Magazine Cultura

Cyberpunk – 2° puntata

Creato il 04 aprile 2014 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Salve a tutti e ben tornati allo spazio dedicato al Cyberpunk.

Veniamo ora alla domanda essenziale: che cos’è il Cyberpunk e come distinguerlo, dividerlo, identificarlo in rapporto alla fantascienza storica?

CP-2-c

Una volta definita la SF come letteratura del Possibile e una volta ricordate le sue parentele con altre forme letterarie classiche, come il romanzo di viaggio e d’avventura, la novella filosofica e utopica, il racconto psicologico e introspettivo, si potrà in prima approssimazione definire il CP come «letteratura dell’Invasione». Nel romanzo di SF tipica (schematicamente), una volta definite le coordinate spazio-temporali nelle quali inscrivere la vicenda, il percorso protagonista/ambiente si definisce linearmente, come rapporto tra un agente di conoscenza sufficientemente noto – che agisce anche per conto del lettore – e una situazione da definire. Nel CP questa situazione lineare salta più o meno completamente, i rapporti tra protagonista e situazione sono complessi, ambigui, l’integrità corporea e intellettuale dell’agente di conoscenza è oggetto di variazioni e innesti cibernetici, la situazione non è definita come invariante naturale ma come universo artificiale, basato su leggi e regole spesso ignote e indefinibili.

Con il CP e più in generale anche con la SF moderna, evidentemente apparentata con la Space Opera (Iain M. Banks, tanto per non far nomi), salta uno dei dati fondamentali della narrativa: l’integrità e la conoscibilità della mente umana. Il Cyberpunk diviene letteratura protesizzata, narrativa della percezione distorta, delle sintesi imprevedibili, della logica non-aristotelica e non-cartesiana. Da questo punto di vista si può affermare che il CP avanza in territori che la SF tradizionale (se si escludono maestri come James G. Ballard e Philip K. Dick) era insufficientemente equipaggiata per esplorare.

CP-2-d
Oltre a questo mentre la SF tradizionale era ed è letteratura di massa – sia pure con tutte le cautele necessarie nell’usare un termine tanto sfruttato – il CP è spesso letteratura d’avanguardia, sperimentazione stilistica e formale, parodia, gusto dell’assurdo e del rovesciamento paradossale, raffinato gioco di citazioni – tipicamente postmoderno – e ambiguità di senso e di significato.

Non credo ci libereremo tanto presto del CP, almeno nella sua essenza di letteratura della postmodernità, della contaminazione, dell’invasione. E forse solo da una SF tanto cresciuta e matura da rovesciarsi nel suo opposto – la Fantascienza delle origini è ottimista, feticista nei confronti della tecnologia, razionale, tanto quanto il CP è pessimista, disincantato verso la tecnologia e legato alla logica frattale – potrà svilupparsi la letteratura di inizio millennio.

Recensioni: Libri trovabili e introvabili

Cyberpunk – 2° puntata
Nei primi mesi del 1994 usciva, a otto (otto!) anni di distanza dall’edizione originale americana, l’antologia Mirrorshades («Occhiali a specchio»), ovvero la pietra miliare del Cyberpunk. Visto che non ci ha pensato nessun altro, l’ha stampata la Bompiani, casa editrice che pure non ha mai mostrato un particolare interesse verso la SF.

L’antologia non è mal tradotta, la presentazione a cura di Brolli e Caronia non è scritta per semplice abitudine e il prezzo è decisamente abbordabile. Tra i racconti, delizioso quello che apre l’antologia: iI continuo di Gernsback, di William Gibson, un’appassionata variazione sul tema del «futuro di ieri». Decisamente divertenti racconti come Mozart con gli occhiali a specchio di Bruce Sterling e Lewis Shirer o Le imprese di Houdini di Rudy Rucker ed ottimo l’acido e freddo Occhi di serpente di Tom Maddox. Meno riusciti ma almeno dignitosi gli altri, ma…

… c’è un ma: che senso ha un’antologia di racconti scritti tra il 1982 e il 1985, presentati come la “nuova onda” della SF?

Cyberpunk – 2° puntata
*

Un testo fondamentale per accostarsi al genere è l’antologia Cyberpunk editrice Nord, a cura di Piergiorgio Nicolazzini.

Cominciamo dal paratesto che, una volta tanto, è veramente lodevole: bibliografia delle opere pubblicate, con data e titolo della pubblicazione in lingua originale e nome del traduttore, prefazione di Larry McCaffery con storia e inquadramento critico del fenomeno, guida ragionata multimediale al Cyberpunk in ordine più o meno cronologico, bibliografia critica per ulteriori approfondimenti a cura di Nicolazzini e bibliografia completa degli autori pubblicati.

L’antologia, probabilmente uno dei più ampi tentativi di dare una panoramica approfondita del Cyberpunk, consta di 700 pagine circa, cioè due romanzi, due romanzi brevi, 24 racconti e due saggi critici.

Il livello medio delle opere pubblicate è sempre perlomeno dignitoso, ma con un occhio di favore per il romanzo breve: Chi credi di essere di Pat Cadigan, storia di un invasamento cibernetico, Mosquito di Richard Calder, allucinata storia di puttane-gatto e di guerra commerciale totale, Morte della ragione di Toni Daniel, riuscita tecno-parodia in chiave invasiva di Chandler, Assiomatico di Greg Egan, storia di una vendetta che diviene comportamento seriale, Addio Houston Street di Richard Kadrey, demenziale racconto dell’impresa di un artista-Erostrato, L’ultima destinazione di Ian McDonald, disperato racconto degno del miglior Philip Dick e Morte Soft di Rudy Rucker, ovvero la beffa della sopravvivenza elettronica. Ho trovato un po’ deludente il racconto di Bruce Sterling, partito interessante ma diventato un po’ ovvio, mentre è ai limiti del buon gusto formale l’intervento di William Gibson, presente con un capitolo del suo ultimo romanzo. Ben poco CP il romanzo di Greg Bear, Zero Assoluto, ma comunque godibilissimo e ottimo il racconto di Iain M. Banks che apre l’antologia: Un dono della Cultura.

Insomma credo proprio che questa antologia fareste bene a leggerla (sempre che riusciate ancora a trovarla… ).

Arrivederci alla prossima puntata!

Massimo Citi



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine