Kirk Windstein ha la faccia paciosa e rilassata, l’aria dello zio redneck che tutti vorremmo avere. Entriamo e lo vediamo al banchetto insieme alla moglie (un’ex strappona, è la subitanea diagnosi di Charles). Non nega una foto e un autografo a nessuno e beve un energy drink non identificato. Niente birra per lui. Non è diventato astemio al 100% ma ha smesso di darci dentro da tre anni ormai ed è proprio per non rischiare di essere indotto nuovamente in tentazione che, qualche mese fa, aveva annunciato il suo clamoroso addio ai Down, nei quali è stato sostituito dal suo ex tecnico del suono, Bobby Landgraf. Phil Anselmo ha bisogno di qualche giorno libero tra una data e l’altra per riposare la voce, aveva spiegato all’epoca, e un tour dei Down è caratterizzato quindi da lunghi tempi morti durante i quali Kirk si annoiava a morte e non trovava di meglio da fare che attaccarsi al fiasco. Qua si potrebbe obiettare che, almeno in Europa, qualche cattedrale o qualche museo si può pure visitare, se proprio non si sa come impiegare la giornata, ma non possiamo mica pretendere che il nostro zio redneck sia appassionato di arte, che diamine.
Siamo arrivati giusto in tempo per gli ultimi due brani dei Southern Drinkstruction. Era un bel po’ che non li vedevo, probabilmente dallo show di spalla agli Entombed di un paio d’anni fa. Mi sono sembrati in serata, comunque. Il loro sludge’n’roll compatto e groovoso rende sempre bene dal vivo e il cantante Francesco resta un notevole animale da palco. Usciamo per la sigaretta di rito e cazzeggiamo un po’ con gli altri adepti del culto del riff. C’è Stefano, in compagnia di un amico che a un certo punto si volatilizzerà, tediato dai nostri aneddoti esoterici relativi al blog e agli altri sciamannati che ci girano intorno. C’è Livio con una maglia dei Franz Ferdinand, perché mi piace andare ai concerti con le t-shirt sbagliate. C’è Enrico che si è fatto autografare il vinile di Sever the wicked hand. La firma ha preso tutta la copertina. Si vede che è megalomane. Eppure pare tanto alla mano. Cazzeggiamo un po’ troppo, dato che ci perdiamo l’inizio dell’esibizione dei Monumental, gruppo stoner milanese che confesso di non aver mai sentito nominare in precedenza. Qualche canzone sentita qua e là su internet mi è piaciuta, il gruppo se la cava e il pubblico sembra gradire. I riferimenti sono quelli classici: Orange Goblin, Fu Manchu. Qualche passaggio sembra però troppo preso di peso da canzoni ben precise di altre band. Ok, se si suona stoner, si deve essere derivativi ma senza esagerare.
![CROWBAR @Traffic, Roma, 6.4.2014 (e ci sta pure un nuovo brano in streaming) kirkwindstein_roma](http://m2.paperblog.com/i/227/2270294/crowbar-traffic-roma-642014-e-ci-sta-pure-un--L-wu7dUo.jpeg)
Scaletta:
Conquering
High rate extinction
The lasting dose
Burn your world
Vacuum
Sever the wicked hand
Liquid sky and cold black earth
New dawn
All I had (I gave)
Planets collide
The cemetery angels
Let me mourn
ULTIM’ORA: proprio oggi i Crowbar hanno diffuso una traccia in anteprima da Symmetry in black, il nuovo album in uscita il 26 maggio, il decimo di una carriera venticinquennale. Walk with knowledge wisely è pesante e spietata come un rinoceronte che vi pesta il piede in autobus (meno male che non lo prendono l’autobus, i rinoceronti). Alzate il volume al massimo e sparatevela pure voi: