performance che scandaglia in 14 step le opere in mostra, la personale di Cristian Chironi (Nuoro, 1974) è una riflessione sugli aspetti linguistici, sulla sovrapposizione e contaminazione dei linguaggi in relazione con la società circostante.Broken English, ovvero inglese scorretto e distorto, si snoda in un percorso multiforme che prevede video, oggetti, fotografie, collage e installazioni che attingono all’esperienza dell’ingegnere gallese Benjamin Piercy, che nell’Ottocento riuscì a far convivere specie di animali e piante locali con alcune provenienti dall’estero.Ed ecco che un divanetto inglese ostenta un bracciolo in pelliccia di pecora, due sedie ribaltate si tramutano in un tavolo messo in asse da una pagina di vocabolario, mentre alcuni cartoni per pizza diffondono improbabili conversazioni tra sardi e inglesi. E ancora libri le cui pagine ritagliate dialogano tra loro così come le parole tronche estrapolate dal Times. Il tutto con l’intento di sostenere l’ipotesi che l’identità nasce dall’incontro e dalla commistione di lingue, culture e usanze. E non dalla loro sacrale purezza.
Roberta VanaliNuoro // fino al 3 marzo 2014
Cristian Chironi – Open #1: Broken English
MAN
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