Cucina Thai, si impara alla scuola del Blue Elephant

Da Alessandratioli


Cucina Thai fin dalla mattina perchè la giornata, alla scuola di cucina del Blue Elephant, comincia molto presto, il mattino, con appuntamento al grande mercato di Phuket Town, dove ogni genere di articoli commestibili sono commercializzati 24 ore al 
giorno, il mercato infatti non chiude mai, sempre attivo e brulicante sette giorni su sette. Il primo impatto è fantasmagorico, quante, dico tante sono le cose mai viste, mai anche pensate. Prodotti che arrivano dalla terra, dal mare, dagli stagni, qualsiasi cosa esistente in natura può in pratica essere commercializzata come alimento. Ci vorranno settimane di visite frequenti per cominciare a districarsi tra i banchi senza la solita aria sbigottita.

Le lezioni vere e proprie cominciano alle 8, si attraversano le lunghe sale della villa, arredate con gusto coloniale, pavimenti lucidissimi di mattonelle a scacchi, mobili antichi e quadri moderni, e ovunque un viavai di personale con enormi ceste di fiori, o frutta, o ortaggi che arrivano dal mercato. tutto questo in totale silenzio, ovattato, che ti fa sentire lo stormire degli alberi che circondano la villa.

Attraverso la cucina del ristorante, si passa alla grande dispensa, e poi su di un grande padiglione, di mogano rosso, dove è allestita la cucina della scuola. Postazioni singole, attrezzatissime, disposte ad anfiteatro attorno all'insegnante. Molto spesso ho avuto il privilegio di essere l'unica alunna, l'unica a frequentare per un lungo periodo, mentre il resto della classe era un'alternarsi di persone provenienti da tutto il mondo.


Gli insegnanti ad alternarsi sono due Charles e Toni, rispettivamente chef e sous chef del ristorante, che essendo aperto solo alla sera, permette loro di occuparsi della scuola al mattino.

Charles ha studiato diritto,  insegnato alcuni anni all’università di Bangkok e poi ha seguito la sua passione per il cibo e le sue esperienze d’insegnante sono estremamente utili per la scuola.

Pertanto, come deve essere, si parte dall'abc. La conoscenza dei prodotti, partendo dalle spezie, poi le erbe, per poi proseguire con tutto il resto, analisi sensoriale, olfattiva e di gusto, lavorazione, trattamento in base all'uso. Se tutto questo, ti fa sentire come un bambino che fa le aste in prima elementare, allora non sei nel posto giusto. La cucina orientale ha tali importanti differenze rispetto alla cucina italiana, che solo ripartendo da zero la si può effettivamente capire. E poi naturalmente ci sono gli strumenti, anche quelli possono sembrare, primordiali, come il mortaio per quelli abituati ad usare il cutter o altra strumentazione elettrica. Qua no, anche nelle grandi cucine, dove si preparano centinaia di piatti, la tradizione non è abbandonata. Quindi l'unico coltello è una piccola mannaia, quella solitamente utilizziamo per tagliare le carni con l'osso, e poi un piccolo coltellino per scavare ed intagliare la frutta e la verdura, come ho già detto il mortaio, i cesti per la cottura a vapore e poi fondamentale il wok, diciamo una mezza sfera di metallo pesante, in cui si cucina tutto. Scordatevi tutto il resto, casseruole, teglie e tegami.

Per semplificare ho creato link esterni che trattano i vari argomenti, importanti e fondamentali, da conoscere per potersi avvicinare a questo tipo di cucina.



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