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CULTURA - A Trieste l'ultimo dei "Mercoledì marinari": Mare e religiosità cattolica, binomio non forzato.

Creato il 17 dicembre 2013 da Andreakur
Ultimo appuntamento del 2013 a Trieste con i "Mercoledì Marinari" del Civico Museo del Mare, evento gratuito sino ad esaurimento posti: domani 18 dicembre alle ore 18, nella Sala dei Portolani del Museo, in Via di Campo Marzio 5, ecco "Mare e religiosità cattolica", ovvero a Trieste le messe subacquee, i cappellani di bordo e altre riflessioni tra il sacro e il profano a cura di Don Alessandro Amodeo, Associazione Stella Maris e SubSea Club Trieste.
Il Natale Sub è nato da un’idea del Sub Sea Club Trieste, come semplice occasione di ritrovo tra i Soci che volevano scambiarsi gli
auguri natalizi nel modo a loro più congeniale: sotto acqua. Il primo problema da superare per poter celebrare il rito religioso è stato quello di trovare un sacerdote che fosse in grado di immergersi con i sommozzatori. Fu quindi don Giuseppe Dreossi, appassionato apneista ed esperto pescatore, che si immerse nella prima edizione: a lui si deve l’idea di spostare la lettura della omelia sott’acqua a fine della celebrazione. Nelle prime immersioni il religioso si immergeva con una maschera ingombrante detta “granfacciale” che munita di uno speciale microfono incorporato all’erogatore permetteva di respirare e leggere al tempo stesso, comunicando con la superficie. Alcuni anni dopo si pensò di rendere più agevole il compito realizzando una campana
subacquea. Tra le varie proposte giunte dai soci prevalse quella consistente in una cupola di plexiglass saldata ad una struttura in
acciaio inossidabile completata poi da una bombola che alimentava la cupola. In questo modo, l’officiante poteva appoggiare i piedi sul fondo della campana tenendo la testa e le spalle nella zona d’aria: non utilizzando l’erogatore e la maschera la lettura del testo religioso era quindi più facile. In un secondo tempo si realizzo un progetto più complesso: una “casa subacquea” con oblò ancorata al fondo mediante blocchi di cemento, atta a contenere fino a 5 sub. Essi potevano partecipare attivamente alla messa senza ausilio di attrezzature. L’aria veniva pompata all’interno della “casa” tramite un compressore: tuttavia, dopo due anni, considerati gli elevati costi di posa in opera e mantenimento, si è preferito tornare all’idea della campana singola. Ogni anno il rito viene seguito sulla banchina da centinaia di persone: appassionati del mare, ex palombari, familiari dei sub, curiosi, uomini della Guardia Costiera e altre forza dell'ordine che possono guardare su uno schermo televisivo ciò che accade sotto acqua. Questa manifestazione è anche un’occasione per esibire le attrezzature subacquee più recenti. Erogatori, mute stagne e umide, gav,
telecamere scafandrate; e ancora: storici respiratori a ossigeno simili a quelli della seconda Guerra Mondiale. C’è tutto insomma in queste immersioni di Natale: religiosità e tradizione, voglia di stare assieme e di salutarsi, ma anche un momento didattico a beneficio della cultura marinara.
L’Apostolato del Mare, più conosciuto come "Stella Maris" si pone l’obiettivo di assicurare l’assistenza religiosa ai migranti di
qualsiasi nazionalità e religione, promuovendo nelle comunità cristiane atteggiamenti e opere di fraterna accoglienza nei loro riguardi; inoltre stimola nella stessa comunità civile, la comprensione e valorizzazione delle identità delle persone emarginate, in un clima di pacifica convivenza rispettosa dei diritti della persona umana. “Una casa lontano da casa”, è questo l’obiettivo che i centri “Stella Maris” presenti nel mondo, vogliono offrire ai marittimi; uomini che quotidianamente vivono e sperimentano la difficile realtà di essere lontani dalla propria casa, dalla propria famiglia e di conseguenza dagli affetti più cari.

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