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Da 50 anni i più grandi di sempre....

Creato il 04 gennaio 2012 da Lozirion
Da 50 anni i più grandi di sempre....
Cosa c'è meglio di un concerto? Un grande concerto! E cosa c'è meglio di un grande concerto? Un grande concerto della più grande band di sempre....
Corre l'anno 1973, siamo nel bel mezzo della prima metà degli anni '70, culla di idealismi, lotte per la libertà in tutto il mondo e, naturalmente, della grande musica. Il '73 è un anno di svolte musicali molto importanti, con nuovi gruppi e generi che nascono proprio in questo anno, dall'hard rock in 4/4 degli Ac/Dc all'elettronica e il protopunk dei Cabaret Voltaire, ma soprattutto con altri grandi nomi, quelli fondamentali degli anni '60, che anno dopo anno spariscono dalla scena, in modo più o meno tragico, e così nel '73 non ci sono più i Doors, Jimi Hendrix, Janis Joplin e molti altri nomi illustri a stelle e strisce, ma anche, e qui sta il punto, grossi nomi del vecchio continente, uno su tutti quello dei Beatles, ormai divisi da tre anni, da quel "Let it be" della discordia con cui i quattro baronetti chiudono ufficialmente la carriera.... A mollare tutto e separarsi ci avevano pensato più volte anche i Rolling Stones, antagonisti per definizione degli scarafaggi, perchè dopo la misteriosa morte di Brian Jones, vera anima della band, tutto sembrava finito, ma in temporaneo soccorso arriva qualcuno che di certo non ha mai avuto l'ispirazione immensa, lo stile e il carisma di Brian, ma che d'altro canto con in mano una chitarra è in grado di sfondare muri a colpi di blues.... Il suo nome per intero è Michael Kevin Taylor, ma "Mick" va benissimo.... Il suo arrivo scuote gli equilibri della band, che perde per quel che riguarda la sperimentazione musicale ma acquista un valore dal vivo che probabilmente nessuno ha mai raggiunto, e in più l'anima blues di Taylor trova rifugio e compagnia in Keith Richards, e il risultato sono alcuni dei duetti chitarristici migliori di sempre.... 
Dall'arrivo di Taylor la band si rialza e dal '71 al '73 piazza 3 album, e che album! Sto parlando, nell'ordine, di "Sticky Fingers", "Exile on main street" e "Goats Head Soup". Dopo l'uscita di quest'ultimo la band intraprende probabilmente la sua più grande tournèe in giro per il mondo, nonostante venga loro impedito di suonare in Giappone e come al solito vengano ostacolati. Il 17 ottobre del 1973 i quattro fanno capolino in quel di Bruxelles per due date il cui grande show, esattamente 38 anni dopo, torna sottoforma di Digital download tramite Google music, il portale di streaming musicale della casa di Mountain View. Il 18 ottobre scorso infatti è uscito "The Brussels Affair", undicesimo album live ufficiale dei Rolling Stones, 15 brani registrati durante il primo dei due show nella capitale belga, 15 pezzi di storia della musica che mai ci si stancherà di ascoltare, eseguiti, Brian non me ne voglia, dalla formazione migliore che gli Stones abbiano mai avuto sul palco. 
