Se qualcuno ci raccontasse che in un Paese straniero un privato cittadino frodando il fisco e tenendo rapporti con la mafia e la politica si è arricchito in modo tale da costruire un impero economico e dopo aver violato la legge conquistasse il governo per poi instaurare un metodo di governo autoritario sostenuto da un partito di sua proprietà, in grado di dettar legge ai cittadini onesti, stenteremmo a crederci. Tanto più che lo stesso privato cittadino non paga le concessioni della tv di Stato, tenta di demolire quando governa la scuola pubblica, lo stato sociale, il servizio sanitario nazionale e fa approvare leggi contrarie al buon senso, come i condoni edilizi, mentre la pressione fiscale sui contribuenti onesti aumenta e lui dichiara che per un imprenditore schiacciato dal fisco evadere è un dovere morale. La condotta è molto criticabile per un uomo che svolge una funzione pubblica, addirittura presidente del consiglio dei ministri. Eppure vince continuamente le elezioni e gli avversari vogliono riscrivere con lui la Costituzione e fare insieme le riforme.
Istintivamente stenteremmo a credere che vicende simili siano vere. Ma se si sostiene che è accaduto in Italia è che il privato cittadino si chiama Berlusconi deflagra una discussione interminabile tra opposte fazioni. La questione diventa indecidibile: non puoi affermare una verità accettata dall’altro. Anche negli Stati Uniti la Casa Bianca si è resa responsabile di crimini terribili e di corruzione: il caso Watergate, l’assassinio di J.F. Kennedy sono e rappresentano qualcosa di molto più pesante, anzi di orribile per il mondo intero rispetto alle vicissitudini di Berlusconi.
In Italia lo Stato non ha funzionato ed è stato preda di un sequestro. Un privato, forte di un impero economico che trasuda affari sporchi, non ha vinto le elezioni. Si è illegittimamente candidato, poiché non era candidabile né eleggibile, e ha sequestrato la funzione di presidente del consiglio ben tre volte, imponendo persino leggi incostituzionali se non ostili allo Stato stesso. Lo Stato di origine borghese si è mostrato conquistabile facilmente, “scalabile” come una qualsiasi società per azioni. Catturato, distrutto dall’interno, messo in condizione di nuocere ben poco ai poteri privati, compresi quelli criminali.
Le storie dei cittadini che hanno lavorato onestamente, dimostrando capacità, sono tutt’altra cosa: meritavano tutt’altro contesto.
Ora questo Stato conquistato e umiliato da Berlusconi pare un giocattolo in mano a Renzi che lo vorrebbe vendere meglio, con una narrazione più accattivante e positiva, con una narrazione più interessante e più bella per gli stranieri. Stato oggetto di marketing. Diritti umani compresi, storia compresa.
Nulla ha maggior valore della verità. Un libero cittadino ha il diritto di sentirsi del tutto estraneo a questi giochi poco seri e di ispirarsi a esempi istruttivi e virtuosi, non importa quanto “vincenti”.