Medici dell’Ospedale del Popolo di Shanghai hanno messo a punto una tecnica che consente di ricostruire volti anche gravemente feriti e sfigurati grazie all’impianto di pelle prelevata dagli stessi pazienti e al trapianto autologo di cellule staminali.
La tecnica si configura come alternativa alle tecniche tradizionali, in cui la pelle trapiantata proveniva da un donatore, e riduce notevolmente i rischi di rigetto. Sono già più di sessanta i pazienti che si sono sottoposti a questo trattamento, di questi, sette casi erano molto complessi e riportavano ferite gravi al volto. Sei su sette dei pazienti dificili hanno riportato buoni risultati dopo l’intervento. Soltanto in un caso il successo dell’intervento è stato solo parziale perché parte del tessuto non è riuscito ad attecchire. Tra i soggetti che hanno deciso di sottoporsi all’intervento sperimentale rientravano grandi ustionati, feriti durante colluttazioni e soggetti sfigurati con acido solforico.
La tecnica prevede la ricostruzione del tessuto attraverso il prelievo di vasi sanguigni dalla gamba del paziente e l’infusione di cellule staminali del paziente con lo scopo in supportare la crescita dei tessuti e dei vasi sanguigni. Il “nuovo volto” così creato viene infine trapiantato e si unirà con i muscoli del viso assicurando motilità e espressioni naturali. Il procedimento dura dai sei agli otto mesi.
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