Magazine Cucina

... d'amore, di pioggia, e di tacchino al taleggio

Da Meggy
... D'AMORE, DI PIOGGIA, E DI TACCHINO AL TALEGGIO
Buongiorno care amiche,
qui diluvia, e immagino anche da voi, ovunque voi siate :)
Oggi non mi dilungherò in chiacchiere, vi lascio invece una poesia, una meravigliosa poesia, che parla di pioggia e d'amore (sicuramente più d'amore) per cominciare bene la giornata.
Bhe, mi sa che scherzavo, qualcosa sull'amore posso anche dirlo effettivamente :)
L'argomento di oggi è dunque: L'AMORE!
(NdR: come volevasi questo post alla fine è diventato lunghissimo, "E meno male che non avevi voglia di chiacchierare", diirete voi!).Se avete tempo potete tranquillamente leggere ed assaporare le mie considerazioni sull'amore, altrimenti passate alla ricetta e poi alla poesia, oppure leggete solo la ricetta, giuro che vi capirò).
Sono fidanzata da sette anni.
Ho all'attivo un anello perso durante il primo trasloco, ed un secondo anello rubato dai ladri mentre ero in vacanza...ehm,(sono imbarazzante, lo so), non serve quindi che vi dica il perchè del mio anulare tristemente vuoto.
Credo nell'amore, quello per sempre.
Quello che lega(va) le persone tanti anni fa, e anche adesso, a volte.
Ci credo veramente.
La prima volta che ho visto il mio moroso, ho sussurrato alla mia fedele amica di marachelle "Dev'essere mio...", e da quel momento non ho più capito nulla, se non che io volevo lui e solo lui e l'avrei voluto per sempre.
E così è stato.
Faccia da cartone Jap con goccia d'imbarazzo sulla nuca.
Effettivamente lui potrebbe odiarmi, ve lo concedo.
:)
Ma perchè privarsi di storie emozionanti e bellissime con la scusa che "bisogna fare esperienza"?
I sentimenti che si provano da adolescenti non penso che ci torneranno a trovare, profondissimi, potenti ed amplificati al massimo.
Ok, l'esperienza serve, ma non solo in amore, anche perchè quella si può acquisire tranquillamente assieme.
Io non voglio esperienza.Voglio la passione, voglio ridere, voglio baci e voglio carezze.
Ed è quello che ho.
L'unica crisi c'è stata l'inverno scorso..ma questa è un'altra storia.
L'amore è anche dolore.Ne riparleremo prestissimo.
E questa è esperienza.
L'amore per me è anche dare bacini al mio gatto quando dorme acciambellato sul divano, è stare male quando vedo la mia sorellina che soffre (eh sì, stranamente per amore) è trovarci tutti a pranzo dalla nonna la domenica.
E' capire il dolore dei miei amici quando finisce una storia, è prima consolarli e poi farli divertire.E' coccolarli e preparare cosine prelibate che leniscono la sofferenza.E' sperare in fondo al cuore che la storia finita ricomincerà più bella di prima.
Ma è anche la quotidianità.
Amo sentire ancora dopo 7 anni le farfalle nello stomaco grazie grazie a un un bacio, o quando lo vedo che mi aspetta fuori dal lavoro, quando andiamo a cena da qualche parte, quando cuciniamo assieme.
Anche la ricetta di oggi è stata eseguita a 4 mani.
Ma prima la poesia.
Anzi facciamo prima la ricetta, così la poesia la leggete per ultima se ne avete voglia.
Piccola intro: il Taleggio può non piacere a tutti, io non sono una grandissima amante dei formaggi saporiti, ma devo ammettere che questo tipo di formaggio (ovviamente sciolto, perchè non lo mangerei mai allegramente a pezzetti) dona al piatto una grande personalità ed un gusto esplosivo.
Nel mio cassetto delle sorprese ho anche un'altra ricetta con il Taleggio, che arriverà.
Il sughetto verde brillante poi dona quella nota di colore che non gusta mai.
Spero tanto che lo proverete.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE:
1kg di tacchino (petto intero che poi sfiletterete oppure fettine)
500gr di Taleggio
1 mazzetto di prezzemolo fresco
burro chiarificato
PREPARAZIONE:
infarinate leggermente le fettine di tacchino e passatele in padella assieme ad abbonadante burro chiarificato (che poi servirà per il sughetto) fino a renderle belle croccanti e rosolare (importantissimo, odio pollo e tacchino lasciati bianchicci, bleach!!).
Nel frattempo frullate le foglioline del prezzemolo assieme ad un goccio d'olio, aggiungete il burro di cottura della carne, frullate un altro po' e tenete da parte.
Trasferite la carne in una teglia da forno a bordi alti, io ne ho usata una in ceramica, mettendo le fettine vicine l'una all'altra senza lasciare spazi.
Ricopritele con il Taleggio (se necessario levate la crosta esterna) e terminate con il sughetto di prezzemolo.
Infornate a 180° fino allo scioglimento del formaggio e fino alla comparsa di una bella crosticina, in caso accendete il grill!
La pioggia nel pineto - G.D'Annunzio
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
né il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immensi
noi siam nello spirito
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta, Ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta: ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
( e il verde vigor rude
ci allaccia i melleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.
Davvero un capolavoro!
Buona giornata!
Bacioni

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :