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Cucina friulana: colaz canelìn

Da Nuvoledifarina
©http://nuvoledifarina.blogspot.it Chi mi segue di sicuro si chiederà come mai una ricetta regionale proprio oggi; ebbene sì sono uscita dal gruppo storico de L'italia nel piatto per alcune divergenze di opinioni interne al gruppo. Da quest'oggi quindi continuerò a scrivere ricette della regione Friuli Venezia Giulia ma non più in gruppo bensì in compagnia di una carissima amica, Carla, da cui vi invito a passare per scoprire le ricette lodigiane e lombarde. In questo primo appuntamento abbiamo pensato di proporre dei dolcini da colazione, da Carla scoprirete El bisulàn, qui da me invece trovate i colaz nella versione canelìn. I colaz sono delle ciambelline buonissime e, in questo caso, profumati alla cannella. Sono diffusissimi nelle province di Udine e Pordenone dove si fanno per svariate occasioni, dalle feste dei santi alle cresime, momento in cui vengono regalati dai padrini ai figliocci. C'è un motivo per cui ho scelto proprio questo dolce e questo motivo è paragonare la versione friulana alla versione triestina/istriana che avevo proposto qui sul blog molto tempo fa e che potete leggere qui. Le due ricette hanno in comune solo l'assenza delle uova, per il resto sono diversissime sia negli ingredienti che nei procedimenti per prepararli. Non avendo la ricetta dei colaz canelìn mi sono rifatta alla ricetta riportata sul libro "La cucina del Friuli" di Emilia Valli (pag. 231), l'unica sostituzione che ho fatto è stato usare la grappa al posto del vino bianco consigliato nella ricetta, questo perché da ricerche in rete ho trovato che queste ciambelline originariamente venivano prodotte proprio con grappa. 
Cucina friulana: colaz canelìn
Cucina friulana: colaz canelìn
I colaz sono facili da fare; al contrario delle kolazie triestine, appartengono alla categoria dei lievitati per cui bisogna armarci di un po' di pazienza perché si sa che i lievitati hanno dei tempi tutti loro che variano in base alla temperatura della stanza ma anche alla forza delle farine usate. Per queste ciambelline ho usato (metà dose rispetto al libro): 250 gr di farina manitoba 50 gr di zucchero 40 gr di burro fuso 12 gr di lievito di birra mezzo bicchiere di acqua tiepida abbondante cannella grappa q.b. In una ciotola versiamo l'acqua tiepida, aggiungiamo un pizzico di zucchero e sbricioliamo il lievito di birra; lasciamo che questo si riattivi per 10 minuti. Trascorso questo tempo mescoliamo bene e aggiungiamo 50 gr di farina, amalgamiamo il tutto e facciamo lievitare fino al raddoppio del volume in un luogo caldo e al riparo da correnti di aria. Riprendiamo ora il nostro lievitino e trasferiamolo in una ciotola più grande; aggiungiamo lo zucchero, la cannella, la farina e il burro fuso, mescoliamo e iniziamo ad aggiungere grappa in una quantità tale da poter ottenere un impasto morbido e malleabile tipo la pasta della pizza o degli gnocchi. Mettiamo quindi di nuovo a lievitare fino al raddoppio del volume. Ora il nostro impasto è pronto, trasferiamolo su un piano di lavoro infarinato e, dopo averlo lavorato pochissimo con le mani, iniziamo a filare il nostro cordoncino come si fa per gli gnocchi, possiamo farlo o direttamente dall'impasto e prelevando singoli pezzetti di pasta da quest'ultimo, come ci è più pratico.. Chiudiamo i cordoncini per formare delle ciambelline e lasciamole riposare giusto il tempo necessario a portare a bollore una pentola con l'acqua. tuffiamo le nostre ciambelline nell'acqua bollente per pochissimi secondi, trasferiamole poi su una placca ricoperta da carta forno e facciamo cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 20 minuti circa o comunque finché i colaz non saranno belli gonfi e dorati. Spero che questa ricetta vi sia piaciuta e vi aspetto il prossimo mese per un nuovo appuntamento con la cucina del Friuli Venezia Giulia: Cucina friulana: colaz canelìn

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