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Curarsi con l’argilla

Da Amosb

curarsi con l'argillaL’utilizzo dell’argilla a scopo terapeutico è antichissimo, Cinesi, Indiani, Egiziani ,ecc.. conoscevano ed utilizzavano l’argilla sia per uso interno che per uso esterno.

L’uso di mangiare la terra,o geofagia è sempre esistito nelle popolazioni, è un’usanza più o meno conosciuta, alcune persone mangiano istintivamente argilla per fornire all’organismo i Sali minerali che gli mancano.
Anche gli animali conoscono ed utilizzano la terra a scopo curativo, mangiandola o facendo bagni di fango.

Plinio il Vecchio, Dioscoride e Galeno,sono solo alcuni dei grandi medici dell’antichità a tramandarci scritti sulle virtù dell’argilla.
In Europa, fu l’abate Seb.Kneipp, che dopo aver usato l’argilla per curare l’afta epizootica negli animali, visti i risultati la inserì trai i suoi rimedi naturali.
Durante la Prima guerra mondiale per esempio, le truppe francesi mangiavano argilla mescolata a senape, per tenere lontana la dissenteria.

L’argilla è ricca di silicio, unico metallo in grado di trasportare la luce del sole, non è mai pura, si presenta composta con altri minerali che ne aumentano le proprietà: argento, ferro, mercurio, rame, stagno, oro, piombo ed anche magnesio, alluminio e calcio.

La chimica conferma che l’argilla contiene i Sali minerali di cui l’uomo necessita, questi Sali inoltre sono nella proporzione giusta ed in una forma facilmente assimilabile.

Il silicio nutre i tessuti elastici dell’organismo quindi possiamo utilizzarla per reumatismi, artrosi, tubercolosi, arteriosclerosi, fratture. Magnesio, ferro e calcio la rendono utile in tutti i casi di anemia, demineralizzazione, astenia, decalcificazione. L’alluminio contro le piaghe e le ulcere.

Proprietà dell’argilla:

  • Antisettica,
  • rimineralizzante,
  • antinfiammatoria,
  • battericida,
  • cicatrizzante,
  • deodorante,
  • decongestionante,
  • assorbente,
  • antiacido,
  • alcalinizzante,
  • disintossicante del sangue,
  • antiedematosa,
  • sgrassante (era usata dagli antichi per lavare gli indumenti),
  • favorisce la produzione di latte materno.

Viene considerata anche chelante, capace cioè di catturare sostanze dannose e portarle fuori dal nostro organismo.

Durante le epidemie, era consigliato bere acqua con limone ed argilla, ed è consigliato tuttora ai viaggiatori di portarsi un sacchettino di argilla per l’azione sterilizzante che ha sull’acqua.

Esistono vari tipi di argilla, rossa, bianca, gialla, l’argilla verde è considerata la migliore da utilizzarsi .

Una cura con l’argilla,deve sempre essere associata ad una disintossicazione generale fatta con piante depurative e naturalmente ad una sana alimentazione. Va fatta per tre settimane,da ripetersi 2/3 volte all’anno. Durante l’assunzione dell’argilla,non si dovrebbero assumere altri farmaci. E’ sconsigliato l’utilizzo dell’argilla per uso interno a chi prende farmaci salvavita ,a chi ha tendenza alle occlusioni intestinali ed in chi ha tendenza allo strozzamento di ernie,a chi utilizza olio di paraffina.


ARGILLA: Uso interno

Come prepararla: mettere un cucchiaino di argilla verde ventilata ( non utilizzare metallo, né plastica) in un bicchiere d’acqua, mescolare e lasciar riposare per tutta la notte.
La mattina dopo bere senza mescolare, avrete un’acqua argillosa, fate questo per alcuni giorni.
Dopo 4/5 giorni potete invece mescolare il tutto e bere.
L’argilla pura non deve avere gusti sgradevoli, deve ricordare il gusto del latte, infatti viene chiamata anche latte d’argilla.
Va bevuta a digiuno.

L’utilizzo dell’argilla ,all’inizio può dare stitichezza, se questo accade vuol dire che l’intestino ha bisogno di essere pulito. In questo caso la sera prendete una tisana alla malva o un cucchiaio di olio di lino e bevete solo acqua argillosa per 10 giorni utilizzando mezzo cucchiaino di argilla, senza mescolare. Trascorso questo periodo,se la stipsi è passata, mescolate l’acqua con argilla e bevete tutto.

Come conservarla: L’argilla deve essere conservata in vasi di vetro con tappi di sughero, periodicamente dovrebbe essere esposta al sole.

Per uso interno è utile in particolare nel caso di:

  • diarrea e putrefazione intestinale,
  • forti coliti,
  • gonfiori intestinali,
  • l’acidità e dolori di stomaco,
  • anemia,
  • foruncolosi,
  • Intossicazioni.

L’argilla può essere utilizzata per fare lavande vaginali in caso di cistite cronica, perdite vaginali,difficoltà ad urinare, 2 cucchiai per litro di acqua tiepida più alcune gocce di propoli.

Clistere per rinfrescare l’intestino: due litri di acqua tiepida con due cucchiai di argilla.

