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Cura delle varici: Le calorie e la dieta ipocalorica

Da Euplio

Cura delle varici: Le calorie e la dieta ipocalorica

Cura delle varici

Le calorie e la dieta ipocalorica

E’ opinione comune che, per dimagrire di sicuro, vi sia un unico mezzo semplice e logico: non mangiare o mangiare il meno possibile.

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Infatti chi ha mai visto ingrassare un digiunatore?

La teoria delle diete “a basse calorie” o ipocaloriche, che poi sono quelle che vengono proposte più frequentemente, è basata appunto interamente su questa elementare costante empirica, che è solo regolamentata dalle moderne conoscenze scientifiche.

Nasce logica a questo punto una domanda: qual’è il difetto di questi regimi dietetici?

E’ proprio quello del loro fondamento, che sicuramente è un pò troppo semplice per essere completamente attendibile.

Infatti le cose, miei cari amici, in Medicina, non sono tutte così logiche come subito possono sembrare, e l’applicazione pratica delle osservazioni empiriche a volte può portare purtroppo a risultati imprevedibili.

Ritorniamo un pò indietro e riprendiamo un argomento importantissimo e poniamoci insieme una domanda:

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Ma che cosa sono le calorie?

E’ noto che tutte le forme di energia si equivalgono e possono trasformarsi l’una nell’altra, quindi tutte si possono misurare con una qualsiasi unità di misura energetica.

L’energia contenuta nei cibi, cioè quella che essi possono fornire al nostro organismo, viene misurata sperimentalmente, bruciando i cibi in uno speciale apparecchio, detto ” bomba calorimetrica”, e come unità di misura per misurare l’energia, è stata scelta la nostra Caloria, che scientificamente corrisponde alla quantità di calore necessaria per elevare la temperatura di un grammo d’acqua da 3,5 a 4,5 gradi centigradi.

In pratica si utilizza la “Kilocaloria” che vale mille calorie, anche se, oggi nell’uso comune, si parla più semplicemente di calorie.

Euplio…

Ma che parole hai usato…

Puoi ripetere il concetto con parole più semplici ?

E allora, semplificando il tutto…

“Il valore calorico di un alimento è la quantità di energia che esso contiene e che quindi può liberare nel nostro organismo.”

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Per convenzione, la caloria dovrebbe essere sostituita dal “Joule” (unità elettrica) che vale 4,184 calorie, ma sarebbe impressionante sentirsi prescrivere una dieta “ipo-joulica” o “a bassi joules”.

Naturalmente, le calorie vengono introdotte nell’organismo per essere utilizzate, quindi c’è un ingresso e una spesa calorica: le calorie alimentari sono fornite dalle proteine, dai carboidrati (zuccheri) e dai grassi, nella seguente misura:

  • 1 grammo di proteine o di carboidrati fornisce al nostro organismo circa 4 calorie
  • 1 grammo di grassi fornisce al nostro organismo circa 9 calorie

Ovviamente la quantità di calorie introdotte con gli alimenti nelle 24 ore nell’organismo dell’uomo dovrebbe essere la stessa che esso spende giornalmente, non solo per muoversi, ma principalmente per potere funzionare.

Per calcolare il fabbisogno calorico quotidiano vi sono parecchi metodi, alcuni altamente scientifici, altri invece molto partici, come per esempio quelli che ho inserito nelle mie guide di dietologia e che tra poco saranno in vendita su internet.

E’ chiaro che, se introduciamo nell’organismo più calorie di quante ne sarebbero necessarie, quelle di troppo non vengono utilizzate e sono messe da parte nelle cellule del tessuto adiposo sotto forma di grasso.

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Ed ecco dunque, come funziona la dieta ipocalorica o a basse calorie, infatti affinché vadano smaltite le riserve di calorie, essa fa introdurre con gli alimenti meno calorie di quante ne occorrerebbero, in modo da costringere l’organismo a utilizzare i propri depositi di grasso per sopperire alle proprie necessità.

E così si dimagrisce ! o no?

In teoria le cose funzionano benissimo, in pratica, i risultati non sono così automatici, a causa di uno spiacevole fenomeno, individuato in Francia fin dagli anni ’50, e definito “contrazione della spesa calorica“: ciò che accade è presto detto.

Ad una persona che dovrebbe assumere giornalmente non oltre 3.000 calorie, in quanto quella è la sua spesa calorica, ed invece ne assorbe 3.500, le 500 calorie in più vanno ad incrementare i suoi depositi di grasso.

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Quando viene prescritta una dieta che ne apporta solo 2.700, ogni giorno quest’organismo dovrebbe procurarsi le 300 calorie che gli mancano attingendole dal grasso immagazzinato nel suo tessuto adiposo, ed infatti così effettivamente avviene, ma solo per qualche periodo.

Stranamente dopo circa un settimana o al massimo due, il dimagrimento si arresta e per farlo riprendere bisogna ulteriormente abbassare le calorie: come mai avviene questo?

E’ successo che l’organismo, di fronte al minor ingresso di calorie, ha ridotto la sua spesa, per il naturale ed ancestrale timore di “restare al verde”: si è quindi abituato a spendere non più le 3.000 calorie, ma solo le 2.700 della dieta o poco più.

A questo punto, gli stolti, diminuiscono ancora le calorie portandole per esempio a 2.300, il dimagramento riprende, sono felici e contenti, ma purtroppo questa felicità dura poco tempo, infatti il dimagramento si ferma di nuovo.

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Perché ?

Perché l’organismo ha imparato a ridurre ulteriormente la propria spesa calorica.

Anche per oggi è tutto

Ti do appuntamento a domani per la continuazione

Un caro e cordiale saluto

Cura delle varici: Le calorie e la dieta ipocalorica

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