LODNRA - I grassi saturi non sono il nemico numero uno per le patologie cardiovascolari. Il professore Aseem Malhotra, della Croydon University Hospital di Londra, ha spiegato in un lungo articolo sul British Medical Journal ripreso dalla Bbc che questi grassi, presenti in cibi come il burro, i dolci o la carne grassa, non sono “il demonio” per la salute del cuore.
Addirittura secondo il professor Malhotra la raccomandazione data a partire dagli anni ’70 di ridurre l’introito di grassi nella dieta ha paradossalmente aumentato il rischio della popolazione.
Al contrario, oggi è ormai chiaro che riducendo l’introito complessivo di grassi aumenta l’apporto di zuccheri che producono l’aumento della frazione più nociva del colesterolo.
Adottare una dieta Mediterranea ricca di olio di oliva, frutta secca, pesce anche grasso, frutta e verdura e vino rosso (con moderazione) dopo un attacco cardiaco ha un potere di ridurre il rischio di morte di tre volte maggiore che prendendo le statine, medicine che aiutano ad abbassare il livello di colesterolo cattivo nel sangue.