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Crystal della strada, di Siobhan Dowd

Da Ilgiornaledeigiovanilettori

Le immagini dell’infanzia trascorsa in Irlanda al fianco della madre da Holly, tredicenne sballottata fra servizi sociali e famiglie affidatarie, sono il sogno che accompagna un fuga attraverso l’Inghilterra, concitata e appassionata come i versi di una celebre canzone…

Sweet dreams are made of this

Holly è una ragazzina che nasconde molto di sé agli altri, si fida solo di un educatore anticonformista e poco degli assistenti sociali, si trincera dietro atteggiamenti sprezzanti e irascibili quando si imbatte in adulti che vorrebbero “addomesticarla”. Ma non si nasconde ai lettori, ai quali racconta i tredici anni della propria vita trascorsi fra abbandoni, ribellioni e conflitti con le autorità, rivendicando con fierezza sia l’aver provocato molti guai che l’aver sfidato le avversità.

Copertina dell'edizione inglese del romanzo Solace of the road

Copertina dell’edizione inglese del romanzo Solace of the road

Basta una parrucca biondo cenere, scovata nel cassetto dell’ennesima madre affidataria, a trasformare Holly in una ragazza diversa, Crystal della strada, vagabonda affascinante e determinata pronta a mettersi in viaggio senza mezzi e con molta inventiva per ricongiungersi con la madre lontana. Holly spera – sogna – di ritrovarla nella città irlandese dalla quale esse erano partite insieme alla volta di Londra, quando l’una era una bambina e l’altra una provocante ballerina che si muoveva sulle note di Sweet Dreams degli Eurythmics.

Ed è proprio nelle viscere di un traghetto che salpa per l’Irlanda che troviamo la clandestina Crystal/Holly all’inizio del suo racconto, che da lì si riavvolge fino all’inizio di un percorso che parte dalla capitale inglese e si snoda lungo un tragitto percorso a bordo di metro, autobus, camion, motociclette e treni attraverso l’Inghilterra e il Galles, costellato di incontri fortunati e pericolosi.

Holly la tredicenne ha l’incoscienza per affidarsi a perfetti sconosciuti affinché la possano accompagnare di tappa in tappa verso la sua meta, mentre la scaltra Crystal si destreggia fra piccoli furti, bugie e invenzioni, attraverso le quali costruisce per gli ascoltatori il racconto della vita che non ha mai avuto, e che forse avrebbe voluto: una famiglia affettuosa, il successo scolastico, l’amore del ragazzo dei sogni, la prospettiva di una carriera da ballerina. Il viaggio le servirà per riportare a galla la realtà che si cela dietro alla fantasia e rimodellare il proprio futuro e i propri sogni in maniera inaspettata.

Crystal della strada, di Siobhan Dowd, traduzione di Sante Bandirali, Uovonero 2014, 14 €

Crystal della strada, di Siobhan Dowd, traduzione di Sante Bandirali, Uovonero 2014, 14 €

Crystal della strada, in originale Solace of the road, è un nuovo, intenso saggio del talento narrativo di Siobhan Dowd, scrittrice anglo-irlandese prematuramente scomparsa nel 2007, che ha lasciato solo quattro romanzi compiuti, tre dei quali – fra cui quest’ultimo – sono pubblicati in Italia da Uovonero edizioni.

Il libro è adatto a lettori a partire dai tredici anni, ai quali non ha paura di raccontare la solitudine, la marginalità sociale, piccole e grandi violenze domestiche, la tentazione di usare il proprio corpo per ottenere qualcosa dagli altri, con asprezza ma al tempo stesso lirismo. La scrittura di Dowd, in questo come in altri suoi lavori, è una mescolanza di sensazione concrete e immagini poetiche e limpide come sogni ad occhi aperti.

Le emozioni forti del racconto sono filtrate dallo sguardo disincantato di una ragazzina cresciuta troppo presto e con troppi modelli sbagliati in testa. Il personaggio principale appare talvolta un po’ costruito, nel suo essere sempre sagace e con la battuta pronta invece che insicura e confusa come una preadolescente. Anche il viaggio rocambolesco, che non subisce mai una battuta d’arresto e si dipana lungo una strada panoramica in cui ogni incontro è significativo, è più immaginario che realistico.

Ma in fondo si tratta di una narrazione, il cui compito è anche quello di riempire le cacofonie e i silenzi della realtà con nuovi suoni e parole, che la facciano suonare come una canzone. Sweet dreams are made of this.

Per ascoltare su Spotify la colonna sonora del romanzo, da una bella idea originale dell’editore italiano, cliccate qui.

Immagini e testi sono pubblicati per gentile concessione dell’editore. Tutti i diritti riservati.

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