Cura delle varici
Attenzione alle calorie necessarie
Continuiamo il discorso che ho interrotto qualche articolo fa:
Se vuoi leggere il post precedente clicca sul link qui sotto:
http://www.curavarici.it/cura-varici/cura-varici-calorie-dieta-ipocalorica/
…Si potrebbe andare avanti diminuendo le calorie, fino a giungere, talvolta, a diete da “fame nera” con introiti calorici bassissimi.
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Se il tutto finisse qui, ci sarebbe solo un grande fastidio e niente più, ma purtroppo vi è un altro inconveniente , infatti dopo avere raggiunto il calo di peso desiderato, si vorrebbe, ovviamente, ritornare ad un’alimentazione, se non normale, ma almeno meno restrittiva.
Purtroppo però la spesa calorica non si riallarga con la stessa regolarità con cui si è contratta, cosicché l’aggiunta di qualche caloria, all’ormai consueta e strettissima dieta, come per esempio un pezzetto di pane o un frutto in più o un cucchiaino di olio, fa l’effetto di un pranzo Natalizio, ed in un tempo più o meno lungo, diciamo meglio, il più delle volte molto breve, si riacquistano tutti i chili persi con tanta fatica e patendo la fame, e non di rado si riprende anche qualche chilo in più.
Questo è il vero, e spesso taciuto, guaio delle diete a basse calorie, tanto osannate oggi da quasi tutte le riviste.
Sicuramente molti di voi, cari lettori, si chiederanno a questo punto, se si può fare qualche cosa per contrastare il fenomeno della “contrazione della spesa calorica“.
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Secondo alcuni è opportuno diminuire le calorie in modo estremante graduale, per esempio abbassare di 100 o al massimo di 150 calorie alla settimana l’introito, in modo da non stimolare i meccanismi, tutt’ora in buona parte sconosciuti, che causano la contrazione della spesa calorica.
Altri invece suggeriscono di praticare di colpo una dieta a bassissime calorie, non oltre quindi le 600, in modo da “tramortire” il meccanismo del bilancio calorico e non dargli il tempo di mettere in atto la contrazione della spesa per adeguarsi alla diminuzione delle entrate.
All’ultimo posto, il sottoscritto, inserisce gli “asceti”, secondo i quali, raggiunto il peso desiderato con diete eccessivamente ristrette anche per un convento di frati, occorre continuare a mangiare pressapoco così per tutta la vita.
Ci sono sicuramente coloro che per fanatismo o per terrore dell’etto di troppo si sottopongono a questa triste e masochistica regola alimentare , ma la maggior parte delle persone ci prova per un pò e poi cede, inevitabilmente le armi.
Qual’è dunque il modo migliore secondo Euplio Rascunà per far fruttare la dieta a basse calorie?
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E’ chiaro che la cosa più ragionevole da fare è affidarsi ad un bravo dietologo, che non solo è in grado di prescrivere il regime realmente adatto alle necessità del paziente, ma può anche aggiustarlo via via per compensare le contrazioni del consumo calorico ed altri possibili squilibri metabolici.
Se poi si vuole far da sé, ciò è ammissibile solo se i chili da perdere non sono più di quattro, cinque o al massimo sette chili e se si è del tutto sani.
Vediamo allora quali sono le regole da osservare quando ci sottoponiamo ad una dieta ipocalorica fai da te:
- la dieta ipocalorica “autogestita” non deve durare più di due settimane
- deve essere subito interrotta se non ci si sente bene
- non bisogna mai scendere al di sotto delle mille calorie al giorno
- occorre far si che la composizione dei pasti sia bilanciata, come consigliato dalla scienza dell’alimentazione, e cioè il 15% deve essere costituito dalle proteine, il 20% dai grassi ed il 65% dai carboidrati
- alla fine delle due settimane di regime alimentare a basse calorie, è necessario aumentare gradatamente la quantità di cibo, ma sempre rispettando le percentuali che si sono dette prima tra proteine, grassi e carboidrati. L’incremento deve essere di circa il 20% alla settimana. E’ logico che questa è un’indicazione di massima un pò imprecisa, ma ripeto, solo rivolgendosi al medico dietologo si possono fare le cose per bene. In una dieta “autarchica”, questo è l’unico accorgimento possibile affinché tutti gli sforzi non vengano vanificati dalla famigerata “contrazione della spesa”
- una volta che si sia ripristinata l’alimentazione normale, non salire nel valore calorico giornaliero, oltre il proprio dispendio energetico, che lo si può ricavare dalla tabella di seguito riportata
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Tabella: Consumo giornaliero medio a seconda dell’età e del tipo di attività
Età e sesso Lavoro leggero o sedentarietà Lavoro medio Lavoro pesante
Adolescenti
Maschi
2.300 – 3.200
3.000 – 3.500
Femmine
2.200 – 2.800
2.800 – 3.200
Adulti
Maschi
2.400 – 2.800
3.200 – 3.800
Femmine
2.000 – 2.400
3.000 – 3.500
Anziani
2.000 – 2.500
2.400 – 2.800Anche per oggi è tutto
Un caro e cordiale saluto
P.S. 1: a breve saranno messe in vendita delle guide di dietologia il cui scopo è quello aiutarti a perdere il peso in eccesso senza andare incontro a problemi di salute e, a non più riprendere più i chili che hai perso.
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