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e qui da me: FRIULI VENEZIA GIULIA: Fasoi in tecia con asedo
come al solito post in dialetto e più sotto in italiano
Quando se pensa a un piatto triestin de verdure vien spesso in mente le patate in tecia ; quela de oggi inveze xe una ricetta simile ma coi fasoi. Sto piatto tanto tempo fa ghe ga da un pranzo e una zena a tanta gente povera in tute le stagioni, difatti le patate no le xe bone tuto l’anno, perché in certi periodi le diventa troppo dolzi e meno bone de magnar, inveze i fasoi i iera sempre là. Come ogni piatto della tradizion i ingredienti base xe quei che gaveva i contadini: fasoi, lardo o panzeta e per dargheun fia de gusto l’asedo; perche l’asedo? Perche quando se iera sai poveri no se podeva butar via el vin, anzi se se gaveva la fortuna de rivar a meter un poco de vin de parte se lo podeva vender o darghelo al dotor che vigniva a visitarte. Una volta anche se se iera piu poveri la vita iera piu semplicie e i pici regali i fazeva piu piaser, oggi no so se una galina e una bottiglia de vin o de trapa basteria per pagar el conto.Ma passemo alla ricetta , ve servirà:
400g de fasoi borlotti secchi o freschi1 cuciar de oio50g de lardo papricado o panzeta lardada1 cuciar de farina 00Sal, pevere1/2 bicer de asedoSe adopreremo i fasoi secchi metemoli in smoio per una notte. Lessemoli in abbondante acqua fina a che no i diventa morbidi dopo li scolemo e li tignimo de parte. Dopo ciolemo una pignata e scaldemo l’oio, metemo el lardo o la panzeta taiai a tocheti, come el grasso diventa trasparente metemo el cuciar de farina e misciemo ben per far una specie de salsa che ligherà i odori ai fasoi. Zontemo i fasoi e miscemo ben, metemo l’asedo e regolemo sal e pevere e tignimo sul fogo fina a che non xe evaporado tuto l’asedo.
IN ITALIANO:
Quando si pensa a un piatto di verdure tipico triestino, molto spesso vengono alla mente le patate in tecia; quella di cui parlo oggi invece è una ricetta analoga a quella delle patate ma i protagonisti sono i fagioli. Questo piatto tantissimo tempo fa ha risolto pranzi e cene a molta gente povera e in tutte le stagioni, infatti mentre in alcuni periodi dell'anno le patate diventavano dolci per cui meno buone da mangiare, i fagioli erano sempre lì a disposizione. Come ogni piatto della tradizione, gli ingredienti base sono quelli che venivano offerti dalla vita da contadini, per cui fagioli, lardo o pancetta e per dare un po' di gusto l'aceto; perché l'aceto? perché quando si era molto poveri il vino non si poteva sprecare, anzi se si aveva la fortuna di produrne parecchio e buono allora lo si poteva vendere o si poteva con quello pagare l'onorario al medio che veniva al paesello per visitarti. Una volta benché si era più poveri la vita era più semplice e i piccoli doni venivano più apprezzati, oggi non so se una gallina e una bottiglia di buon vino o grappa possono bastare a coprire un onorario.. Ma passiamo alla ricetta, per la quale occorrono:400 gr di fagioli borlotti freschi o secchi1 cucchiaio di olio50 gr di lardo papricato o di pancetta papricata1 cucchiaio di farina 00sale, pepe1/2 bicchiere di acetoMettiamo in ammollo i fagioli, se si usano quelli secchi, per una notte. Lessiamoli poi in abbondante acqua finché non diventano morbidi, una volta cotti li scoliamo e li teniamo da parte. Prendiamo un tegame e riscaldiamoci l'olio poi mettiamo a sfrigolare la pancetta o il lardo tagliati a listine, come il grasso diventa trasparente aggiungiamo un cucchiaio di farina e mescoliamo bene per formare una sorta di salsina che legherà gli odori ai fagioli. Aggiungiamo i fagioli e mescoliamo bene, versiamo l'aceto e regoliamo di sale e di pepe, teniamo sul fuoco fino a quando l'aceto non è evaporato.
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