Compio oggi 38 anni. 38, come la febbre quando comincia ad essere alta. Ho anche provato a prendere una Tachipirina, per vedere se per caso l’età non mi tornasse almeno giù a 36 ma nulla da fare.
E per quanto uno possa fare il cinico, l’antitecnologico o l’social-cynic, sarebbe falso e inutilmente snob negare che fa piacere ricevere via internet decine e decine di auguri, molti anche da persone che nemmeno conosco faccia a faccia ma che, complice il calendario di Facebook che ti ricorda le ricorrenze, mi hanno inviato un loro augurio.
Le persone in questa foto – più l’inseparabile Mitch che l’ha scattata, e che non si è perso nemmeno uno dei miei compleanni dal 1977 in avanti – sono la mia famiglia, coloro che ho bisogno di avere vicino e per i quali, piuttosto che non rivederli di frequente, sarei disposto a compiere gli anni anche una volta al mese, e ad invecchiare rapidamente piuttosto che non averli accanto.
Ma non posso che fare uno strappo alle mie ferree regole e usare una volta tanto il blog per scopi privati e, da vero amante della radio vintage, ringraziare i cari amici vicini e lontani che hanno battuto un colpo alla mia porta oggi, e non perché c’era una fetta di torta da mangiare.
Come la quasi omonima pistola, questi D-38 sono una pallottola nel cuore, per chi come me teme il tempo che passa, ma per fortuna si tratta ancora di un colpo a salve. Dalla canna della rivoltella, per ora, esce fuori solo una bandierina colorata con su scritto “Happy Birthday”. Per essere Vecchiotti, ho già tutti gli altri giorni. Oggi mi concedo solo di avere anno in più.