Ogni regione d’Italia ha le sue perle culinarie. Si potrebbe passare una vita a viaggiare per i paesini più sperduti delle nostre terre e rimanere stupiti continuamente delle prelibatezze che potremmo trovare! Piatti come la Carbonara, la Fonduta, il Ragù Napoletano sono solo alcuni tra questi piatti che sono famosi nel mondo!
Anche nella nostra meravigliosa Sardegna ci sono piatti che sono ritenuti delle prelibatezze! Il nostro essere isola ha reso la diffusione della conoscenza dei nostri piatti molto difficile nel passato ma il turismo, anche italiano, sta riscoprendo con goloseria la nostra cucina!
Il piatto protagonista di oggi sono i Malloreddus alla Campidanese. Venuti alla ribalta in Italia con la Barilla, i malloreddus sono dei tipici gnocchetti essiccati fatti con la semola e pertanto con un gusto piuttosto diverso da quelli commercializzati dal noto pastificio. Nella fattispecie questa ricetta unisce degli ingredienti estremamente tradizionali nella cucina sarda. Da un lato gli ingredienti più comuni degli ultimi 500 anni come il maiale, la pasta, il pomodoro ed il famoso pecorino; dall’altro l’ingrediente sardo ricco per eccellenza: lo zafferano.
Chiamato a ragione l’oro rosso per il suo grandissimo valore monetario è sempre stato merce di scambio pregiatissima. Fatto con i pistilli rosso arancio del fiore dello zafferano, è necessario coltivarne in quantità enormi per ottenere pochi grammi di questa prelibatissima spezia! Esportato in tutta europa ha creato una linea culinaria in moltissime regioni che ne fanno uso in piatti davvero unici!
Il maiale invece è l’ingrediente povero per eccellenza. Non povero perchè un maiale costasse poco, ma perchè era un partner ideale degli agricoltori: i suoi pasti infatti erano per lo più di frutta e verdura non più buona ed è un animale considerato spazzino per la sua fame inesauribile che non fa distinzioni su cibi e ossa! In effetti un maiale affamato potrebbe essere più pericoloso di tanti animali considerati feroci! Inoltre il maiale è uno di quegli animali di cui si dice:”Non si butta via niente!” Ecco che ogni singola parte del maiale ha sempre avuto utilizzo culinario o di altro tipo in maniera da non sprecare il benchè minimo grammo di alimento! D’altronde in periodi di povertà ogni piccola quantità di cibo era davvero oro per la sopravvivenza!
Ma veniamo a noi e cuciniamo insieme questo piatto che è facile da preparare ma, come tutti i piatti tipici, si porta qualche piccolo trucchetto dalla tradizione!
Ingredienti per 1 lt di salsa:
- 1 lt di passata di pomodoro (fresca o confezionata è a scelta vostra, chi può lo faccia fresco per del gusto extra)
- 1 lt di acqua
- 1 cipolla bianca
- 500 g di salsiccia di suino speziata (in Sardegna la facciamo sempre speziata ed ogni macellaio ha la sua ricetta!)
- un cucchiaino di maggiorana
- un cucchiaino di salvia
- un cucchiaino di origano
- olio di oliva
- sale
- pepe
- 2 bustine di zafferano
- pecorino sardo a piacere
- 80 g di malloreddus per persona
Cominciamo la nostra ricetta prendendo una casseruola bella voluminosa, possibilmente a bordi alti. Tritiamo la cipolla finemente e la facciamo soffriggere a fuoco lentissimo in un goccio di olio di oliva. Se vogliamo toglierci la paura di bruciare le cipolle possiamo anche aggiungere un goccio di acqua per farle ammorbidire uniformemente. Quando l’acqua è evaporata e le cipolle cominciano a dorare diventando morbide, aggiungiamo la salsiccia. L’insaccato deve essere tagliato a pezzi di circa 10 cm e, con le dita, lo “strizziamo” fuori dal budello (la pelle che lo ricopre). Lo spezzettiamo a mano grossolanamente e lo versiamo nell’olio e cipolle. Facciamo rosolare il tutto fino a che la salsiccia con comincia a dorare uniformemente. Facciamo attenzione a non bruciare la cipolla! Una tecnica utilizzabile in questo caso è di soffriggere la salsiccia a parte in un tegame antiaderente con un filo di olio per farla dorare propriamente! Non bisogna preoccuparsi se la salsiccia indurisce per la perdita di liquidi, li perderà in ogni caso nel sugo. In caso applichiamo questa seconda opzione non dimentichiamoci di deglassare la padella dove abbiamo rosolato la salsiccia: prendiamo un pò di acqua, la versiamo sulla padella bollente e stacchiamo i residui di salsiccia dal fondo della padella. Versiamo poi tutto nel sugo!
Ora aggiungiamo la passata di pomodoro ed egual quantità di acqua. Mescoliamo bene il tutto ed aggiungiamo le spezie. Non aggiungiamo il sale, lo regoleremo a fine cottura. Mettiamo il sugo a sobbollire nel fornello più piccolo al minimo, con un coperchi oche lo copra quasi del tutto. Facciamo cuocere per circa 90 minuti. Il sugo deve restringere della metà. A cottura ultimata assaggiamo, aggiungiamo sale a piacere, lo zafferano e mescoliamo per bene. Attendiamo un’altra mezz’oretta perchè il sale insaporisca bene ed il sugo si assesti.
Ora cuociamo i nostri malloreddus al dente, così hanno una bella consistenza! Mettiamo 1 lt di acqua e 10 g di sale ogni 100 g di pasta, come sempre. La facciamo bollire e poi versiamo la pasta. Una volta cotta la scoliamo, ma non troppo e la condiamo con il nostro sugo ed abbondante pecorino! Il sugo è per circa 10 porzioni, ma ognuno ne versa a piacimento!
Il sapore di questo piatto è assolutamente inimitabile e vi consiglio davvero di provarlo a casa vostra anche con altri tipi di pasta! Ne vale davvero la pena!
Buon Appetito
QUANTO MI COSTA? Stavolta il sugo, che basta per almeno 10 porzioni, costa un bel pò! Lo zafferano e la salsiccia da soli ci costano circa € 10.00. Il costo per persona di questo piatto è di circa € 1.20. Non tantissimo ma sicuramente eccezionale per la sua bontà!