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Curiosity inizia la missione al Monte Sharp

Creato il 13 settembre 2014 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Pubblicato Sabato, 13 Settembre 2014 12:12
Scritto da Elisabetta Bonora

Curiosity MastCam + NavCam sol 739 - Armargosa Valley

Curiosity MastCam + NavCam sol 739 - Armargosa Valley
"Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

A fine agosto, avevamo lasciato Curiosity intento a riprendere il percorso verso il Monte Sharp, dopo aver rinunciato alla perforazione della roccia Bonanza King.
Ora, il rover ha raggiunto le pendici della montagna pronto ad iniziare una nuova fase della missione.

"Curiosity inizierà un nuovo capitolo", ha dichiarato Jim Green, direttore del Planetary Science Division della NASA presso il quartier generale a Washington.

Come punto di ingresso alle pendici della montagna verrà considerato Pahrump Hills, piuttosto che Murray Buttes, contrariamente a quanto dichiarato finora.
Entrambi si trovano sul confine dove gli strati meridionali della base del Monte Sharp incontrano i depositi del cratere.

Il rover seguirà anche un percorso leggermente differente rispetto a quello precedentemente programmato, a seguito di una migliore comprensione della geologia della zona.

Curiosity mappa percorso ed ingresso al Monte Sharp

Credit: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

"La natura del terreno a Pahrump Hills è migliore di Murray Buttes per studiare la zona perché le esposizioni a contatto sono più evidenti a causa di un maggior rilievo topografico", ha spiegato il project scientist John Grotzinger del California Institute of Technology di Pasadena.

Curiosity, quindi, ha raggiunto la base della montagna ed, inaspettatamente, ne è stata data notizia l'11 settembre.

Questa dichiarazione sembra essere giunta un po' come un fulmine a ciel sereno, dato che Murray Buttes, da sempre identificato come punto di ingresso al Monte Sharp, e lo stesso Monte Sharp, sono ancora evidentemente lontani dalla posizione attuale del rover (panorama il apertura).
Questa notizia sembrerebbe piuttosto una risposta alle recenti critiche mosse alla missione dal duro rapporto "Planetary Science Senior Review", che aveva classificato Curiosity all'ultimo posto tra le missioni scientifiche planetarie in corso, giudicandola povera di scienza.

Tuttavia, il nuovo punto di vista è senz'altro legato al recente tragitto programmato per il rover che prevede una traittoria più diretta verso sud e l'identificazione di Pahrump Hills come punto di ingresso, nella parte più settentrionale della formazione Murray.

Quest'area si distingue per un aspetto più luminoso nelle immagini orbitali.
Originariamente chiamata unità Paintbrush per la sua particolare texture, che ricorda i tratti di un pennello, è spessa più di 100 metri e priva di qualsiasi prova di stratificazione, onnipresente invece nelle altre formazioni rocciose che Curiosity ha incontrato nel cratere Gale, come Yellowknife Bay.
L'unità ha valori superiori inerzia termica rispetto alle sovrastanti unità stratigrafiche e depositi sparsi di ematite, solfati ed altri minerali. Qui la roccia è più morbida e  maggiormente preservata dagli effetti dell'impatto che ha creato il cratere Gale miliardi di anni fa.

Così, la formazione Murray è stata interpretata come la base del Monte Sharp, probabilmente composta da rocce molto antiche, forse le più vecchie che Curiosity abbia mai esaminato.

Il mese scorso, il rover ha studiato due affioramenti in questa zona: Bonanza King, che si è rivelato troppo instabile per l'utilizzo del trapano ma è stato esaminato dagli strumenti mostrando un alto contenuto di silicio e, un secondo affioramento esplorato con la MastCam, una superficie lamellare a grana fine cucita con venature di solfato.

Questo stesso arricchimento di silicio era già stato osservato su Marte con le precedenti missioni e anche nei meteoriti marziani. La roccia Bonanza King è apparsa piuttosto simile a "Fuzzy Smith", testimoniante la presenza passata di acqua, studiata dal rover Spirit nel cratere Gusev.

Curiosity: analisi su Bonanza King

Credit: NASA/JPL-Caltech/ University of Guelph

Mentre questi dettagli geologici locali non sono evidenti dai dati orbitali del Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), per il team le immagini ad alta risoluzione riprese dalla sonda continuano ad essere fondamentali per la scelta delle strategie di missione.
Grazie a questi scatti la squadra ha individuato degli altipiani in una zona di terreno poco oltre Pahrump Hills, con evidenti aree esposte della formazione Murray. Ed è qui che Curiosity, probabilmente, tenterà un nuovo utilizzo del trapano per prelevare un campione.

Qui sotto, una vista in pianta e sezione della formazione Murray Buttes.
In pianta sono mostrate le principali unità geologiche identificate dall'orbita.
Le rocce della formazione Murray, mappate in verde, rappresentano probabilmente gli strati più antichi del Monte Sharp. Tale formazione è in contatto con altre due grandi unità: le rocce sedimentarie del fondo del cratere, esplorate da Curiosity negli ultimi due anni, e la cresta di ematite sulle pendici del monte.
Il segmento A-A', rappresentato in sezione, è un'interpretazione geologica della connessione tra i diversi settori e mostra l'impressionante spessore della formazione Murray (fino a 200 metri).

Formazione Murray Buttle sezione

Credit: NASA/JPL-Caltech

Formazione Murray Buttle pianta

Credit: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

Anche se questa valle, chiamata Armargosa Valley, ha un fondo sabbioso, la squadra si aspetta che la guida del rover sarà molto più semplice rispetto alla sabbia troppo morbida della Hidden Valley, dove il rover ha rischiato di scivolare.

Curiosity ha raggiunto la posizione attuale dopo una modifica al percorso originale effettuata all'inizio di quest'anno, in risposta ad un'eccessiva usura delle ruote, con i primi fori apparsi ad ottobre 2013.

Curiosity sol 743

Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS/Ken Kremer/Marco Di Lorenzo

Il rover, dopo l'atterraggio nel cratere Gale ad agosto 2012, nel suo primo anno di attività, ha soddisfatto l'obiettivo scientifico primario della missione, ossia determinare se Marte ha offerto condizioni favorevoli alla vita nel suo passato.

Approfondimenti:
http://mars.nasa.gov/files/msl/2014-MSL-extended-mission-plan.pdf


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