Piorrea e gengive deboli,sciacqui con acqua e argilla: mezzo cucchiaio di argilla per mezzo bicchiere di acqua + un cucchiaio di aceto di mele ed un cucchiaino di sale. La stessa preparazione (omettendo il sale ) può essere utilizzata per gargarismi contro il mal di gola.

 

ARGILLA: uso esterno

Come si prepara: Si mette l’argilla in un recipiente di vetro o di ceramica, si impasta con acqua fino a quando si ottiene una crema spalmabile.
Alcuni consigliano di ricoprire l’argilla di acqua, coprirla con una garza ed esporla al sole per caricarla di energia (che verrà poi trasmessa alla parte malata).
Dopo alcune ore, l’argilla avrà assorbito l’acqua e sarà diventata una poltiglia omogenea pronta da utilizzare, nel caso non fosse abbastanza cremosa, basterà aggiungere un poco di acqua.

Gli impacchi con argilla si fanno freddi, in particolare se la zona da trattare è infiammata o se facciamo l’impacco sul basso ventre. Vanno utilizzati invece impacchi tiepidi o caldi su fegato, reni, ossa.

L’argilla si scalda facilmente a contatto con il nostro corpo, tuttavia se non si riesce a sopportare il freddo, si può utilizzare sopra all’impacco di argilla, un panno riscaldato o un’altra fonte di calore.

L’argilla va messa direttamente a contatto della pelle, l’impiastro dovrebbe essere da mezzo cm a due centimetri e più largo della parte da trattare, utilizzando una garza.

Tempo di applicazione: La durata delle applicazioni è varia. Va considerata la problematica da trattare, può andare da un minimo di un’ora a tutta una notte.

Trascorso il tempo di applicazione, l’argilla va tolta utilizzando acqua tiepida. Non va riutilizzata, in quanto si impregna di tossine. Le garze, una volta lavate possono essere riutilizzate.

L’impiastro di argilla può essere fatto in tutte le parti del corpo .

La polvere di argilla può essere utilizzata al posto del talco o direttamente su piccole ferite. Molto utile anche in caso di prurito.

 

Come curarsi con l’argilla:

Congiuntiviti, orzaiolo, calazio, blefariti, lacrimazioni: impacco di argilla messo su una garza ed applicato sull’occhio chiuso, due volte al giorno per mezz’ora. Lavare gli occhi con camomilla.

Otite: impacco d’argilla sull’orecchio e dietro, di almeno due ore per due volte al giorno.

Sinusite: impiastro sulla fronte, due volte al giorno per mezz’ora, più inalazioni o suffumigi con oli essenziali.

Ascessi dentali: impacco tiepido sulla guancia per due ore, 2 volte al giorno.

Laringite: impacco d’argilla sulla gola 2/3 volte al giorno per due ore. Anche gargarismi con argilla ed acqua salata oppure con acqua e limone.

Fegato e cistifellea: impiastro tiepido o freddo da tenere per due ore o anche tutta la notte. Consigliato per congestioni epatiche e coliche.

Varici esterne: applicare l’impiastro d’argilla direttamente sulla gamba, tenere almeno per un’ora e poi togliere con acqua tiepida.

Dolori reumatici, nevralgie, artrite, artrosi: impiastro d’argilla freddo nelle crisi acute, caldo o tiepido nelle forme croniche, applicazione giornaliera di 2/3 ore, o per tutta la notte.

Eczema, psoriasi, couperose, dermatiti: impacchi con acqua argillosa, un cucchiaio di argilla per bicchiere d’acqua.

Emorroidi: piccoli impiastri di argilla fredda, tenere per almeno un’ora, anche due volte al giorno.

Emicrania: cataplasma di argilla freddo sulla fronte, alternato a cataplasma caldo sulla nuca. Tenere per un’ora.

Cistiteuretriti: impacco al basso ventre, tenere per 2/3 ore. Non va mai fatto durante le mestruazioni.

Distorsioni, lussazioni: impacco d’argilla da fare tutti i giorni per 2/3 ore, fino alla guarigione. L’impacco può essere tenuto anche tutta la notte.

Lombalgia: impiastro d’argilla tiepido o caldo, tenere anche per tutta la notte.

Piedi doloranti, ritenzione idrica, problemi circolatori: in una bacinella di acqua calda, diluite 3 cucchiai di argilla, fate un pediluvio fino a quando l’acqua sarà quasi fredda, eventualmente potete aggiungere alcune gocce di olio essenziale. di lavanda.

Febbre: impacco sul ventre con argilla tiepida, lasciar agire per 30 minuti, in caso di febbre alta ripetere 2 / 3 volte nella giornata.

Acne: maschera all’argilla due volte la settimana per 20 minuti.

Attualmente l’argilla viene spesso utilizzata per ottenere i fanghi termali, con i quali si curano dermatiti, malattie reumatiche, ecc..

Nell’antichità l’argilla era usata anche in cucina, in Sardegna si utilizzava acqua all’argilla per purificare una poltiglia di ghiande che veniva poi impastata e cotta, si usava come pane, in particolare durante le carestie.

Anche la cottura alla Creta sembra risalire ai Longobardi, che cuocevano il pollame avvolto nell’argilla, d’altra parte la cottura nella terra o nella sabbia si trova ancora ai nostri giorni.


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