L’aver conosciuto da vicino la situazione in Val Susa è stata una specie di spartiacque per me. Non voglio ripetere tutte le cose che ho già detto sull’esperienza diretta o sulle mie opinioni in merito, chi vuole può cliccare sui tag o qui per trovare i post dedicati. Basterà dire che sono profondamente convinta che i no tav abbiano ragione da un punto di vista tenico nella critica alla proposta di linea ad alta velocità (o capacità?) che dovrebbe passare per la loro valle, e allo stesso tempo che nell’opporsi a questo progetto abbiano dato un senso sia ai valori dell’identità, del territorio e della comunità, che dell’accoglienza; che abbiano utilizzato i metodi migliori di lotta, prima di tutto l’informazione propria e altrui, e quindi la ragione, poi l’unione, così rara, così ammirevole e preziosa, la fantasia, la valorizzazione dei talenti e delle predisposizioni di ciascuno, la perseveranza, la tenacia, la resistenza, la trasparenza, l’ironia, la diversità, e solo in ultimo, quando attaccati e senza quasi mai esagerare, e comunque sempre in un contesto di autodifesa, la violenza. C’è stata, certo, ma dopo tutto questo, ma per difendersi, ma in risposta a violenze istituzionali e su tutt’altra scala.
Detto tutto questo, io che tendo allo scetticismo, detesto la retorica, mi sforzo di analizzare le questioni nella loro complessità, dico pubblicamente di stare completamente con i no tav, di sostenerli e ammirarli e portarli ad esempio per tutti di come si lotta per quello in cui si crede: senza farsi spaventare, senza mollare mai.
Io sto tutta coi no tav, il problema però è chi non sta con loro. Sono clamorosamente dalla parte della ragione, eppure i potenti d’Italia, che dovrebbe essere una democrazia non un’oligarchia, le elite, le grandi voci, tutti hanno paura di schierarsi con loro.
Innanzitutto, i partiti. Pochissime le eccezioni, tanto poche che non le nomino nemmeno. Le nomenklature o sono pro tav o tentennano. Passi per la destra, il Pdl affarista, la Lega incoerente, passi per l’Udc fariseo o il Pd tentennante che lecca i piedi degli sfruttatori di questo paese, passi forse anche per l’Italia dei Valori che non è poi tanto ambientalista o di sinistra, ma perché Sinistra Ecologia e Libertà non ha parlato forte e chiaro contro la tav, nonostante molti nella base lo chiedessero, e si è lasciata andare a melmosi distinguo su violenza e non violenza, fraintendendo completamente la natura del movimento? Perché lassù, nel presidio quando ancora esisteva, c’era solo ed esclusivamente una roulotte del Movimento 5 Stelle (che non a caso in valle è stato generosamente ricompensato alle elezioni)?
Perchè i giornali, persino quelli presunti di centrosinistra, con la sola eccezione di mia conoscenza del Fatto Quotidiano e del Manifesto, hanno fatto non informazione ma disinformazione sulla Val Susa, concentrandosi sugli aspetti scandalistici e superficiali, riportando pedissequamente le esternazioni della polizia, insultando e distorcendo l’immagine del movimento, non permettendo ai propri lettori di capire cosa stava realmente accadendo?
Perché i politici nazionali, da destra a sinistra, di ogni levatura, parlavano solo della violenza dei manifestanti e non di quella, molto maggiore e molto più grave, delle forze dell’ordine che dovrebbero tutelare i cittadini e invece, ma lo sappiamo benissimo, l’abbiamo visto e sentito tutti, sono spesso per loro una minaccia?
Perché Monti parla di risparmio a destra e a manca, ma sulla tav non arretra di un passo rispetto a quelli che sono venuti prima di lui?
E perché ora persino Libera, con la quale ho sempre cercato di collaborare ed essere solidale, così coraggiosa contro le mafie, solidarizza con Caselli che paragona ai ‘camorristi’ i no tav che lo contestano per degli arresti molto discutibili e che puzzano tanto di repressione, che sembrano fatti per impedire ai no tav di protestare? Che definisce l’autodifesa di una vallata ‘devastante e incontenibile violenza collettiva’?
La legalità è un valore altissimo per me, così com’è la democrazia. Ma la democrazia non è semplice voto e rappresentanza, e la legalità non è solo una ma tante, e in questa battaglia contro la tav certe illegalità sono più illegali di altre. Come dicono i valsusini, perché la violenza dei manifestanti viene perseguita così, e quella che subiscono, molto maggiore, resta impunita?
Hanno ragione: il contesto è fondamentale. Se l’autodifesa può scagionare un omicida, perché non può scagionare chi si batte per difendere la propria terra, la propria gente, la propria salute e il proprio futuro? Tutte queste cose sono la vita.
Basta ipocrisie. Bisogna schierarsi e io mi schiero, con chi ha ragione da vent’anni.