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Currie Cup ai Golden Lions

Creato il 30 ottobre 2011 da Rightrugby
Currie Cup ai Golden Lions

Ellis Park, Johannesburg, Currie Cup Final: 

Golden Lions 42 - 16 Natal Sharks


I Golden Lions di Johannesburg stravincono strameritatamente il loro primo titolo del nuovo Millennio, imponendosi sui campioni in carica Sharks in modo autorevole nella finale di Currie Cup giocata nello storico impianto di casa stracolmo. Una superiorità evidenziata dalla meta a zero del primo tempo e le due a una del secondo; se le trasformazioni riescono tutte, ci sono in più a favore dell'antico Transvaal cinque punizioni piazzate da Elton Jantjies contro tre di Fred Michalak, un drop centrato contro uno stampato sul palo dal francese e una punizione dalla lunghissima distanza marcata dall'altro ventenne Jaco Taute, sulle due tentate.
Già dai primi 5 minuti emergeva la differenza: i Lions determinatissimi a recuperar sempre le spese di viaggio a ogni incursione d'attacco ovunque si spingesse, si portavano sul 6 -0 coi penalty dei ragazzini Jantjies e Taute, il secondo da quasi settanta metri, mentre gli Sharks spingevano forse anche di più ma apparendo più incerti, più succubi al ruolo di ospiti. Al quarto d'ora era 9-0 sempre con Jantjies; attorno al 20' si localizzava il massimo sforzo degli ospiti decisi a finirla con quel lento logorio ai loro fianchi; si affidavano soprattutto agli sfondamenti di  Willem Alberts e a un Bismark DuPlessis un po' disorientato, assieme al centro 36enne Stefan Terblanche. La difesa Lions reggeva impeccabilmente, con la terza linea Derick Minnie (24anni), Michael Rhodes (23anni) e il barbone capitan Josh Strauss (24 anni) a giganteggiare quasi fossero veramente dei veterani. Alla fine di tutto lo sforzo, tra rimesse laterali rubate e palle perse, gli Sharks raccattavano solo una punizione per Michalak,  un 9-3 subito contrata dal terzo piazzato di Jantjies, 12-3.
L'infortunio Sharks arrivava al 25', in una fase che doveva sulla carta esser totalmente dominata, la mischia ordinata: i Lions ne vincevano una sulla linea dei dieci metri nel campo Sharks, il diligentissimo e attento mediano Mike Bondesio prelevato dai Leopards apriva sul lato chiuso all'incursione dei trequarti, si verificava un attimo  di confusione chi-prende-chi tra gli Sharks che apriva una pista di decollo per i veterani Doppies LaGrangeMichael Killian, il quale dopo uno scambio marcava la prima meta, trasformata da Jantjies per il 19-6 che spaccava la partita e sarà il risultato del primo tempo.
Ci pensava subito però CJ Van der Linde a rimettere potenzialmente in corsa gli ospiti: al 32' andava a cercarsi un giallo per una "rimozione da sosta vietata" un po' troppo rude di un avversario sdraiato su una ruck. Il rinnovato sforzo offensivo degli Sharks era improduttivo ancora una volta, solo un drop di Michalak che si stampava sul palo.
All'inizio della ripresa l'antifona della gara non cambiava: Sharks all'assalto di una trincea Lions molto ordinata. L'azione abrasiva otteneva il risultato di riaprire la partita: dopo un piazzato di Michalak c'era un drop tagliagambe di Jantjies, ma al 50' finalmente e meritatamente Willem Alberts riusciva ad approfittare di un fortuito passaggio all'indietro di Josh Strauss che gli apriva la strada della meta, mentre la difesa si fermava ritenendolo un passaggio in avanti degli avversari: con la trasformazione del francese, la gara si riapriva sul 22-16.
Ci si poteva attendere uno sfilacciamento dei meno esperti Lions, invece questi insistevano col loro gioco molto sudafricano, attentissimo in difesa, ripartendo tutti testate e calci tattici, gettandosi regolarmente per primi su ogni palla. E così  arrivava la meta al 55' del pilone 24enne Patric Cilliers, che si allungava dopo una ruck sui 5 metri; una volta trasformata, portava il punteggio sul 29-16 e gettava acqua gelata sulle speranze degli ospiti in divisa nera. Tale premio al pilone era meritato: col passare del tempo non solo la mischia ordinata di casa reggeva contor le previsioni, ma addirittura procurava una serie di calci di punizione assegnati dall'attento arbitro Lawrence (Mark, mica Bryce per carità d'Iddio), contro Mtawarira che appoggiava regolarmente mano o ginocchio a terra in fase di spinta, nun ze pò fà..
Rimarrebbe quasi mezz'ora per provarci ancora, ma gli Sharks assordati dal tifo ostile non erano in grado di produrre granché contro l'attenta difesa dei Leoni Dorati; si distingueva solo Michalak per un eccellente break lungo l'out destro, concluso con un reverse pass che avrebbe meritato miglior fortuna ma trovava la sorpresa e non le mani di Odwa Ndungane.
I padroni di casa invece raccoglievano le punizioni procurate dalla mischia piazzandone due; se tutta la gara era un palcoscenico per il ventenne Jantjies, l'ultimo quarto d'ora era passerella per l'altro ventenne, Jaco Taute, che prima tentava il secondo piazzato dal parcheggio e poi andava in meta sull'angolo sinistro per chiudere la gara.

Il primo segnale forte lanciato da coach John Mitchell alla seconda stagione di lavoro con questa Currie Cup dominata dall'inizio è, occhio SuperRugby che inizia a febbraio, i Lions son tornati. Secondariamente,  chiunque sarà il nuovo allenatore della nazionale sudafricana, avrà problemi di abbondanza nell'identificare i ricambi generazionali: le nuove leve lì le hanno e già ad altissimo livello - Patrick Lambie e Elton Jantjies o gli ancor più giovani Jaco Taute e Goosen dei Cheetahs, visti in Veneto nei recenti mondali Junior. Solo per dire dei ruoli "pedestri" . E quelli "esperti", al centro o altrove - gli Strauss, i Killian, Rensburg, Pietersen stesso - son tutti gente che ha 24-25 anni, o 27-28 al massimo ...

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