D-Day Sbarco in Normandia – Soldati americani combattono in avenue de Paris, Cherbourg
D-Day operazione Overlord – SBARCO IN NORMANDIA, il ruolo dei paracadutisti – truppe aviotrasportate, da Il Mese, Compendio della stampa internazionale, numero 8, luglio 1944, D-Day martedì 6 giugno 1944 tappa 04 – documenti e storia della Seconda Guerra Mondiale (leggi la introduzione e tutte le tappe dello speciale dedicato al D-Day di Milano Arte Expo).
Un giornalista inviato del Times dal quartier generale del Comando Supremo della operazione Overlord:
Tutte le informazioni sono concordi nello stabilire che le truppe aviotrasportate, le quali atterrarono dietro le linee tedesche nella penisola di Cherbourg, hanno conseguito un successo straordinario. Quattro ufficiali di alto grado, un generale e un colonnello americano, un vice-maresciallo dell’aria britannico e un colonnello di divisione aeroportata britannico, i quali hanno preso parte alle operazioni, sono rientrati stasera al Comando Supremo, a confermare non solamente i l successo degli atterraggi a mezzo di paracadute e di alianti, ma anche il fatto che le perdite sono state straordinariamente poche. Gli americani aeroportati hanno atterrato nelle vicinanze di Sainte Mère Église, e i britannici aeroportati presso Caen.
Dalle fotografie risultava che il nemico aveva eretto ostacoli nella zona prescelta per gli atterraggi britannici, cosi che si è dovuto lanciar i paracadutisti per rimuoverli prima di fare atterrare gli alianti. Due ponti in questa zona erano l’obiettivo principale, e tanto accurati sono stati gli atterraggi che si è potuto catturarli entrambi intatti. L’ufficiale dell’aeronautica britannica ha detto che la concentrazione è avvenuta meglio che in ciascuna delle esercitazioni di prova del D-Day, avvenute per vari mesi prima del 6 giugno 1944. Le perdite sono state tanto piccole che i reparti aerei britannici operanti con le truppe aviotrasportate, si sono trovati a disposizione ora assai più apparecchi di quanto non si attendevano. Dopo il lancio dei paracadutisti e la conquista dei due ponti, gli alianti hanno trasportato rifornimenti che comprendevano carri d’assalto leggeri e pezzi anticarro. Uno di questi cannoncini ha messo fuori combattimento cinque carri d’assalto tedeschi con sci colpi. Prima che i tedeschi contrattaccassero nell’intento di riconquistare i ponti, erano arrivati in volo i rinforzi, così che gli attacchi sono stati respinti. Il colonnello americano, uomo di mezza età che combatté nell’altra guerra, benché non avesse mai compiuto alcun lancio con il paracadute, si gettò con i paracadutisti americani da un apparecchio di trasporto truppe presso Sainte Mère Église. Scese su un albero e raggiunse gli altri uomini del reparto seguendo la traccia dei paracadute sparsi al suolo, assistendo poi alla seconda ondata di paracadutisti, contro cui si diresse il tiro antiaereo. Tutti i paracadutisti si adunarono in località prestabilite; erano varie migliaia.D-Day
Poi i reparti vennero lanciati in varie direzioni, all’attacco di diversi obiettivi. Il D-Day, Sainte Mère Église venne espugnata prima delle 7 di mattina, “grazie al fatto — disse il colonnello — che un aliante andò a posarsi sul tetto di una casa.” L’equipaggio si buttò fuori, senz’alcun ferito, ogni uomo vestito e armato di tutto punto, e la piccola guarnigione tedesca si arrese. Il colonnello giunse alla località dove alcuni alianti avevano atterrato in maniera piuttosto pesante, rimanendo alquanto danneggiati; ma ne’ un uomo rimase ferito, ne’ si perdette un pezzo di armamento. Le truppe aviotrasportate hanno combattuto magnificamente, attaccando tutti i nemici incontrati, riducendo cannoni al silenzio e spazzandone via i serventi. Un sergente paracadutista e due uomini hanno scortato il colonnello alla costa; dov’egli è salito a bordo d’una cannoniera e ha raggiunto l’Inghilterra senza incidenti. Il generale americano ha descritto la maniera in cui apparecchi da trasporto c alianti si sono levati dagli aeroporti britannici la sera del 5 giugno. Un’ondata mosse alla volta della penisola di Cherbourg da nord-ovest, la successiva arrivò più a mezzogiorno. Il tempo non era buono come ci si attendeva e alcune fra le truppe vennero lanciate assai più vicino alla costa di quel che si avrebbe desiderato. Da terra l’opposizione giunse scarsa, e ciò sorprese; non si verificò nemmeno un caso di danni al motore nei numerosissimi apparecchi che parteciparono alla spedizione, ne’ alcun aliante si staccò dal rimorchiatore durante la traversata della Manica. Alcuni equipaggi, costretti ad ammarare nel ritorno, furono tutti salvati. I paracadutisti ricevettero assai più materiale di quel che non fosse stato loro promesso, perché nessun aliante carico di materiali andò perduto. Rinforzi e rifornimenti vennero mandati in volo tanto il D-Day quanto il D-Day più uno; il D-Day più due (7 giugno), un ospedale da campo vicino alla costa ricevette perfino del plasma sanguigno. Soldati aeroportati, che ora han l’arto ritorno in Inghilterra, riferiscono che le perdite riportate negli atterraggi notturni sono state assai basse e che, durante il corso intero delle operazioni dello sbarco in Normandia, che lanciarono in Francia migliaia di uomini, non più di sei o otto aeroplani sono stati abbattuti.
UN INVIATO DEL Times
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D-Day martedì 6 giugno 1944 tappa 04 – documenti e storia Milano Arte Expo (leggi la introduzione e tutte le tappe del D-Day). Continua
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MAE Milano Arte Expo [email protected] ringrazia tutti collaboratori della sezione documenti e storia per lo speciale 2013 dedicato allo Sbarco in Normandia operazione Overlord della Seconda Guerra Mondiale.
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