Città del Piemonte (col sole di fronte... :D ) fondata nel 1198 su un altopiano di forma triangolare (un "cuneo", per l'appunto... ;) ) posto sulla confluenza tra il fiume Stura ed il torrente Gesso.
Il nucleo più antico di questa ridente cittadina sorge proprio sulla punta di questo immaginario "triangolo" ed è caratterizzato da un impianto a scacchiera...
...Perché parafrasare "Uìchipédia" è facile. Confondere il lettore, di più! :D
Della serie: se c'avete un mobile instabile e malfermo sulle gambe, che cosa fate generalmente con lui? No... "Legna da ardere!" non è una risposta che reputo accettabile, in questo contesto... Piuttosto, ci mettete una zeppa. No?!
"Cioè?! Fammi capire... Secondo te se io ho un complemento d'arredo ballerino, devo rimbusonirmi peggio di una checca gigante ed indossare un paio di zatteroni improponibili per sistemarlo!? Marte, che vai farneticando???".
Oddio... Che cosa avete capito?!
Mhhh... Ad occhio non sono mica io che farnetico. Piuttosto, siete voi altri che continuate a capire "Roma" per "toma"! Intendiamoci. In questo caso, la "zeppa" è un "cuneo", mica una scarpa... Ci mancherebbe altro!
"See, è arrivato il mago!!! E come diavolo pensi di riuscire ad infilare la città di Cuneo sotto la gamba di un mobile malfermo?! Tu stai male...".
ARGH! UN CUNEO! NON CUNEO!!!
Mamma mia che fatica...
Ve lo posso spiegare con la fisica elementare? Il cuneo è una "macchina meccanica semplice" che, in virtù del principio del piano inclinato, può essere utilizzata per muovere o sollevare degli oggetti, per bloccare delle parti in movimento in una data posizione o per aprirsi una via attraverso un materiale solido (amplificando la forza applicata trasversalmente al senso del moto di separazione... ;) ).
Oppure, più semplicemente, il cuneo è questo coso qui, per intenderci...
Del resto, la vostra perplessità circa la nomenclatura del suddetto oggetto è decisamente comprensibile. In tal senso, cercando "cuneo" oppure "zeppa" su "Google" (o, ancora meglio, su "Google Immagini"... :) ) si trova "laqualsiasi"... In fondo anche io, per farvi capire che vi sbagliavate e per mostrarvi l'oggetto incriminato, ho dovuto cercare "wedge", tanto per gradire!!! :D
Ah! L'inglese!!! Ritorna veramente utile, alle volte...
...Ma ora è forse il caso di ritornare "sul pezzo", che l'artificio retorico del «cappello che non c'entra un fico secco col resto del "post"™» questa volta m'è riuscito decisamente bene e mi sta altresì prendendo un po' troppo la mano... ;)
Dunque. In buona sostanza il cuneo è una sorta di rimedio ai piccoli inconvenienti della vita quotidiana. L'equivalente delle "patches" che oggigiorno vanno per la maggiore nel contesto dell'informatica. Perché è innegabile: al giorno d'oggi qualsiasi "software" commerciale, nella stragrande maggioranza dei casi viene "patchato" e "fixato" in vari modi ancora prima di raggiungere lo scaffale del negozio... Diversamente, se torniamo indietro con la memoria agli anni ottanta, non abbiamo alcun ricordo relativo ad artifici del genere perché, molto semplicemente, praticamente non esistevano... Oppure no? ;)
"Oppure no!", logicamente. :)
Avete presente l'estrema comodità del "DOS" ai tempi del "Commodore 64", signori? No. Non mi riferisco a banalità come leggere la "directory" di un disco (LOAD"$",8) o caricare un programma (LOAD"NOMEFILE",8), ma piuttosto ad operazioni meno frequenti come, per esempio, formattare un dischetto...
OPEN 15,8,15,"N0:NOMEDISCO,IDNUMERICO":CLOSE 15
...Cancellare un "file"...
OPEN 15,8,15,"S0:NOMEFILE":CLOSE 15
...O semplicemente rinominarlo...
OPEN 15,8,15,"R0:NUOVONOMEFILE=VECCHIONOMEFILE":CLOSE 15
...Operazioni che per un marmocchietto smanettone mediamente informatizzato, a momenti rasentavano l'ingegneria aerospaziale! :D Per non parlare dell'intuitività di certi comandi... Il "rename", con la sua equazione "NUOVONOMEFILE=VECCHIONOMEFILE", era qualcosa di difficilmente concepibile dalla mente umana... L'unica cosa che sapevamo era che funzionava così e lo accettavamo per quello che era: un inesplicabile mistero della fede informatica! :D
Del resto, evidentemente anche alla "Commodore Business Machines Ltd." erano consapevoli dei limiti fisici del "BASIC V 2" della loro macchina di punta. Altrimenti non si spiegherebbe in alcun modo la dotazione "software" che, negli anni, ha accompagnato immutata ed immutabile tutte le revisioni del granitico "disk drive Commodore 1541".
Nel dettaglio, sto parlando del famigerato "Test/Demo Diskette"...
Piangiamo!!!
Il "floppy" in questione era un disco dall'apparente basso profilo, con un'utilità che sembrava prossima allo zero... Di fatto, conteneva una quantità industriale di "inutilità" scritte in "BASIC" che dimostravano il funzionamento dei succitati comandi a chi aveva l'ardire e la pazienza di caricare i programmi per studiare i listati... Ma c'è un "MA" grosso come il monte Everest, nascosto tra le tracce ed i settori di questo "floppy disk"...
Due "files", nel dettaglio, si distinguono dalla restante massa informe...
Il primo ("DOS 5.1") è un ".PRG" in linguaggio macchina che non può essere caricato direttamente dal sistema. Il secondo "file" in oggetto è il fantomatico "C-64 WEDGE"! Ecco il nostro cuneo, signori!!! Dovevamo pur arrivare al punto, prima o poi, vero?! ;) Bene. Il "C-64 WEDGE" è semplicemente un piccolo programma totalmente scritto in "BASIC" che funge da "loader" per il succitato "DOS 5.1". L'operazione di "LOAD & RUN" del tutto produce il seguente risultato:
WOW! Una "patch", in pratica!!!
In buona sostanza, un piccolo "fix software" del peso di un "K" veniva caricato in memoria e mandato in esecuzione. Questa "patch ante litteram" alterava le "subrutines" dell'istruzione "CHRGET", operando come un filtro intelligente. Se l'utente inseriva dei caratteri che corrispondevano alle nuove istruzioni implementate dal "DOS Wedge", le corrispondenti "rutines" venivano mandate in esecuzione in maniera del tutto trasparente...
Nel dettaglio, il "DOS Wedge" aggiungeva i seguenti "alias" di accelerazione, utilizzabili in "modalità diretta":
/NOMEFILE -
%NOMEFILE -
↑NOMEFILE -
←NOMEFILE -
@ o > -
@$ -
@COMANDO - @S0:NOMEFILE@N0:NOMEDISCO,ID
@Q -
SYS52224 -
A prima vista, tutto questo può sembrare una colossale baggianata ma, all'atto pratico, una banalissima zeppetta "software" come il "DOS Wedge" cambiava radicalmente la vita dell'utente medio del "Commodore 64" alle prese con il suo "1541" d'ordinanza. Anzi, vi dirò di più... Nel tempo, la sintassi dei comandi proposta dal suddetto "tool" si standardizzò talmente tanto da diventare un classico riproposto senza modifiche apprezzabili da ogni altra tipologia di espansione (anche "hardware") che apportava migliorie al sottosistema "DOS" della macchina ("JiffyDOS", "Action Replay"...).
Detto questo, un accrocchio del genere (che funziona senza modificare in alcun modo l'"hardware" del "C64", scongiurando ogni genere di incompatibilità...) può rivelarsi utile ancora oggi, nel contesto dell'emulazione!
Della serie: avete un telefono "touch screen" o un "tablet" e vi sconquassate quotidianamente i polpastrelli per smanettare con i "files immagine" dei dischetti del vostro "Commodore 64" virtuale? Se la risposta è "SI", il ".D64" del succitato "Test/Demo Diskette" potrebbe semplificarvi notevolmente la vita... ;)
Procuratevene una copia. Non rimarrete delusi! :)