Se è vero che la vita di un essere umano è come un film, io ho avuto il privilegio di essere la comparsa, lo sceneggiatore, l’attore protagonista e il regista del mio modo di vivere.
Gilles Villeneuve
Una valutazione errata, la traiettoria calcolata male e l’auto che decolla portando in cielo il suo pilota. Ma la combinazione tra la Ferrari e il cuore di Villeneuve sopravvivono ai trent’anni che sono ormai trascorsi dal quel tragico giorno di prove, superano gli schemi della logica e proiettano Gilles nella ridotta schiera dei miti immortali.
Pur non avendo mai vinto un mondiale, Gilles Villeneuve è riuscito a diventare, nell’immaginario collettivo, il simbolo dell’eroe diverso, il campione che è tale anche se non vince grazie alla sua abilità in grado di suscitare intense emozioni perché sapeva mettere da parte la logica, la razionalità e guidare (o farsi guidare) solo con l’istinto e la passione.
Il duello con Arnoux, curva dopo curva, è la sintesi di quanto Villeneuve sapesse essere incredibile, il riassunto della sua purezza e abilità. Lo sapevano i suoi tifosi, lo sapevano gli avversari. Poteva essere considerato pazzo, spericolato ma sicuramente autentico, sempre. Proprio per questo motivo nessuno lo ha mai dimenticato.