Si parte con la voce fuori campo che dice semplicemente "Ladies and gentlemen, The Rolling Stones!", e tra le urla della folla spiccano undici corde da paura, le 6 di Taylor e le 5 di Richards, che attaccano con un must, "Brown Sugar", che scalda il pubblico e, nel nostro caso, l'ascoltatore, preparando la strada a una doppietta a dir poco vincente, "Gimme Shelter" prima, con Jagger che solo a sentire la voce viene da immaginarselo sul palco ad agitarsi come solo lui sa fare, appoggiato dalla batteria dell'onnipresente Charlie Watts e dalle incursioni fendenti della premiata ditta Richards-Taylor per 5 minuti e mezzo di puro delirio, e "Happy" poi, con l'inconfondibile sol aperto di Keith Richards a mettere le fondamenta e il resto della band a costruirci sopra una grandissima festa sotto il palco. Ed è solo l'inizio, da qui in avanti i cinque scuotono i cuori di chi ascolta a suon di grande rock.... Si passa per "Rip This Joint", di matrice rock'n'roll che più non si può, tanto da non riuscire a non battere il piede a tempo, a "Angie", classico dei classici, capace di sciogliere anche i cuori più duri, da "Dancing with Mr D", pezzo dall'anima blues e dalla pelle rock, a "Tumbling dice", e alzi la mano chi non l'ha amato.... E poi ci sono i botti veri, c'è "Star star", per gentile concessione dell'immenso Chuck Berry che risuona nell'attacco e negli assoli di Richards e Taylor, c'è "Doo Doo Doo Doo Doo (Heartbreaker)", c'è una lunghissima e straziante "You can't always get what you want", per l'occasione di oltre 11 minuti, e c'è subito dopo una ancora più lunga e grande, esplosiva, eccezionale "Midnight rambler", con basso e chitarra a spararsi colpi a distanza e l'armonica nel mezzo a rincarare la dose, per 13 minuti di delirio, di passione, di orgasmico godimento musicale che una volta provato non scorderete mai più.... C'è l'anima esagerata di Mick Jagger in "All down the line", e il ritmo incalzante e coinvolgente di "Honky tonk women", e c'è anche, come poteva mancare d'altronde, l'esplosiva "Jumping Jack Flash", e non c'è altro da fare che alzare e cantare a squarciagola.... Si chiude con "Street Fighting Man", per l'occasione infarcita di assoli e un vero e proprio delirio chitarristico di Mr. Taylor supportato da un incredibile Charlie Watts che sfonda il muro del suono con le sue bacchette e regala il più degno finale che si potesse desiderare da un live come questo....
E' difficile parlare di un live, e ancora di più lo è parlare di un live datato quanto questo, perchè un concerto non sono soltanto una serie di canzoni, un concerto sono emozioni che viaggiano a cuore aperto, un concerto è passione, è sudore, è uno spettacolo che anche se preparato nei minimi dettagli non sarà mai lo stesso.... Si, i pezzi sono gli stessi, l'ordine anche, e magari pure gli abiti di scena, ma le emozioni non saranno mai le stesse, soprattutto se si parla degli Stones.... Proprio quest'anno la band festeggia i 50 anni di carriera e Dio solo sa quante ne abbiano combinate e quanti cuori abbiano fatto vibrare in tutto questo tempo.... Forse questa è semplicemente l'ennesima operazione di mercato di band e etichetta, forse potrà sembrare un live come un sacco di altri, ufficiali o no, dei cattivi ragazzi di Londra, ma la presenza di Mick Taylor cambia tutto, lui non ha mai davvero fatto parte della band, lui stesso si è sempre sentito semplicemente il sostituto di Brian Jones, ma quando saliva sul palco con a fianco gli altri 4, quando calcava quelle assi con la sua Gibson tra le mani il blues si impadroniva di lui, i problemi sparivano e il risultato non poteva che essere grande.... Un disco che gira non potrà mai sostituire l'emozione di sentire dal vivo e vedere con i propri occhi uno spettacolo come questo, e men che meno un freddo mp3 scaricato in un picosecondo da Google, ma ascoltare un intero concerto della più grande band del mondo nella sua formazione più spettacolare è qualcosa che ogni appassionato di musica dovrebbe provare una volta nella vita.... Una volta ascoltato "The Brussells affair" l'emozione è tanta, l'anima è piena e le gambe sono stanche per il battere a ritmo incalzante del piede, resta soltanto la tremenda invidia verso chi poco più di 38 anni fa ha avuto il piacere e la fortuna di trovarsi alla Forest National arena di Bruxelles....
Voto: 9
Tracklist:
1. Brown Sugar2. Gimme Shelter3. Happy4. Tumbling Dice5. Star Star6. Dancing with Mr D7. Doo Doo Doo Doo Doo (Heartbreaker)8. Angie9. You Can't Always Get What You Want10. Midnight Rambler11. Honky Tonk Women12. All Down the Line13. Rip This Joint14. Jumpin' Jack Flash15. Street Fighting Man

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