![#csxfactor La carne frullata #csxfactor La carne frullata](http://m2.paperblog.com/i/148/1481619/csxfactor-la-carne-frullata-L-ODbRym.jpeg)
A me interessa una cosa sola, attualmente, della politica del mio paese. Ovvero ciò che intende fare per opporsi alla tecnocrazia finanziaria che, avanzando in Europa con le sue Panzerdivisionen iperliberiste a colpi di terrorismo shockeconomico, intende depredare le nostre ultime risorse. Non lasciandoci neppure il riso in bianco o la mela cotta perché tanto finiremo presto la nostra esistenza come carne frullata.
Sinceramente mi pare che, di fronte allo scempio programmato di un’intero paese, alla rapina di tutti i secoli, le unioni gay, le questionidigenere, le quoterosa, le droghe leggere, e tutti i begli argomenti che percolano dai modevni dibattiti televisivi dei concorrenti del Gran Varietà Elettorale vadano in secondo piano, scivolino giù, giù fino a toccare pericolosamente il chissenefrega. Eppure sono le sole cose che oggi, dopo il grande dibattito #csxfactor, fanno salivare gli sbrodolini mediatici, ormai definitivamente in piena deriva piddiminkia, divisi solo su chi si è aggiudicato il confronto. Perché quello che conta, ‘ntu culo a DeCoubertin, non è partecipare ma vincere. Se si sia imposto il segretario del maggior partito di sinistra che cita Papa&Giovanni come personal guru o l’outsider doppiato da Ceccherini; se la Puppato di Ferro vestita come Maggie, o il tizio con tante, sinceramente troppe effe. Per non parlare dell’imbucato democristiano. Questo è il problema. Nella serata, per giunta, del trionfo su tutti del convitato di pietra #Oscar Giannetto, un instant character inventato dai twittaroli sullo spunto di un lapsus della supporter di Paravendola (un capolavoro di comunicazione creativa). Visto quindi che a me frega solo dell’economia e io personalmente la domanda sull’euro l’avrei fatta, riascoltiamo i cinque supereroucci pronunciarsi sul tema, e vergogniamoci pure per loro. Non so voi, ma io ho provato un senso di sconforto e di profonda costernazione a sentire le banalità, le ovvietà imparate a memoria sui bignamini offerti loro dalla BCE, gli slogan recitati a sopracciglio alzato per convincerci ancora una volta della favoletta mitologica della crisicheciavevaportatosullorlodelbaratro. Non pretendevo dei Nouriel Roubini o dei Paul Krugman ma, santoiddio, qui si tratta di gente che non ne ha proprio un’idea e ha tutta l’intenzione di governarci. Detto che le domande di Sky erano caricate a salve, e che la questione euro era ridotta al “come si comporterà da presidente del consiglio in Europa e nei confronti della Germania?”, comincio da Renzi. L’Europa, per il nostro ragazzotto, sono gli Stati Uniti d’Europa, ma anche il servizio civile europeo obbligatorio. Con un presidente eletto dal popolo. L’America, insomma. Ma la Germania? Eh, noi nei confronti della Germania siamo provinciali però, noi che abbiamo creato l’Erasmus (mica il Rinascimento, eh) dobbiamo copiare le cose buone che ha fatto. Tranquilli, non i mini jobs da 50 centesimi all’ora ma l’accordo con la Svizzera, il famoso piano Rubik. Quello che Monti non farà mai, nemmeno morto. Sempre per Lucignolo, la BCE dovrebbe essere centrata sui bisogni della gente e non sugli interessi delle banche. Praticamente lui pensa ad una Banca Etica Centrale Europea. Bello ma, chiamiamo San Giorgio e gli facciamo tagliare la testa al Draghi? Renzi nomina lo spauracchio del DEBITO PUBBLICO (non sa, lo sciagurato, che il nostro problema è il debito PRIVATO), proclama di voler mescolare l’acqua del rigore con l’olio della crescita e non rinegozierebbe mai il patto di stabilità. Lui si tiene il suo Dash. Vendola, il fognatore. Il grande progetto europeo sta deflagrando, il fogno non è più un fogno. L’Europa deve difendere il welfare, il rigore non dev’essere cieco ma mirato al taglio della spesa corrente, e via supervendolando. La parola chiave, comunque, il concetto che rimarrà nella storia del suo intervento a #csxfactor è lo sforamento controllato. Bersani, il segretario Don Peppone che ha nel Pantheon il papa buono, anzi la sua versione dissociata: Papa & Giovanni. Il più conciliante dei candidati, il più sornionamente clericale, convinto che l’unico problema sia il recupero della pecorella teutonica smarrita. Lui andrebbe dalla Merkel – ma vorrei vederlo a fare lo stesso discorso con quella carogna di Schauble – e le direbbe: “Dai, non litighiamo.” Accetterebbe di rinunciare ad un po’ di sovranità nazionale, tanto è la nostra, purché la Germania capisse ed allentasse la stretta. Anche per lui, comunque, non c’è necessità di toccare il patto di stabilità. Proprio la dimostrazione, invece, che la Germania non vuole capire. Tabacci, dal canto suo, vuole un’Europa più forte, un’Europa federale, la difesa unica europea. Arridaje, ma a chi dovremmo fare la guerra? Ai cinesi? Colui che, in confronto agli altri, è una specie di Chicago boy, ci comunica inoltre che i greci non vogliono affatto tornare alla dracma e noi non dovremmo tornare alla lira perché questo significherebbe svalutare e noi dobbiamo competere ma con un’economia forte. “Chissà dove saremmo ora senza l’euro”, ” faremmo i conti con il pallottoliere”, il best of eurominkia, insomma. E infine la Puppato, la cui opinione economica si intuiva talmente superflua da far dimenticare allo skyconducente perfino di chiedergliela. Posseduta dalla casalinga di Voghera, la medium ci trasmetteva alcuni messaggi fondamentali, primo su tutti un perentorio “L’EURO NON SI DISCUTE”, con il tono con il quale una madre pronuncerebbe “questa casa non è un albergo”. Amo le donne quando credono che in politica il segreto del successo sia usare l’autoritarismo da tinello. Anche lei vuole lo sbocco federale e la difesa unica europea (finalmente cominciamo a capire a cosa cazzo servono gli F35. La guerra è vicina). Non a caso appartiene alla Puppato la frase più inquietante della serata, forse un messaggio in codice da propaganda bellica tipo “Il — nonno — è — uscito — a — cercare — il — gatto: “Ci sono i morti e ci sono le pompe funebri”. Giuro, non ci ho dormito. Per chi se lo fosse perso ieri sera.